Ago 292012
 

La Corea del Sud si rivela sempre di più un paese in fermento e molto creativo per quanto riguarda le nuove tecnologie. LG Electronics ha infatti presentato il primo TV 3D Ultra Definition da 84 pollici. Il televisore, presenta una risoluzione record di 8 milioni di pixel, pari a 3840×2160 punti per pollice (per fare un riferimento si parla di 4 volte superiore agli attuali TV Full HD). Questo miracolo tecnologico è possibile grazie al potente processore grafico Triple XD Engine. Inoltre, la tecnologia CINEMA 3D di cui è dotato, consente di regolare la profondità 3D e l’audio 3D Sound Zooming; il sistema audio 2.2 è dotato di due altoparlanti da 10W e da due woofer da 15W rendendo ancora più realistiche le immagini e creando proprio l’effetto cinema. Altra caratteristica innovativa del TV è la funzione “Resolution Upscaler Plus” che dovrebbe consentire di visualizzare le immagini contenute in un hard-disk esterno o attraverso la connessione internet dalla rete.
Per un televisore super, anche il telecomando è di questo livello. Magic Motion, il telecomando del tv, consente l’accesso alle app e ai contenuti come giochi e film in 3D. Smart Share Plus consente la connessione wireless del tv con dispositivi quali tablets, smartphone o altro per avere a video i contenuti audio e video di questi ultimi. Infine, una funzione automatica consente di convertire al volo i contenuti 2D in 3D e una funzione denominata Dual Play attiva la possibilità di condividere lo schermo e di sfidare amici a videogame vedendo le immagini del gioco a tutto schermo.

Il televisore sarà presentato a Berlino all’IFA da LG e distribuito nel mondo a partire dal mese di settembre. Il prezzo non è stato ancora comunicato, ma sarà sicuramente all’altezza del dispositivo.



Ago 222012
 

Rientro a scuola.

Tutte nuovamente online le pagine delle vostre classi, completamente rinnovate nella grafica e nelle funzionalità. Tutte le attività, i compiti e i disegni saranno visualizzati all’interno di questo spazio. Tante informazioni, links diretti agli argomenti di studio e tante piccole icone per orientarsi con facilità all’interno di questa pagina. Buona navigazione e buon divertimento a tutti.

BARRA DI NAVIGAZIONE “NAVIGATOR

Per facilitare la navigazione tra le pagine del sito ho inserito nella “Barra dei Menu”, la voce Navigator. Attraverso questo link si accede ad una pagina in cui è descritta tutta la struttura del sito con indicata la mappa delle pagine, le categorie, l’archivio mensile, gli articoli pubblicati e gli autori.

ORARIO NEL MONDO

Aggiunto un simpatico widget che mostra l’orario in 6 grandi città del mondo, serve a poco, ma visto che si collegano con noi da tutto il mondo mi faceva piacere inserire questo piccolo gadget che permette di visualizzare le differenze di fuso orario.

GALLERIA IMMAGINI

Altro profondo cambiamento per l’aspetto grafico delle nostre pagine. Le immagini saranno adesso rappresentate in una modalità più accattivante e coinvolgente. Un’esperienza a pieno schermo per la massima qualità di visualizzazione. Basterà quindi cliccare su una immagine della galleria per entrare in uno spazio virtuale in cui visualizzare senza limiti e senza distrazioni le splendide immagine collegate all’argomento che stiamo leggendo.

CONCORSO

Inserito anche il banner pubblicitario per partecipare ad un concorso che fa vincere kit asilo e altro materiale per la scuola. Non comporta nessuna iscrizione a numeri a pagamento o altre sottoscrizioni. Chissà se siete fortunati potrete anche vincere qualcosa per i vostri figli.

Ago 192012
 

Torniamo a parlare di architettura, ma quella con la A maiuscola. Oggi è la volta di un edificio realizzato nella prefettura di Guangzhou in Cina. L’edificio in questione è il PEARL RIVER TOWER, ossia la torre sul fiume Pearl sul quale si affaccia. Ma la caratteristica unica di questo edificio non sta certamente nel nome. La progettazione affidata all’ultra premiato ed affermato team SOM ossia Skidmore, Owings e Merrill con sede in Florida (Stati Uniti).

La Pearl Tower può oggi definirsi come l’avanguardia nella progettazione architettonica. I progettisti nella sua realizzazione hanno cercato di costruire il primo edificio eco-sostenibile al mondo, ossia un edificio che produce tanta energia quanta ne consuma. Non ci sono riusciti fino in fondo, ma la realizzazione ha comunque garantito loro il primato in questa direzione, ponendo la Pearl Tower come il punto di riferimento per un ulteriore miglioramento progettuale.

La Pearl River Tower sorge su una superficie di 214.000 metri quadrati ed è alta 309 metri per 71 piani.  Il committente è la Guangdong Cntc Company di Guangzhou e lo studio e la realizzazione sono stati possibili grazie alla collaborazione della Guangzhou Pearl River Engineering Construction Supervision Corporation e con il Guangzhou Design Institute. La progettazione è stata lunga, proprio perché l’edificio poneva degli obiettivi importanti. Trovare la forma, il modo di realizzare un edificio in grado di autoalimentarsi ed essere al tempo stesso bio-compatibile, non era cosa da poco. I designer sono riusciti nell’intento realizzando un’architettura avveniristica dalle forme innovative e ardite. Gli stessi progettisti, hanno affermato che l’edificio è talmente legato all’ambiente nel quale è costruito che la sua forma, tecnologia, altezza sarebbero state differenti se fosse sorto in un lotto diverso da quello in cui è costruito. Questa elegantissima torre, sfrutta alcune forme di energia alternativa, massimizzandone i risultati. Le grandi fessure lungo la sua suoperficie incanalano il vento e lo domano. Infatti, il vento prevalente che investe l’edificio, canalizzato al loro interno trova delle turbine eoliche particolari disposte in verticale in grado di sfruttare il vento proveniente da ogni direzione e inoltre, annulla l’effetto turbine che un edificio completamente chiuso genera al suo intorno, correnti che lo fanno oscillare.

Ma le meraviglie ingegneristiche non finiscono qui. Le superfici laterali e la cupola sommiate, sono ricoperte di pannelli solari che raccolgono la maggior parte dei raggi solari convertendoli in energia elettrica che attiva i sistemi di raffreddamenti, riscaldamento e ventilazione all’interno dell’edificio.

La Pearl Tower è l’edificio al mondo con la più ampia parete a doppia vetratura. I due vetri con caratteristiche differenti annullano il 70% del calore prodotto dal sole e un sistema di oscuranti posto al loro interno, azionato da un computer che controlla il grado di illuminamento sulla parete in ogni momento della giornata, permettono di ottenere sempre la quantità di luce ottimale.

Anche gli ascensori sono incredibili. Sono infatti 29 e sono dotati di un sistema per cui, durante la salita e la discesa di notte e il movimento senza passeggeri di giorno, consente loro di produrre energia per autoalimentarsi senza richiedere ulteriore energia all’edificio.

Le stanze sono dotate di un sistema di controsoffittatura refrigerato che annulla la sensazione di calore all’interno dell’edificio. Un sistema di ventilazione permette un solo ricircolo d’aria all’interno dell’edificio al fine di garantire la qualità dell’aria respirata.

La ventilazione avviene dal basso attraverso delle ventole disposte sul pavimento in modo da minimizzare i consumi energetici.

Il consumo di energia è diminuito anche massimizzando l’illuminazione naturale giornaliera, conservando l’acqua piovana per il consumo da parte dei sistemi HVAC e utilizzando il calore solare per ottenere acqua calda. Colonne di sfiato, dissipatori di calore e lastre di raffreddamento operano per raffreddare l’edificio.

HVAC è un acronimo inglese che sta per Heating, Ventilation and Air Conditioning, ovvero riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria. ]

Come potete ben comprendere, la Pearl Tower rappresenta la massimizzazione della progettazione eco-sostenibile. Rappresenta un traguardo, ma anche un punto di partenza per l’architettura del futuro. Forma, dimensioni, tecnologie, materiali, tutto è pensato per ottenere il miglior risultato nella direzione dell’ambiente.

Purtroppo la Pearl RIver Tower non è riuscita nell’intento ambizioso di essere il primo edificio che si autoalimenta a causa di un problema burocratico che in Cina impedisce lo scambio dell’energia tra rete nazionale e produzione privata, ciò che invece sta accadendo regolarmente in Italia, però il risultato è comunque di straordinaria importanza.

Vedremo quale altro edificio della Terra si spingerà oltre.

Ago 172012
 

Qualcuno di voi, forse si ricorderà che il 27 settembre 2010, è partita una grande avventura intorno al mondo, ma anche una grande avventura per l’umanità. Infatti, dal porto di Kiel in Germania, dove tra l’altro è stato costruito, ha preso il mare il PlanetSolar, il primo catamarano al mondo ad esclusiva energia solare. La sua grande superficie del battello svizzero, è totalmente ricoperta da pannelli solari (38.000) ed alimentato, quindi, solo dal Sole, quindi a impatto zero. Il progetto nato da un sogno di Yverdon Raphael Domjan ha avuto inizio nel 2004 e prevedeva di circumnavigare la Terra alimentando il catamarano con la sola energia del Sole. 585 giorni di navigazione tra mari tranquilli e luoghi molto pericolosi come il Golfo di Aden tristemente noto perché i pirati sequestrano le navi cargo. Il 4 maggio alle ore 14:00 è giunto alla fine un viaggio infinito lungo 60.000km che ha toccato 28 nazioni diverse e stabilito un’infinità di records. Il progetto è stato possibile grazie al contributo di un facoltoso armatore tedesco che ha investito ingenti capitali nel vascello ecofuturista pesante ben 95 tonnellate.

Il percorso del PlanetSolar

Raphael Domjan ha dimostrato con questo viaggio ai paesi sviluppati che abbiamo le tecnologie adatte a sostituire gli inquinanti combustibili fossili e utilizzare valide energie alternative. Lo scopo era quello di arrivare al porto del Principato di Monaco con le batterie cariche al 92% pari all’energia disponibile al momento della partenza, avendo traversato il mondo non inquinando e non spendendo nulla se non la fonte inesauribile e gratuita del Sole. Dalla Svizzera lo stesso Domjan ha commentato: “Abbiamo dimostrato che abbiamo le tecnologie e le conoscenze necessarie per diventare sostenibili e salvaguardare il nostro pianeta blu“.

La parola adesso passa ai capi di stato e a chi prende le decisioni in merito. Noi staremo a guardare e riferiremo non appena sapremo qualcosa.

Ago 162012
 

PIRQUADR


Questo articolo è stato realizzato con la collaborazione della prof.ssa Carmela Milone (docente di Matematica nel corso H).

DESCRIZIONE

Una PIRAMIDE QUADRANGOLARE è un solido geometrico che ha come base un poligono di quattro lati.

Se il poligono di base è un quadrato, la piramide sarà retta se il suo vertice cade sul baricentro della base e le sue facce laterali saranno tutti uguali e congruenti.

Se il poligono di base è un rettangolo, la piramide sarà retta se il suo vertice cade sul baricentro della base e le sue facce laterali saranno a due a due uguali e congruenti.

Le piramidi quadrata e rettangolare, sono particolari pentaedri cioè poligoni con 5 facce. Essi hanno 5 vertici, 5 facce e 8 spigoli.

Se le 4 facce triangolari sono triangoli equilateri, la piramide è un solido di Johnson. Si tratta del primo dei 92 solidi di Johnson, codificato con il simbolo J1; fra questi, è in effetti quello con minore numero di facce (5).

un solido di Johnson è un poliedro convesso le cui facce sono tutte costituite da poligoni regolari. Le diverse facce possono essere poligoni con numeri diversi di lati. I solidi di Johnson sono 92, e vengono generalmente indicati con una sigla che va da J1 fino a J92. ]

Argomento di riferimento: PIRAMIDE e PIRAMIDI


RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE

(le voci in grigetto non dispongono di link)

Proiezioni_icon

Proiezione Ortogonale: PIRAMIDE A BASE QUADRATA

Proiezione Ortogonale: PIRAMIDE A BASE RETTANGOLARE

 

Isometria_icon

Assonometria ISOmetrica: PIRAMIDE A BASE QUADRATA

Assonometria ISOmetrica: PIRAMIDE A BASE RETTANGOLARE

 

Monometria_icon

Assonometria MONOmetrica: PIRAMIDE A BASE QUADRATA

Assonometria MONOmetrica: PIRAMIDE A BASE RETTANGOLARE

 

Cavaliera_icon

Assonometria CAValiera: PIRAMIDE A BASE QUADRATA

Assonometria CAValiera: PIRAMIDE A BASE RETTANGOLARE

 

Prospettiva_icon

Prospettiva: PIRAMIDE A BASE QUADRATA

Prospettiva: PIRAMIDE A BASE RETTANGOLARE

 


EXTRA

Origami_icon

Cartamodello: PIRAMIDE A BASE QUADRATA

Cartamodello: PIRAMIDE A BASE RETTANGOLARE

 

Camera iconaTutorial video: ISOMETRIA PIRAMIDE A BASE QUADRATA

 

 


SOLIDI SIMILI

Piramide-triangolare_icon

Piramide-pentagonale_icon

Piramide-esagonale_icon

 

 

 


Articoli1

Ago 102012
 

Parallelepipedo


DESCRIZIONE

Il parallelepipedo, parola che deriva dal greco e significa a piani epipedòn paralleli, è un poliedro le cui facce sono 6 parallelogrammi. L’ampiezza degli angoli formati dalle sue facce può variare e quando gli angoli sono retti, il solido risulta composto da 6 rettangoli, per cui si parla di parallelepipedo rettangolo.

Un parallelepipedo può anche essere definito come un prisma la cui base è un parallelogramma, o come un esaedro le cui facce sono tutti parallelogrammi oppure come un esaedro con tre coppie di facce parallele.

Il parallelepipedo è un poliedro in cui ogni faccia è un poligono dotato di simmetria centrale, ed è quindi uno zonoedro. Le facce opposte sono parallelogrammi posti su piani paralleli.

Per ogni parallelepipedo esistono casi specifici, per cui se un parallelepipedo ha tutte le facce rettangolari, il parallelepipedo prende in nome di parallelepipedo rettangolo; se le facce sono tutte rombi, il parallelepipedo prende il nome di romboedro, se invece tutte le facce sono quadrati, il parallelepipedo prende il nome di cubo.

Il parallelepipedo è composto da 6 facce, 12 spigoli e 8 vertici.

il parallelogramma, in geometria euclidea, è un quadrilatero convesso con due paia di lati paralleli. I lati opposti di un parallelogramma sono di eguale lunghezza e gli angoli opposti di un parallelogramma hanno uguale misura ].

lo zonoedro è un poligono dotato di simmetria centrale, ossia invariante rispetto a una rotazione di 180° rispetto al punto centrale del poligono. L’unico solido zonoedro è il CUBO. ].

 


RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE

(le voci in grigetto non dispongono di link)

Proiezioni_icon

Proiezione Ortogonale: PARALLELEPIPEDO

 

 

Isometria_icon

Assonometria ISOmetrica: PARALLELEPIPEDO

 

 

Monometria_icon

Assonometria MONOmetrica: PARALLELEPIPEDO

 

 

Cavaliera_icon

Assonometria CAValiera: PARALLELEPIPEDO

 

 

Prospettiva_icon

Prospettiva: PARALLELEPIPEDO

 

 


EXTRA

Origami_icon

Cartamodello: PARALLELEPIPEDO

 

 

Camera iconaTutorial video: Assonometria ISOmetrica

Tutorial video: Assonometria MONOmetrica

Tutorial video: Assonometria CAValiera


SOLIDI SIMILI

Cubo

 

 

 


Articoli1

Ago 062012
 

Il problema si sa che per le auto elettriche, le uniche a emissioni zero, è quello della durata delle batterie. Infatti, la scarsa autonomia raggiunta da questo tipo di autoveicolo rappresenta di fatto il vero è proprio collo di bottiglia alla loro capillare diffusione, più del problema delle torrette di ricarica. Uno studio recentissimo, pubblicato dalla rivista Nature Chemistry, fa ben sperare per il prossimo e imminente futuro. Infatti, un gruppo di ricercatori internazionali, coordinati dall’università La Sapienza di Roma, è giunta ad un incredibile risultato sperimentando un nuovo tipo di batteria che utilizza il litio, metallo leggero con l’ossigeno, gas presente in natura in quantità pressoché infinite. Lo studio di una batteria litio-aria, non è nuovo, da tempo infatti, diversi centri di ricerca e studiosi mondiali hanno tentato di trovare la chiave di volta per le batterie del futuro. Il problema che fino ad oggi ha impedito il loro sviluppo era la reversibilità, ossia la possibilità di ricaricarle un numero di volte sufficiente. Il gruppo di studiosi, guidati dai professori Bruno Scrosati e Jusef Hassoun del dipartimento di chimica de La Sapienza, in collaborazione con la Hanyang University di Seoul in Corea, pare sia riuscito a superare questo problema e a trovare una configurazione innovativa della batteria che consentirebbe, ad oggi, un operazione di reversibilità per oltre 100 cicli di ricarica. Il vantaggio della combinazione litio-ossigeno è evidente, sia dal punto di vista ambientale che tecnico. Infatti, consentirebbe un allungamento notevole della durata delle batterie che dovrebbero alimentare le auto del futuro.

Il professor Bruno Scrosati, intervistato, ha spiegato le motivazioni che fanno gridare al miracolo per questa scoperta: “L’innovazione, risiede nella scelta di un materiale elettrolitico che ne consente la ciclazione prolungata e nella morfologia dell’elettrodo positivo che regola il flusso diffusivo dell’ossigeno nella cella”.

Confronto tra batterie a ioni di litio e le nuove litio-ossigeno

Uno dei grossi problemi manifestati da questo tipo di batterie, finora era stato l’alto grado di instabilità dal punto di vista chimico. Durante il funzionamento, infatti, si manifestavano delle reazioni collaterali a danno dell’elettrolita che di fatto ne riducevano di parecchio la durata durante i cicli di carico-scarico. Ricercatori britannici, guidati da Zhangquan Peng, sono riusciti a risolvere questo problema utilizzando come elettrolita, un liquido costituito essenzialmente da ioni. Inoltre, hanno ottimizzato anche il modo in cui l’ossigeno entra nella batteria e si combina con il litio utilizzando un elettrodo d’oro con microscopici nanopori al posto del tradizionale elettrodo poroso in carbonio.

La batteria litio-aria rappresenta un enorme passo in avanti nella risoluzione dei problemi energetici che attanagliano il nostro pianeta e apre scenari nuovi a sviluppi e prodotti. Essa rappresenta una grande evoluzione rispetto alle normali batterie litio-ione sia dal punto di vista prestazionale che dal punto di vista ambientale.

Ago 012012
 

Da tempo si parla nel bene e nel male della scuola italiana, dei suoi mali e delle riforme che, si susseguono, per lasciare solo un nome (quello del ministro di turno) senza risolvere i problemi.

Da anni si parla anche di scuola d’eccellenza, ci si confronta con l’Europa, ci si sottopone a prove di valutazione comparative (INVALSI, FARO, ecc.). Ma cos’è che fa la differenza oggi? Spesso mi sono interrogato su questo problema e tutte le volte ho sempre trovato la stessa risposta. La scuola non può essere un organo che dall’alto diffonde la conoscenza attraverso dogmi sempre uguali. La società cambia, evolve, si trasforma e la scuola, parte di questa società, deve adeguarsi per diventare strumento efficiente di formazione. Non si può pretendere di insegnare ai giovani qualcosa se la scuola non comprende con chi sta parlando, del mondo in cui vivono, delle difficoltà che affrontano. La scuola per troppo tempo è rimasta a guardare il tempo che passa e la realtà che cambia trovandosi in molti casi impreparata e impotente di fronte a questi cambiamenti. La scuola deve comprendere e metabolizzare questi cambiamenti per ritornare ad essere lo strumento di guida e di filtro per questi fenomeni. Per far ciò deve ricominciare ad aggiornarsi, ad affrontare e studiare i nuovi fenomeni culturali, le nuove forme di comunicazione.

Da tempo cerco, nella didattica, di realizzare questo obiettivo, attraverso un’aggiornamento costante dei contenuti e delle metodologie. Cerco di realizzare la didattica attraverso l’uso di strumenti moderni e di massa che rappresentano oggi il modo di comunicare. Musica (house e pop) durante le lezioni di disegno, uso intensivo di laboratori e tecnologie, uso di email come veicolo di comunicazione in tempo reale tra docente, alunno e famiglia. Ho sviluppato questo sito internet per chiudere il cerchio di questo progetto. L’insegnante diventa così il tutor dello studente anche durante le ore extra-curriculari. L’alunno, ma anche la famiglia, trovano qui l’appoggio alle attività didattiche a casa e la possibilità di dialogare e chiedere informazioni al docente in ogni momento della giornata. Questo, ovviamente, presuppone una diffusione capillare dello strumento digitale, di una connessione internet, di un uso costante del computer, tablet o smartphone e per questo debbo ringraziare il fatto di lavorare in un contesto scolastico che me lo consente. Quindi, diventa fondamentale l’uso della tecnologia, green, economica, immediata. Strumenti quali il cellulare, il tablet o il computer debbono essere considerati come i nuovi strumenti didattici al pari di penna e libro e la scuola deve contribuire alla loro diffusione e utilizzazione. E’ la scuola che deve apprendere che oggi si comunica con gli sms, con i social-network, con le chat e far propri questi strumenti per spiegare il loro uso “buono” e non demonizzarli allontanandosi di fatto dalla realtà.

Questa premessa, mi è servita a presentarvi l’articolo di oggi. Nel mio continuo scandagliare la rete, mi sono imbattuto in qualcosa che mi ha dato grande speranza e mi ha fatto provare un po’ di invidia (quella buona, però). Sul territorio italico, e precisamente al sud, in Puglia nella città di Brindisi, esiste una realtà scolastica che definisce, a mio avviso, il concetto di ECCELLENZA SCOLASTICA. Nell‘Istituto Tecnico Industriale Majorana sta accadendo da qualche anno qualcosa che non ha confronti con il resto della scuola in Italia. Pensate, i libri di testo adottati sono tutti realizzati dai docenti della scuola stessa in formato digitale (stampabili anche in cartaceo su richiesta). I libri sono stati tutti convertiti nel formato iBook di Apple e inseriti nello store della casa della Mela (scaricabili attraverso iTunes). Ma non basta! La scuola ha stretto un accordo con la Apple stessa che, ha consentito alle famiglie di acquistare l’iPad ai propri figli al posto dei libri di testo cartacei pagando un costo scontato di 379 euro rateizzabili. A questo punto gli alunni, tutti dotati di tablet, studiano sui testi digitali prodotti dai propri docenti, quindi molto vicini alla metodologia adottata dall’insegnante durante la spiegazione. Aprendo l’iPad, basta cliccare sul software iBooks e aprire il libro della disciplina in corso e il gioco è fatto. I libri, sono tutti dotati di contenuti multimediali, approfondimenti, video e quant’altro necessario alla lezione e spiegato in classe dal docente. Il progetto è stato possibile grazie a Book in progress, sperimentazione diffusa anche in altre 70 scuole nazionali.

I risultati? Straordinari a sentire il Dirigente della scuola. La media dell’Istituto nelle prove INVALSI è stata di 10 punti superiore alla media nazionale, la scuola è la più informatizzata d’Italia ed è la prima che ha sperimentato una didattica esclusivamente digitale oltre che quasi esclusivamente in lingua inglese. Il Dirigente, Salvatore Giuliano, galvanizzato dai risultati insiste affermando “La nostra esperienza è unica sul territorio nazionale poiché oltre alla tecnologia forniamo i contenuti. La tecnologia al Majorana è un punto di partenza per la nuova didattica e non un punto di arrivo. I libri di testo, sempre realizzati dai docenti, saranno forniti anche in formato cartaceo”.

Valutate voi, ma io i miei figli in una scuola come la Majorana li iscriverei immediatamente. Questa sperimentazione fatta realtà, dimostra che nella collaborazione tra istituzioni, scuola e famiglie, oggi è possibile intraprendere un percorso nuovo, moderno, e formativo. Cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti su queste pagine.