Dic 132014
 
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Pompei

Viene dall’Italia e in particolare da Portici in provincia di Napoli, un nuovo strumento e una nuova metodologia per prevedere le eruzioni vulcaniche. Si tratta di una nuova tecnica in sperimentazione che basa il suo fondamento sulla misurazione dell’anidride carbonica che si produce prima di ogni eruzione dentro il canale eruttivo del vulcano. Il progetto, denominato Bridge, ha lo scopo di anticipare le eruzioni e pre-allertare le popolazioni circostanti e non a caso il centro di studi è a Portici, alle pendici del Vesuvio, ritenuto da molti uno dei più pericolosi vulcani esistenti al mondo. Proprio la sua tranquillità ricorda il disastro di Pompei, dove l’intera popolazione della cittadina campana fu distrutta in una notte prima che potesse scattare qualsiasi sistema di avviso per farli fuggire.

La tecnica sperimentata, utilizza un sofisticatissimo tipo di laser denominato Billi, capace di misurare la concentrazione di anidride carbonica nei gas vulcanici. Il laser, misurando il livello di biossido di carbonio nei gas vulcanici, consente di stabilire l’imminenza o meno di una eventuale fase eruttiva del vulcano.

VULCANI02

Questo laser è in grado di misurare tale presenza anche a distanza di un chilometro e con sistema di specchi, può essere orientato in modo di rilevare il pennacchio di fumo vulcanico in qualunque direzione esso sia orientato.

Alessandro Aiuppa, responsabile del progetto e componente della Commissione Grandi Rischi come esperto di vulcanologia ha presentato il lavoro affermando che tutte le eruzioni vulcaniche sono precedute per settimane o mesi dalla fuoriuscita anomala di fluidi. La speranza è che questa ricerca porti allo sviluppo di un nuovo sistema di monitoraggio in grado di far anticipare il fenomeno eruttivo e creare un sistema di pre-allarme per tutte le città popolazioni residenti nei pressi di un vulcano.

Articoli1

Dic 132014
 

Manuale_FamiglieForse finalmente ci siamo. Nel progetto di servizi dedicati agli studenti e alle famiglie da parte della nostra scuola, così come previsto dalla normativa e perorato dal Ministero della Pubblica Istruzione, a breve avvieremo la consultazione online del registro digitale così come avviene già in molti istituti superiori della nostra città. Dopo un anno di sperimentazione e tanta fatica, crediamo di aver raggiunto un buon livello di conoscenza e approfondimento e attiveremo le procedure per condividerlo con voi.

A breve riceverete tutte le informazioni necessarie per poter interagire anche voi con noi in questo progetto di trasparenza.

SI PARTE

Di seguito tutte le informazioni necessarie:
nei giorni 22 – 23 e 29 Dicembre 2014 dalle ore 8,30 alle ore 12,30 sarà possibile ritirare in segreteria le credenziali per l’utilizzo del registro elettronico da parte dei genitori.

Al fine di ottimizzare la distribuzione verrà osservato il seguente calendario:
22 dicembre ’14     corsi A – B – C
23 dicembre ’14     corsi D – E – F
29 dicembre ’14     corsi G – H – I – L

Un volta ricevute le credenziali (USER e PASS) potrete accedere direttamente al link sottostante per poter visualizzare tutte le informazioni in merito ai vostri figli.

Ricordo che è nella discrezionalità e insindacabilità del docente rendere visibile o meno i voti attribuiti in base a criteri e scelte personali e didattiche.

SCUOLA NEXT

Clicca sul link

Nov 302014
 

STOREDOT01E’ da tempo che si parla di batterie di nuova concezione capaci di ricaricarsi in tempi brevissimi. Ne abbiamo parlato da pochissimo nell’articolo “LA BATTERIA CHE SI RICARICA IN 2 MINUTI” e già su internet si legge di una nuova startup che ha sviluppato una batteria di nuova concezione che dovrebbe rivoluzionare il mondo delle ricaricabili. Si tratta di una società israeliana chiamata StoreDot la cui sede è a Tel Aviv, capitale dello stato ebraico.

La tecnologia sviluppata da StoreDot, utilizza nanocristalli chiamati, peptidi, derivati da materiale bio-organico. Le batterie così sviluppate, hanno la capacità di ricaricarsi in tempi brevissimi, circa 30 secondi e, allo stesso tempo, si comportano come un elettrodo a litio capace di  garantire un processo di scarica molto lento.

Attualmente questo portentoso caricabatterie è piuttosto ingombrante e poco pratico da utilizzare, ma gli scienziati della StoreDot, garantiscono che entro il 2016 le dimensioni di questo saranno ridotte notevolmente.

STOREDOT02

Il vantaggio di questa tecnologia è che potrebbe essere utilizzato nell’ambito dell’autotrazione, potendo finalmente realizzare automobili elettriche di dimensioni e peso accettabili e con autonomia infinita potendole ricaricare ovunque e istantaneamente.

Certo, la previsione del 2016 non è troppo vicina in un ambito in cui molte aziende stanno sviluppando soluzioni alternative e altrettanto valide. Vedremo chi la spunterà.

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Nov 272014
 
ANCHE NOI SCRITTORI
Autore/i:
ALESSANDRO MARCELLINO
Classe e Anno: Argomento di riferimento:
TERZA D – 2014-15 NUCLEARE
Prefazione a cura del prof. Betto

Scritto per scienze, l’interessante articolo di Alessandro trova ottimamente posto tra le nostre pagine. Un approfondimento su un grande scienziato e un grande uomo, colui che in qualche modo ha cambiato nel bene e nel male il corso della storia. Molti di noi conoscono le sue vicende, ma è un piacere rileggere quanto rielaborato da questo alunno di terza proprio nel momento in cui stiamo affrontando l’energia nucleare come argomento di studio. Ancora una volta buona lettura a tutti.

ALBERT EINSTEIN

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Einstein Albert Fisico tedesco naturalizzato svizzero e statunitense (Ulma 1879 – Princeton, New Jersey, 1955). Padre della teoria della relatività, nel 1921 ottenne il premio Nobel per la fisica per la teoria dell’effetto fotoelettrico.

Albert Einstein, nasce il 14 marzo del 1879 da genitori ebrei non praticanti. Un anno dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce a Monaco di Baviera, dove suo padre Hermann apre, col fratello Jacob, una piccola officina elettrotecnica. L’infanzia di Einstein si svolge nella Germania di Bismarck, un paese in via di massiccia industrializzazione, ma anche retto con forme di dispotismo che si fanno sentire a vari livelli e in vari ambienti della struttura sociale. Il piccolo Albert era per istinto un solitario ed impara a parlare molto tardi. L’incontro con la scuola è da subito difficile: Albert, infatti, trovava le sue consolazioni a casa, dove la madre lo avvia allo studio del violino, e lo zio Jacob a quello dell’algebra. Da bambino, legge libri di divulgazione scientifica con quella che definì “un’attenzione senza respiro”. Non a caso, in seguito con amarezza dei primi corsi scolastici. Odiava i sistemi severi che rendevano la scuola, a quei tempi, simile ad una caserma. Nel 1894 la famiglia si trasferisce in Italia per cercarvi miglior fortuna con una fabbrica a Pavia, vicino a Milano. Albert rimase solo a Monaco affinché terminasse l’anno scolastico al ginnasio, poi raggiunse la famiglia.

Gli affari della fabbrica cominciarono ad andare male e Hermann esortò il figlio a iscriversi al famoso Istituto Federale di Tecnologia, noto come Politecnico di Zurigo. Non avendo però conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, nel 1895 dovette affrontare un esame di ammissione e fu bocciato per insufficienze nelle materie letterarie. Ma ci fu di più il direttore del Politecnico, impressionato dalle non comuni capacità mostrate nelle materie scientifiche, esortò il ragazzo a non rinunciare alle speranze e a ottenere un diploma abilitante per l’iscrizione al Politecnico nella scuola cantonale svizzera progressiva di Aargau. Qui Einstein trovò un’atmosfera ben diversa da quella del ginnasio di Monaco. Nel 1896 può finalmente iscriversi al Politecnico. Lì prende una prima decisione non farà l’ingegnere ma l’insegnante.

In una sua dichiarazione dell’epoca dirà, infatti, “Se avrò fortuna nel passare l’esame, andrò a Zurigo. Lì starò per quattro anni per studiare matematica e fisica. Immagino di diventare un insegnante in quei rami delle scienze naturali, scegliendo la parte teorica di esse. Queste sono le ragioni che mi hanno portato a fare questo piano. Soprattutto, è la mia disposizione all’astrazione e al pensiero matematico, e la mia mancanza di immaginazione e di abilità pratica”.

Nel corso dei suoi studi a Zurigo matura la sua scelta: si dedicherà alla fisica piuttosto che alla matematica.

Si laurea nel 1900. Prende dunque la cittadinanza svizzera per assumere un impiego all’Ufficio Brevetti di Berna. Il modesto lavoro gli consente però di dedicare gran parte del suo tempo allo studio della fisica.

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Brevetto per Refrigeratore di Einstein-Szilard

Nel 1905 pubblica tre studi teorici. Il primo e più importante studio contiene la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta. Il secondo studio, sull’interpretazione dell’effetto fotoelettrico, conteneva un’ipotesi rivoluzionaria sulla natura della luce; egli affermò che in determinate circostanze la radiazione elettromagnetica ha natura corpuscolare, ipotizzando che l’energia trasportata da ogni particella che costituiva il raggio luminoso, denominata fotone, fosse proporzionale alla frequenza della radiazione. Quest’affermazione, in base alla quale l’energia contenuta in un fascio luminoso viene trasferita in unità individuali o quanti, dieci anni dopo fu confermata sperimentalmente da Robert Andrews Millikan. Il terzo e più importante studio è del 1905, e reca il titolo “Elettrodinamica dei corpi in movimento”: conteneva la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta, frutto di un lungo e attento studio della meccanica classica di Isaac Newton, delle modalità dell’interazione fra radiazione e materia, e delle caratteristiche dei fenomeni fisici osservati in sistemi in moto relativo l’uno rispetto all’altro. E’ proprio quest’ultimo studio che gli valse in seguito il premio Nobel per la Fisica nel 1921.

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Nel 1916 pubblica la memoria: “I fondamenti della teoria della Relatività generale”, frutto di oltre dieci anni di studio. Questo lavoro è considerato dal fisico stesso il suo maggior contributo scientifico e si inserisce nella sua ricerca rivolta alla geometrizzazione della fisica.

Intanto, nel mondo i conflitti fra le nazioni avevano preso fuoco, tanto da scatenare la prima guerra mondiale. Durante questo periodo fu tra i pochi accademici tedeschi a criticare pubblicamente il coinvolgimento della Germania nella guerra. Tale presa di posizione lo rese vittima di gravi attacchi da parte di gruppi di destra; persino le sue teorie scientifiche vennero messe in ridicolo, in particolare appunto la teoria della relatività.

Con l’avvento al potere di Hitler, Einstein fu costretto a emigrare negli Stati Uniti, dove gli venne offerta una cattedra presso l’Institute for Advanced Study di Princeton, nel New Jersey. Di fronte alla minaccia rappresentata dal regime nazista egli rinunciò alle posizioni pacifiste e nel 1939 scrisse assieme a molti altri fisici una famosa lettera indirizzata al presidente Roosevelt, nella quale veniva sottolineata la possibilità di realizzare una bomba atomica. La lettera segnò l’inizio dei piani per la costruzione dell’arma nucleare.

Einstein ovviamente disprezzava profondamente la violenza e, conclusi quei terribili anni, s’impegnò attivamente contro la guerra e le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione pacifista contro le armi nucleari.

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Più volte, poi, ribadì la necessità che gli intellettuali di ogni paese dovessero essere disposti a tutti i sacrifici necessari per preservare la libertà politica e per impiegare le conoscenze scientifiche a scopi pacifici.

CRONOLOGIA

1879 Nasce a Ulma

1902-09 Lavora all’Ufficio brevetti di Berna

1905 Consegue il dottorato in fisica all’univ. di Zurigo. Pubblica i lavori sul moto browniano, sui quanti di luce e sulla relatività speciale

1909 Ottiene il primo incarico accademico all’univ. di Zurigo

1914 Si trasferisce a Berlino come membro dell’Accademia prussiana delle scienze e direttore dell’Istituto imperiale di fisica

1915 Viene pubblicata la teoria della relatività generale

1921 Riceve il premio Nobel per la fisica per la teoria dell’effetto fotoelettrico

1933 Abbandona la Germania e si trasferisce a Princeton negli Stati Uniti

1935 Insieme a B. Podolski e N. Rosen pubblica un importante articolo sulle conseguenze, apparentemente paradossali, della meccanica quantistica

1955 Muore a Princeton il 18 aprile

PUOI LEGGERE ANCHE:
Nov 232014
 
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TRASPORTI/EdTEC

Nasce oggi TRASPORTI/EdTEC, la nuova pubblicazione su FLIPBOARD che consente di leggere in mobilità su smartphone, tablet e computer i nostri articoli impaginati come in una rivista patinata. Grafica curatissima, facilità di consultazione, possibilità di condividere gli articoli o l’intera pubblicazione con amici o gruppi su Facebook e Twiteer, ma soprattutto un modo raffinato e piacevole di leggere le notizie del nostro blog.

Dopo aver pubblicato COSTRUZIONI/EdTEC qualche tempo fa, questa nuova rivista si aggiunge alla prima e presto sarà accompagnata da altre sugli argomenti trattati sul nostro sito.

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COSTRUZIONI/EdTEC

Vi invito, quindi, a sfogliare e far sfogliare le pagine di questa nuova rivista anche ai vostri amici e conoscenti, e se vi piacciono, condividetele e votatele.

LE COPERTINE DELLE NOSTRE RIVISTE SU FLIPBOARD
COSTRUZIONI_EdTEC TRASPORTI_EdTEC su Flipboard

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Nov 222014
 

OPEN-DAY2

Visto il grande successo della precedente manifestazione tenuta nella nostra scuola lo scorso sabato 15, come da tradizione apriamo le nostre porte alle famiglie e agli studenti che voglio visitare la nostra struttura. L’occasione serve a consentire a chi non ha potuto partecipare la scorsa volta e a chi ha voglia di tornare a trovarci. Le nostre porte sono ancora aperte e le visite guidate possibili attraverso le aule, i laboratori e le classi 2.0.

L’unica richiesta che vi facciamo è quella di prenotarvi in modo da consentirci di organizzare i visitatori per gruppi e consentire una visita completa e funzionale.

Le modalità di prenotazione sono sempre le stesse:

potete chiamare direttamente la scuola al numero 095/438306 oppure compilare il MODULO di INFORMAZIONE qui di seguito cliccando sulla voce altro e specificando la motivazione nel testo del messaggio:

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Nov 212014
 

Ancora una volta vengo sorpreso piacevolmente dal lavoro prodotto dagli alunni delle mie classi. Mi è bastato proporre di scrivere qualcosa in merito agli argomenti trattati ed ecco il risultato, sorprendente e inatteso. Una ricerca ben equilibrata, un’ottima selezione di immagini relative ai singoli argomenti, un buon grado di approfondimento. Ne è venuto fuori un godibilissimo articolo utile a tutti gli studenti dei miei corsi. Complimenti a Gabriele per l’ottimo lavoro e per la capacità di cogliere le indicazioni che ho dato in classe. Come sempre lo condivido con voi tutti e vi auguro buona lettura.

IL CARBONE

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Il carbone (o carbon fossile) è un combustibile fossile formatosi circa 300 milioni di anni fa, quando un clima caldo e umido e un’elevata concentrazione di CO² (anidride carbonica) favorivano la crescita di grandi alberi: la loro morte ha portato alla sua nascita.

Distribuzione mondiale del carbone

Distribuzione mondiale del carbone

Carbone02Quindi le zone più favorevoli per la formazione di depositi organici vegetali sono le pianure costiere, le lagune, gli acquitrini delle alte latitudini, dove il clima freddo rallenta la decomposizione, ma anche in regioni calde umide che favoriscono la crescita di vegetali. Quando questi accumuli vengono sepolti, inizia la fase di formazione del carbone che inizialmente sarà un fitto intreccio di resti vegetali chiamato torba dove le condizioni anaerobiche dell’ambiente impediscono l’ossidazione batterica.

Esso è composto principalmente da carbonio ed alcune tracce di zolfo (S8).

VARI TIPI DI CARBONE

In base al loro periodo di fossilizzazione, quindi alla loro età, i principali tipi di carbone sono: torba, lignite, litantrace, antracite.

Torba

Torba
La torba è la forma più recente di carbone fossile, quella con minore concentrazione di carbonio (inferiore al 60%), infatti, viene adoperata come lettiera da stalla e nelle concimaie. È costituita da una massa quasi compatta di resti vegetali, con prevalenza di piante palustri e lacustri, e si utilizza dopo un processo di essiccazione che riduca a meno del 30% il tenore di acqua. Ha un potere calorifico piuttosto basso, di norma sui 4.000-5.000 kcal/kg.


 Lignite

LigniteLa lignite deriva dalla non completa carbonizzazione di piante erbacee e tronchi. Contiene spesso accentuate percentuali di zolfo, è ricca di acqua ed è igroscopica (assorbe l’umidità atmosferica tendendo a decomporsi). Il tenore di carbonio varia, secondo il tipo, dal 62-75%, con potere calorifico che può arrivare a poco più di 6.000 kcal/kg.


 Litantrace

LitantraceIl litantrace è il carbone più utilizzato nella Rivoluzione Industriale del XIX secolo. Si trova a profondità fra i 400-1300 m; l’estrazione avviene scavando pozzi e gallerie che seguono l’andamento del filone. Esso si usa per numerosi impieghi, dalla combustione diretta alla produzione di gas illuminante, catrame e coke metallurgico (99,98% di carbonio). Ha un contenuto di carbonio tra l’80-90% e un potere calorifico di circa 7.000-8.500 kcal/kg.


Antracite

AntraciteL’antracite rappresenta il tipo di carbone fossile di più antica formazione e il più pregiato: nero, compatto, lucido e privo di umidità. La sua percentuale di carbonio oscilla tra il 90-95% e il suo potere calorifico è di oltre 8.500 kcal/kg. Essa può fornire coke industriale, ma viene utilizzato direttamente come combustibile.

Approfondisco: il potere calorifico è la quantità di calore (misurata in Joule) sviluppata dalla combustione completa dell’unità di massa (kg) o di volume (m3) di un combustibile.

LE MINIERE

L’apertura di una miniera è preceduta da un complesso di operazioni preliminari intese a scoprire e localizzare giacimenti di una determinata zona e a valutare la convenienza economica e strategica di un loro eventuale sfruttamento. La prospezione si articola in una fase iniziale di ricognizione geologica della regione, volta ad individuare le zone più promettenti da un punto di vista minerario. Nelle zone in cui sia stata individuata l’esistenza di un giacimento devono, infine, essere eseguiti una serie di lavori di accertamento minerario d’ulteriore dettaglio.

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Le miniere possono essere di due tipi: a cielo aperto (cioè in superficie) o sotterranee.

MINIERE A CIELO APERTO

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Miniera a cielo aperto

La miniera a cielo aperto si riferisce ad un metodo di estrazione di minerali (in questo caso il carbone fossile) dalla terra rimuovendoli da una cava all’aperto o da una cava a prestito. Esse non hanno bisogno di condotti di aerazione per purificare l’aria, ma prelevando il carbone, gli operai e le macchine di trasporto, sollevano delle nubi nere altamente inquinanti per l’ambiente.

Approfondisco: una cava a prestito è una cava che viene aperta per la realizzazione di un’opera (pubblica) e chiusa quando questa è terminata.

MINIERE SOTTERRANEE

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Miniera in sotterraneo

Quando il carbone si trova negli strati più profondi del terreno, si parla di miniera in sotterraneo, ed è necessario scavare pozzi e gallerie per la sua estrazione. Le gallerie vengono scavate a vari livelli nel sottosuolo per seguire le vene carbonifere, cioè degli strati di carbone. Sono rinforzate da armature in acciaio e cemento, e servono per trasportare macchine di penetrazione del terreno, macchine tagliatrici, vagoncini e naturalmente gli operai.

In queste miniere viene anche realizzato un pozzo di aerazione che serve per far circolare artificialmente l’aria e come via di fuga per le emergenze.

LA CENTRALE TERMOELETTRICA A CARBONE

Schema centrale termoelettrica a carbone

In una centrale a carbone il percorso dell’energia ha inizio dalla zona del generatore di vapore, dove sono ubicati i bruciatori predisposti per la combustione dell’olio del carbone. L’elevata temperatura dei gas di combustione è in grado di trasformare l’acqua contenuta nei tubi della caldaia in vapore che raggiunge poi la turbina e la fa ruotare a 3.000 giri al minuto.

È l’alternatore, collegato alla turbina, che determina poi la produzione di energia elettrica. I fumi, una volta rilasciato il calore nel generatore di vapore, passano attraverso i catalizzatori, i captatori polveri e i desolforatori per l’abbattimento rispettivamente degli ossidi di azoto, delle polveri e del biossido di zolfo e vengono, infine, inviati al camino. Il vapore viene convogliato al condensatore dove, senza mai venirne a contatto, trasferisce il suo calore residuo all’acqua di mare prelevata con idonee pompe, trasformandosi così i acqua che viene ricondotta con pompe al generatore di vapore e ripetere il ciclo. L’energia prodotta dall’alternatore viene poi innalzata di tensione a 380 kV da un trasformatore elettrico e immessa nella rete elettrica.

CENNI STORICI: LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Carbone10La Rivoluzione Industriale fu un processo di evoluzione economica o industrializzazione della società che da sistema agricolo-arigianale divenne un sistema industriale moderno caratterizzato dall’uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall’utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate (come ad esempio i combustibili fossili), il tutto favorito da una forte componente di innovazioni tecnologiche.

GUARDA I VIDEO:

PUOI LEGGERE ANCHE:
ANCHE NOI SCRITTORI
Alunno/i autore/i dell’articolo:
GABRIELE CRISCI
Classe e Anno: Argomento di Riferimento:
Terza D – 2014/15 ENERGIA
Nov 132014
 
ONE WORLD 01

Il nuovo skyline di New York

ONE WORLD TRADE CENTER – FREEDOM TOWER

Lentamente ma inesorabilmente rinasce il World Trade Center di New York. Dopo che la tragedia dell’11 settembre ha sconvolto l’America e cambiato il mondo, in qualche modo superando molte reticenze, tutto piano piano sta tornando alla normalità. Un progetto ambizioso che prevedeva la ricostruzione di un’area importante della città, ma le cui implicazioni morali e sentimentali rendevano difficilissimo un intervento capace di mettere d’accordo le diverse anime della città.

Libeskind

Architetto Daniel Libeskind

Daniel Libeskind, l’architetto incaricato del progetto, doveva colmare il vuoto lasciato dal crollo del precedente World Trade Center e soprattutto colmare il vuoto e il dolore che quel crollo aveva lasciato tra i superstiti e famiglie dei sopravvissuti al disastro. Il progetto urbanistico prevedeva la creazione di uno scenario composto da diversi elementi, diversi ma perfettamente integrati tra di loro: la Torre 1 meglio conosciuta come Freedom Tower progettata dallo studio Skidmore, Owings & Merrill,  la Torre 2 di Foster and Partners, la Torre 3 di Maki and Associates e la Torre 4 di Richard Rogers Partnership, il Transportation Hub di Santiago Calatrava, il 9/11 Memorial progettato da Michael Arad and Peter Walker e il Museo di Davis Brody Bond che è già stato inaugurato il 21 maggio 2014.

Planivolumetrico del nuovo WTC

Planivolumetrico del nuovo WTC

TORRE 1 – ONE WORLD TRADE CENTER

freedom-tower-1Lunedì 3 novembre sarà ricordata come una data storica. A New York è stata inaugurata la Torre n.1 chiamata One World Trade Center più nota come Freedom Tower. L’ultima delle 4 torri previste da Libeskind nel suo piano per Ground Zero, progettata dallo studio pluripremiato Skidmore, Owings & Merrill.

Il One World Trade Center, alto 541 metri non a caso. Infatti, 541 metri corrispondono a 1776 piedi nell’unità di misura adottata negli Stati Uniti. 1776 è infatti l’anno della firma della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti. La Freedom Tower è adesso il grattacielo più alto degli Stati Uniti ed è composto da 104 piani di cui alcuni già occupati. Sono già 175 gli inquilini certi, tutti dipendenti del colosso dell’editoria Condé Nast a cui presto molti altri si uniranno per occupare i primi 25 piani dell’edificio che già oggi è completo per il 60%.

Così finalmente New York riconquista il suo primato perso l’11 settembre 2001 realizzando l’edificio più alto degli Stati Uniti e terzo, in questo momento, al mondo. Lo skyline della città è di nuovo completo e come ha dichiarato Patrick Foye (executive director dell’autorità portuale di New York e del New Jersey) il One World Trade Center diventa il simbolo della rinascita di un quartiere ma soprattutto dello spirito e del sentimento nazionale dei newyorkesi.

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TORRE 2 – TWO WORLD TRADE CENTER

La torre n.2 chiamata Two World Trade Center (conosciuta anche come 200 Greenwich Street) è un grattacielo ancora in costruzione e sorgerà nell’angolo nord-est del sito originale del World Trade Center. Una volta completata la torre sarà composta da ben 88 piani e con un’altezza di 411 metri sarà la seconda torre più alta di New York.

Di questi 88 piani, 60 saranno costituiti da uffici, 4 saranno i piani commerciali, 5 i livelli di vendita al dettaglio e 11 pavimenti meccanici. Lo studio di progettazione è quello dell’arch. Norman Foster; lungo il centro ciascun lato l’edificio presenta un incavo che scava la facciata e fa si che sembri costituita da 4 diverse torri accorpate. La parte superiore della torre si allunga verso l’alto solo da uno spigolo creando un tetto spiovente che si completa in 4 rombi simili a diamanti che rivolgono la loro parte inclinata verso il National September 11 Memorial & Museum.

Proprio in virtù di quanto successo l’11 settembre, anche la Two World Trade Center è progettata per essere sicura. Le misure di sicurezza comprendono scale in acciaio e cemento armato, un nucleo centrale in calcestruzzo a protezione delle scale, ascensori e impianti idraulici e vernici fluorescenti ad indicare le vie di fuga.

TORRE 3 – THREE WORLD TRADE CENTER

La torre n.3 del World Trade Center avrà 80 piani e un’altezza complessiva di 357 metri. Ampie aree destinate al commercio nei primi piani dell’edificio. 5 piani interrati e un’architettura in vetro e acciaio che culmina con 4 antenne che ne aumentano l’altezza complessiva. Si tratta di un progetto vincente dell’architetto Richard Rogers realizzato con avanzatissimi sistemi di sicurezza il cui completamento, salvo ulteriori ritardi, dovrebbe avvenire nel 2018.

TORRE 4 – THREE WORLD TRADE CENTER

La torre n.4 conosciuta anche come 150 Greenwich Street Tower sarà alta 239 metri e attualmente già costruita è il secondo grattacielo più alto del World Trade Center, ma sarà presto superato dalle altre due torri, la numero 2 e la 3. Al suo interno spazi commerciali e uffici. iniziato nel 2008 è stato completato e inaugurato il 13 novembre 2013. La torre avrà 72 piani ed è stata progettata dall’architetto Fumihiko Maki, vincitore anch’esso del premio Pritzker.

TRANSPORTATION HUB

La Transportation Hub è la stazione della metropolitana progettata dall’architetto Santiago Calatrava per sostituire la vecchia stazione del World Trade Center distrutta l’11 settembre. 225.000 metri quadrati di hall con centri commerciali e vendita al dettaglio, 200.000 pendolari al giorno oltre che milioni di visitatori, ha di collegamento di ben 11 linee metropolitane. Per dimensione e traffico rivaleggerà con la Central Station. Il design a forma di ala renderà unica l’opera che vedrà convergere in quest’area il trasporto sotterraneo e quello di superficie con bus e taxi. il completamento dell’opera è previsto per il 2015.

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Nov 062014
 

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Andrew Conrad di Google sta lavorando a un progetto interessante nei laboratori di Google X. Si tratta di nuove nanoparticelle intelligenti, capaci di scovare i tumori nel corpo umano. Il team di Conrad, sta infatti sperimentando questo nuovo tipo di nanoparticelle che, una volta iniettate nel corpo umano, vagano al suo interno alla ricerca di cellule malate. Questo dovrebbe permettere una diagnosi precoce delle malattie, attraverso un sistema non invasivo e facilmente tollerabile.

Secondo quanto pubblicato dal The Wall Street Journal, presto tutti i medici potranno utilizzare questo nuovo sistema. Ciò consentirebbe di diagnosticare con precisione e in tempo malattie anche gravissime e di poterle curare preventivamente con sistemi e cure poco invasive.

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Sono ancora diversi i problemi da risolvere, comunque. Innanzitutto i medici del gruppo di Conrad non hanno ben capito come associare queste nanoparticelle e lo sviluppo del progetto richiederà almeno altri cinque anni di lavoro. Le speranze sono molte, anche se diverse sono le critiche ad un sistema che violerebbe palesemente la privacy del paziente, visto che le informazioni raccolte dalle nanoparticelle potrebbero essere utilizzate dalla società di Mountain View.

Noi ci auguriamo che questo studio porti ai risultati sperati e per la privacy forse saremo disposti a chiudere un occhio in cambio di una diagnosi o una guarigione da una malattia che potrebbe ucciderci.

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Nov 012014
 
Il Laboratorio è stato realizzato con i fondi di un progetto europeo

Il Laboratorio è stato realizzato con i fondi europei

SUCCEDE che alla Dante c’è sempre fermento. SUCCEDE che tutto cambia e migliora, SUCCEDE che anche le cose belle si trasformino per diventarlo ancora di più. SUCCEDE, quindi, che anche il LABORATORIO DI TECNOLOGIA e DISEGNO sia cambiato, rinnovando il proprio look, ma anche la propria dotazione tecnologica.

Nuovi colori, nuova disposizione e soprattutto la LIM. Si, anche il nostro laboratorio è stato aggiornato durante questi ultimi mesi integrando nelle proprie dotazioni una LIM nuova di zecca. Questo ha arricchito ancora di più la didattica e la fruibilità di questo spazio, dove i nostri alunni ambiscono andare. Uno spazio dedicato alla didattica più grande, migliorata la visibilità e la mobilità all’interno del laboratorio, ottima acustica per la visione degli audiovisivi e didattica interattiva con la LIM.

Le immagini della GALLERIA, descrivono visivamente quanto avvenuto e spero di potervi accogliere presto nel nostro spazio polifunzionale.

Galleria

Articoli1

Ott 302014
 

Ci siamo, anche quest’anno è arrivato Halloween ed eccezionalmente usciamo dai nostri classici argomenti per trattare un tema diverso, legato alla tradizione popolare. Oggi non parlerò di disegno, di architettura e di materiali, ma di lanterne, zucche e fantasmi.

Halloween ha origine nei paesi anglosassoni e la sua ricorrenza cade il 31 ottobre. E’ una antica festa che affonda le proprie radici nelle culture celtiche irlandesi. Questa festa, da qualche anno, è entrata a far parte della nostra tradizione anche se qualcuno storce il naso affermando che si tratta della solita “americanata“. Il successo è dovuto probabilmente al carattere gioviale e scherzoso con il quale viene celebrata negli States, ma le sue origini sono ben diverse e molto lontane. Vediamo quindi di fare chiarezza e scoprire di più su questa colorata festa.

Cos’è Halloween e qual’è la sua origine?

Come detto le origini sono sicuramente anglosassoni, celtiche; secondo alcuni studiosi questa festa si rifà a quella dei morti chiamata Parentalia anche se è più probabile che sia collegata alla festa celtica di Samhain. Negli antichi calendari celtici l’anno nuovo iniziava il 1 novembre. Questo coincideva, ovviamente, con la fine della stagione calda che si festeggiava il 31 ottobre con la festa di Samhain (appunto fine dell’estate). Essendo la popolazione celtica dedita quasi esclusivamente all’agricoltura, l’arrivo dell’inverno era associato con l’idea della morte per cui essi credevano che gli spiriti di questi ultimi potessero esercitare un’influenza sul raccolto del nuovo anno. Da qui il ricordo dei defunti come gesto propiziatorio.

La Chiesa, contraria alla tradizione spiritistica e pagana di questa festa, si adoperò affinché fosse cancellata. Papa Gregorio III spostò la festa di Ognissanti dal 13 maggio al 1 novembre e a questa fece seguire la Commemorazione dei Defunti (il 2 novembre) per creare una continuità cristiana che potesse scalzare dalla cultura popolare queste antiche tradizioni barbare.

Negli ultimi anni, la festività di Halloween ha assunto un’importanza e un carattere molto diverso rispetto alle sue origini. L’aspetto consumistico e festaiolo ha sostituito gli antichi riti al grido di “dolcetto e scherzetto“, delle feste in costume e dei mostri spaventosi. Ma quanti di noi conoscono il significato di alcuni elementi caratteristici di questa festa? Credo pochi per cui vediamo di scoprirne alcuni insieme.

Dolcetto o Scherzetto – cosa nasconde questa innocente e simpatica frase che i bimbi travestiti gridano davanti alle porte dei vicini? La frase deriva dall’inglese “trick or treat” ossia “sacrificio o maledizione“. In pratica non era altro che una specie di minaccia da parte di chi bussava nei riguardi di chi non fosse stato generoso regalando dolcetti e caramelle.

Travestimento – perché i bimbi vanno travestiti davanti alle porte? L’origine del travestimento è medievale. Infatti nella notte di Ognissanti, il primo di novembre, i poveri vestiti di stracci bussavano di porta in porta per ricevere cibo in cambio di preghiere o canti.

Jack-o’-lantern – perché le orribili zucche intagliate e illuminate dall’interno? Questa tradizione ha origini antiche e deriva direttamente dalla cultura dell’intaglio delle rape, da utilizzare come lanterne, al fine di ricordare e segnare la strada per le anime delle persone bloccate nel Purgatorio.

I mostri – la scelta dei soggetti spaventosi è invece dovuta a quello che abbiamo detto prima. L’arrivo dell’inverno rappresentava per i celti la morte, per cui le rappresentazioni spaventose di fantasmi, scheletri e morti viventi ne sono una conseguenza diretta.

Nero e Arancione – anche questi colori sono diventati parte integrante dei festeggiamenti di Halloween. Il nero è simbolo di morte e mistero ed è il colore utilizzato dalle streghe per scacciare il maligno, mentre l’arancione è simbolo di luce e forza, colore delle zucche e delle foglie autunnali. In Irlanda del nord, i due colori rappresentavano la transizione dall’estate all’inverno.

La festa, col tempo, grazie ai media e alla diffusione delle mode a livello globale, ha superato i confini territoriali dell’Irlanda, della Scozia e del Regno Unito allargandosi prima in tutti i paesi di origine e influenza anglofona come gli Stati Uniti d’America poi nel resto del mondo.

Infine, la parola Halloween. La troviamo per la prima volta nei testi del XVI secolo ed è una variante scozzese al nome completo All-Hallows-Even cioè la notte prima di Ognissanti.

A questo punto non mi resta che augurare a tutti voi: “HAPPY HALLOWEEN”

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Ott 292014
 

OPEN-DAY2

A CAUSA DELLE CONDIZIONI METEO E DELLA CONSEGUENTE CHIUSURA DELLA SCUOLA, LA MANIFESTAZIONE E’ RINVIATA A SABATO 15 NOVEMBRE.

Anche quest’anno SUCCEDE che alla Dante si aprono le porte e suona la campanella per tutti quelli, ragazzi e famiglie, che hanno voglia di entrare nel nostro mondo e venirci a conoscere.

SUCCEDE che una volta tanto celebriamo noi stessi e ci presentiamo a voi; presentiamo i nostri spazi, gli insegnanti, i laboratori, le classi e quanto svolgiamo quotidianamente con passione.

SUCCEDE che giorno 8, sarà un giorno di festa nel quale sarete tutti nostri ospiti, in giro tra le classi mentre si svolgono le normali attività didattiche. Per facilitare la visita e permettere a tutti di partecipare alle attività e visitare i laboratori, i visitatori saranno suddivisi in 3 gruppi nei quali alunni e famiglie, prenotandosi, potranno effettuare il tour guidato della scuola con uno o più docenti a disposizione.

La prenotazione non è obbligatoria, ma consentirà al personale docente e non docente di organizzare al meglio la visita consentendo a tutti di poter visionare nei tempi e nei modi giusti tutto quello che la nostra scuola è in grado di offrire.

La giornata si aprirà con la presentazione della scuola e con il concerto della nostra INCREDIBILE orchestra (ricordo a tutti che la Dante Alighieri è una scuola ad indirizzo musicale, dove gli allievi vengono seguiti e instradati nella nobile arte della musica).

Al termine del concerto, alcuni docenti avvieranno i diversi gruppi alla visita della scuola. Ogni gruppo seguirà lo stesso itinerario ma con tempi e sequenze diverse in modo da non creare confusione e sovrapposizioni.

Al fine di consentire a tutti la visione più opportuna della scuola, trovate di seguito lo schema organizzativo dell’OPEN DAY:

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
9:30 Music-Piano-Chello-iconGRAND OPENING: PRESENTAZIONE SCUOLA E CONCERTO 
AL TERMINE AVVIO TOUR CON VISITA ALLE CLASSI E AI LABORATORI
Orario Luogo/Attività Docente
GRUPPO ROSSO – docente accompagnatore prof.ssa MANCUSO
10:00 spur-gear-iconLABORATORIO DI TECNOLOGIA E DISEGNO prof. BETTO
10:20  Creative-Fatal1ty-Gaming-Headset-iconLABORATORIO DI LINGUISTICA  prof.ssa PRIVITERA
10:45 Computer2 iconaLABORATORIO DI INFORMATICA prof. BORDONARO
11:10  science-chemistry-iconLABORATORIO DI SCIENZE prof.ssa DI PASQUALE
11:30  Art-iconLA BOTTEGA DELL’ARTE
 prof. GRILLO
11:50 LA PALESTRAMisc-Games-icon
prof.ssa FORESTA
GRUPPO AZZURRO – docente accompagnatore prof.ssa SORBELLO
10:00 Creative-Fatal1ty-Gaming-Headset-iconLABORATORIO DI LINGUISTICA prof.ssa PRIVITERA
10:20 Computer2 iconaLABORATORIO DI INFORMATICA
prof. BORDONARO
10:45 spur-gear-iconLABORATORIO DI TECNOLOGIA E DISEGNO prof. BETTO
11:15 Art-iconLA BOTTEGA DELL’ARTE prof. GRILLO
11:30
Misc-Games-iconLA PALESTRA
prof.ssa FORESTA
11:50 LABORATORIO DI SCIENZEscience-chemistry-icon prof.ssa DI PASQUALE
GRUPPO VERDE – docente accompagnatore prof.ssa LEOTTA
10:00 science-chemistry-iconLABORATORIO DI SCIENZE
prof.ssa DI PASQUALE
10:20 Misc-Games-iconLA PALESTRA
prof.ssa FORESTA
10:40 Art-iconLA BOTTEGA DELL’ARTE prof. GRILLO
11:15 Creative-Fatal1ty-Gaming-Headset-iconLABORATORIO DI LINGUISTICA prof.ssa PRIVITERA
11:30 Computer2 iconaLABORATORIO DI INFORMATICA
prof. BORDONARO
11:50 LABORATORIO DI TECNOLOGIA E DISEGNOspur-gear-icon prof. BETTO

Non mi resta che aspettarvi numerosi nella nostra scuola e augurarvi una BUONA VISITA.

Per qualunque informazione potete chiamare direttamente la scuola al numero: 095/438306 oppure compilare il MODULO di INFORMAZIONE qui di seguito:

Ott 222014
 

batteria3
La rivista scientifica ScienceDaily, ha pubblicato un articolo relativo ad una grande innovazione. In realtà più che di una novità totale si tratta di un profondo miglioramento di una tecnologia già esistente. L’articolo si riferisce ad una nuova tecnologia utilizzata nelle batterie al litio al fine di consentire una ricarica  più rapida e una maggiore durata. L’idea di poter caricare il proprio cellulare in pochi minuti anziché in ore sembrava una chimera, ma gli scienziati della Nanyang Tecnology University (NTU) di Singapore sono riusciti in questo miracolo.

BATTERIA 2 minuti

Il prof. Chen Xiaodong

La nuova tecnologia consente una ricarica in 2 minuti del 70% circa di una normale batteria per smartphone rendendolo immediatamente utilizzabile. Questo miracolo è stato possibile solo modificando il materiale utilizzato per creare l’anodo della batteria. Al posto della tradizionale grafite, gli scienziati hanno utilizzato biossido di titanio sotto forma di gel, quello che in pratica viene già utilizzato nelle creme solari come protettivo per i raggi UV del sole.

Gli scienziati di Singapore, hanno trovato il modo per trasformare il biossido di titanio in minuscoli nanotubi, migliaia di volte più sottili di un capello umano; questo ha consentito di accelerare enormemente le reazioni chimiche nella nuova batteria, consentendo così una ricarica superveloce.

Inventata dal prof. Chen Xiaodong, la batteria è già brevettata e pronta per essere prodotta ed ha già attirato, come facile immaginare, l’attenzione di molti operatori del settore.

Ma non finisce qui. La nuova tecnologia di ricarica, potrebbe consentire di superare in maniera definitiva i problemi di ricarica legati alla mobilità (auto elettriche) che fino ad oggi hanno impedito di fatto un reale sviluppo e diffusione di queste infinitamente meno inquinanti e costose delle attuali auto in circolazione. I tempi di ricarica previsti saranno di circa 5 minuti, ossia il tempo medio impiegato da un automobilista per fare il pieno di benzina alla propria automobile. Inoltre, le nuove batterie, stando a quanto comunicato dal prof. Xiaodong e dai suoi ricercatori, avranno un ciclo di durata 10 volte superiore ad una normale batteria al litio. Questo significa che rispetto ai normali 500 cicli di ricarica di una batteria al litio, queste avranno una durata di circa 10.000 cicli riducendo drasticamente la produzione e smaltimento di rifiuti pericolosi (batterie) e di costi non dovendola sostituire.

La batteria è praticamente pronta e con i dovuti investimenti dovrebbe essere immessa sul mercato tra non più di 2 anni. Vedremo se finalmente non saremo più costretti a cercare ovunque una presa per ricaricare il nostro dispositivo o se per le nostre strade l’aria sarà più respirabile in virtù di una capillare diffusione di ecologiche vetture elettriche.

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