Set 232018
 

La comunicazione cellulare ha subito negli anni una continua evoluzione, per cercare di stare dietro alle innovazioni tecnologiche, allo sviluppo di nuove professioni e la digitalizzazione delle vecchie. Si è passati così dalla rete GSM a quella UMTS per poi passare alle più moderne reti 3G e 4G, quelle che stiamo ancora utilizzando. Ma l’internet delle cose (IoT), la necessità di una comunicazione globale non più basata su semplici tipologie di contenuti, la necessità di gestire flussi di dati sempre più importanti, hanno messo duramente alla prova le attuali reti evidenziandone tutti i limiti e le debolezze.

Da qualche anno diversi grandi marchi, stanno lavorando per sviluppare quella che viene chiamata per consequenzialità numerica, la rete di quinta generazione o 5G. Di cosa si tratta? Di un grande salto in avanti o meglio della rete che farà fare un grande salto in avanti al mondo come lo conosciamo.

La rete 5G sarà in grado di trasmettere quantità enormi di informazioni e tutte contemporaneamente con una velocità teorica 10 volte superiore al 4G, con trasmissioni dati fino a 10 Gigabit al secondo.

Per il momento è solo un annuncio, perché l’utilizzabilità delle reti di quinta generazione in Italia è rinviata al 2022, mentre sarà già disponibile nel 2019 per le città pilota della sperimentazione, Milano, Prato, Bari, Matera, L’Aquila, Roma, Torino e lo Stato di San Marino.

Cambierà tutto, cambierà soprattutto il nostro modo di interagire con la tecnologia. Una banda larghissima nella connessione mobile che ci consentirà di usufruire di applicazioni e servizi oggi impensabili. Il 5G consentirà lo sviluppo massivo della realtà aumentata che, grazie all’uso di speciali visori, ci permetterà di visitare i monumenti in modi completamente nuovi, vedendone la genesi, osservando le mutazioni storiche, vivendo in prima persona gli spazi che visitiamo quasi fossimo stati li in quell’epoca. Potremo visitare in tempo reale monumenti o opere d’arte poste a migliaia di chilometri di distanza da noi, potremo interagire con gli amici in videogiochi incredibili oggi possibili solo su console di ultima generazione e connessione internet a banda larga.

Ma sono in molti a dire che lo sviluppo di questa rete consentirà miracoli in altri campi come quello medico, dove saranno possibili interventi incredibili a distanza attraverso l’uso di robot medici che riceveranno comandi, da parte del chirurgo, in remoto in milionesimi di secondo. Oppure sarà possibile fare a distanza analisi e diagnosi attraverso l’analisi di parametri vitali grazie all’intelligenza artificiale.

Un altro settore che beneficerà dei vantaggi della rete 5G è quello dei veicoli a guida autonoma. Una rete così veloce consentirà comunicazioni machine to machine in tempo reale con possibilità di intervenire in caso di imprevisti o di situazioni anomale attraverso il sistema di sensori in pochi milli-secondi. Sarà possibile gestire sistemi robotizzati per il controllo e la manutenzione anche a grande distanza e in situazioni pericolose per l’uomo.

Ed infine, queste reti consentiranno lo sviluppo e l’affermazione definitiva di apparecchiature industriali e produttive che interagiranno tra di loro, di creando una rete di comunicazione e scambio di informazioni capace di gestire quantità enormi di dati e mezzi in tempo reale così da ottimizzare tempi e costi delle operazioni.

Infine, consentirà la definitiva affermazione della domotica, attraverso la creazioni di strumenti e apparecchiature interconnesse finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita, alla sicurezza, al risparmio e al rispetto ambientale.

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Set 212018
 

Uno dei sogni degli uomini, oltre a saper volare, è quello di poter nuotare negli abissi marini come un pesce. Nei film di fantascienza e nei fumetti con i supereroi questo è già possibile, ma nella realtà questo resta un sogno. Usando maschere, bombole e altre attrezzature ingombranti, l’uomo riesce ad immergersi ad alcune decine di metri per un tempo piuttosto limitato, ma il nuotare liberi come i pesci certo è ancora un sogno. Almeno fino ad adesso.

Infatti, grazie agli studi di Jun Kamei, un designer e scienziato dei materiali del Royal College of Art, questo sogno potrebbe diventare una realtà. Lo scienziato ha realizzato un particolare equipaggiamento per immersioni in grado di trasformare gli uomini in creature marine capaci di respirare anche nell’acqua. Si chiama Amphibio, l’equipaggiamento leggero e facilmente indossabile che dota gli uomini di questa incredibile capacità. Si indossa quasi fosse una sciarpa, questo indumento realizzato in uno speciale materiale poroso e idrofobico che dona le branchie agli uomini. Il materiale con cui è realizzato, infatti, consente la respirazione prelevando l’ossigeno dall’acqua circostante e espellendo l’anidride carbonica accumulata nel sistema, verso l’esterno.

Questo materiale è stampabile e configurabile attraverso un processo 3D, quindi con relativa facilità.

Il prototipo funziona perfettamente, ma per la realizzazione di branchie umane, ancora il lavoro da fare è tanto. Infatti, realizzare un sistema funzionante su un uomo adulto richiederebbe con l’attuale capacità di scambio ossigeno-CO2, una superficie di circa 32 metri quadrati, evidentemente eccessivi per poter scendere in acqua.

La strada è stata aperta, vedremo se lo scienziato riuscirà a cambiare radicalmente il nostro modo di osservare il mondo sottomarino.

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Set 162018
 

Un tempo, parlare di robot era come evocare la fantascienza, narrare una storia di eventi che avrebbero potuto accadere sono in un futuro lontano. Oggi i robot iniziano a far parte del nostro quotidiano, interagiscono con noi in molte attività che svolgiamo, aiutandoci in operazioni complesse o pericolose per l’uomo. Abbiamo robot che puliscono casa in nostra assenza, altri che tagliano l’erba in giardino mentre noi facciamo altro, o incredibili catene di robot che assemblano automobili all’interno delle catene di montaggio in fabbrica.

Dalla Rolls-Royce, la notissima azienda produttrice di auto e motori per aerei, arriva l’ultima innovazione in tal senso, si tratta di un piccolissimo robot, simile ad uno scarafaggio, che date le dimensioni è in grado di entrare all’interno dei meccanismi di un motore aereo e di effettuare manutenzioni e controlli senza complessi smontaggi o lunghe operazioni.

Questi piccolissimi robot, sono stati ispirati dagli scarafaggi e dalla loro capacità di infilarsi in tutte le piccolissime aperture sulle pareti o in ogni angolo della casa. Secondo Roll-Royce, questi piccoli automi renderanno i controlli sui motori operazioni semplici, rapide e più precise, abbattendone pure i costi.

Gli scarafaggi robot, introducendosi all’interno delle camere di combustione dei motori, consentiranno di svolgere in 10 minuti controlli e operazioni che normalmente richiederebbero più di 10 ore e l’intervento costosissimo di ingegneri super specializzati. Una squadra di robottini, dotati di videocamera ad alta definizione, consentirà riprese in diretta delle parti meccaniche del motore evidenziando o meno la necessità dello smontaggio e del successivo ri-montaggio.

Questi Blattomeccanici, come qualcuno li ha voluti rinominare, realizzati da Roll-Royce come detto, con la collaborazione dell’Università di Nottingham, non sono ancora, però, così piccoli da poter accedere ad ogni minuscola parte di un motore. Per cui la grande azienda e l’Università, stanno lavorando in collaborazione per creare nuove flotte di robottini sempre più miniaturizzati in modo da riuscire ad effettuare con semplicità anche altre operazioni e renderle rapide e economiche. I ricercatori, sperano di riuscire a ridurre le dimensioni di questi robottini a circa 2 centimetri di grandezza entro un paio d’anni.

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Set 122018
 

Quest’anno iniziate una avventura nell’avventura. La prima perché siete alle scuole medie, alla Dante Alighieri, e la seconda perché in un classe digitale 2.0.

Ma si sa, nuove esperienze, nuovi problemi. Per la prima volta con i libri digitali, leggeri, facili da consultare, interattivi,….mah!! Dove li trovo? Come li installo?

Vi aiuterò io attraverso questa semplice guida. Il libro di testo che adotto da qualche anno è TECNOMEDIA PLUS della Lattes editori, per le classi 2.0 in formato esclusivamente digitale.

Clicca per info

Innanzitutto bisognerà registrarsi sulla piattaforma bSmart attraverso la quale sarà possibile accedere ai propri libri da qualunque dispositivo.

Per farlo, iniziate a seguire questo breve filmato esplicativo:

Bisognerà poi scaricare l’app, MybSmart seguendo queste semplici istruzioni:

Infine, bisognerà attivare il libro digitale acquistato. Fatelo seguendo le procedure indicate nel prossimo video:

SCELTA TABLET O PC

In riferimento a quanto discusso in classe durante l’incontro odierno, ho inserito di seguito il format da stampare, compilare e riconsegnare a scuola per la scelta tra l’acquisto del PC o dell’iPAD.

Vi prego di provvedere nel più breve tempo possibile così da poter avviare le necessarie procedure per l’avvio delle attività didattiche in tempi ragionevoli.

Grazie

Il Consiglio di Classe di 1H

Modulo da Stampare, Compilare e restituire al docente coordinatore di classe

Set 122018
 

Quando parliamo di trasporti, ci riferiamo a tutti quei sistemi che consentono la movimentazione di merci e persone. Dico sistemi perché non si tratta solo dei mezzi, ma anche di tutte le infrastrutture necessarie, ad esempio le strade, le ferrovie, gli aeroporti e la logistica, ossia tutta l’organizzazione che semplifica il trasporto e lavora per renderlo rapido e economico.

Il sistema dei trasporti è piuttosto variegato e comprende una grande quantità di tipologie di mezzi a volte molto diversi tra loro, ma perfettamente integrati. Si pensi, ad esempio, alla catena del freddo in cui i cibi vengono trasportati passando da un mezzo ad un altro senza che mai, la temperatura scenda al di sotto di un determinato valore o come nel trasporto intermodale dove le merci passano da un mezzo all’altro senza mai essere sconfezionati, all’interno di container, fino alla destinazione finale.

Indice Argomenti Trasporti
1 I MEZZI DI TRASPORTO
2 LE INFRASTRUTTURE
3 LA LOGISTICA
I MEZZI DI TRASPORTO

In generale i mezzi di trasporto vengono suddivisi in base alla superficie sulla quale operano; avremo così mezzi terrestri, acquatici e aerei.

I mezzi terrestri sono i più diffusi e differenziati; abbiamo mezzi a due o più ruote, si pensi alla bici e alle moto o alle auto, furgoni e camion; abbiamo poi mezzi su molte ruote come i TIR, i grandi camion da trasporto dotati anche di rimorchio, abbiamo mezzi con alimentazioni diverse, dalla benzina all’elettrico, mezzi che procedono su rotaia fuori o dentro i centri urbani come i treni e i tram. E non dimentichiamo seggiovie, funivie, cabinovie che utilizzano cavi in sospensione, ma sono sempre da annoverare tra i mezzi terrestri.

Le parti comuni dei mezzi terrestri su gomma sono il sistema di propulsione, la scocca, la carrozzeria, il sistema di guida e i sistemi accessori.

Per quelli su ferro, invece, il sistema di alimentazione, la locomotiva e le carrozze.

I mezzi navali sono quelli che si spostano sull’acqua, che non deve essere necessariamente quella del mare, ma può anche essere fluviale e lacustre. La categoria include mezzi di ogni genere, dalle piccole barche a remi o le canoe, ai motoscafi a motore, gommoni e lussuosissimi yacht. Sempre per il trasporto delle persone le dimensioni crescono fino ad arrivare ai giganteschi transatlantici, le città del mare capaci di trasportare per il mondo nei paradisi turistici migliaia di persone contemporaneamente. Per le merci solcano i mari le più grandi navi mai costruite, le porta-container, le petroliere e in campo militare le portaerei, gli incrociatori ma anche mezzi subacquei come i sommergibili. Addirittura alcuni riescono a sollevarsi sull’acqua quasi per volare, come gli aliscafi o gli hovercraft.

Le parti comuni dei mezzi navali sono lo scafo, il sistema di propulsione, il sistema di guida e le sovrastrutture.

I mezzi aerei sono quelli più recenti, perché realizzare strumenti capaci di volare per trasportare persone e merci è stato sicuramente il compito più difficile e lungo. Oggi l’aviazione ha raggiunto livelli di sicurezza incredibili, tant’è che l’aereo è considerato da tutti il mezzo di trasporto più sicuro ed è anche il sistema più rapido per gli spostamenti a grandi distanze. I mezzi aerei possono essere classificati facilmente in base al sistema di propulsione utilizzato; avremo sistemi ad aria o gas, come ad esempio le mongolfiere o i dirigibili, che utilizzano differenze di pressione nelle masse d’aria per sollevarsi o i deltaplani che utilizzano la densità dell’aria per mantenersi in volo; sistemi a motore, sia ad elica che a reazione, quindi tutti i tipi di aereo dai piccoli biposto ai giganti dell’aria che trasportano centinaia di passeggeri. Dobbiamo anche considerare quei mezzi che decollano verticalmente come gli elicotteri e i droni, nonché una categoria a parte i razzi e tutti i sistemi in grado di superare la forza attrattiva della Terra per uscire nello spazio come le navicelle e i satelliti artificiali.

Le parti comuni dei mezzi aerei sono la fusoliera, il sistema di propulsione, le ali, la coda e il sistema di atterraggio/decollo.

LE INFRASTRUTTURE

I mezzi di trasporto consentono la mobilità perché sono legati a specifiche infrastrutture realizzate per consentire loro un facile spostamento e per integrarsi con gli altri sistemi infrastrutturali e il territorio, sia urbanizzato che non.

Evidentemente le infrastrutture sono differenti per ciascuno dei tipo di trasporto, terrestre, navale o aereo e per ciascuno di essi saranno realizzate strutture in grado di agevolarne la mobilità. Vediamole un po’ più nel dettaglio.

Indice Argomenti Infrastrutture
1 INFRASTRUTTURE STRADALI
2 INFRASTRUTTURE FERROVIARIE
3 INFRASTRUTTURE SU FUNE
4 INFRASTRUTTURE NAVALI
5 INFRASTRUTTURE AEREE
LE INFRASTRUTTURE STRADALI

Le infrastrutture stradali sono costruite essenzialmente da strade asfaltate, ossia da percorsi resi uniformi, dove viene steso uno strato compattato di asfalto che rende confortevole la percorrenza ai mezzi su gomma, consentendo anche un’ottima superficie frenante in caso di necessità. Le strade possono essere fatte anche con materiali lapidei, ciottoli o altro. La sezione stradale non è piana, ma leggermente ricurva verso i lati per consentire un rapido deflusso delle acque in caso di pioggia.

Le strade sono divise in corsie in modo da regolare il traffico. Ogni corsia ha una funzione specifica. Quelle a destra prendono il nome di corsie d’emergenza e vengono lasciate libere per il passaggio dei mezzi di soccorso o per le soste d’emergenza in caso di auto in panne. Poi abbiamo le corsie di marcia dove bisogna rispettare degli specifici limiti di velocità e le corsia di sorpasso, dove è possibile effettuare sorpassi delle altre autovetture viaggiando ad una velocità maggiore, ma sempre entro i limiti stabiliti dalla legge.

L’insieme delle corsie prende il nome di carreggiata. Le strade possono avere un’unica carreggiata con uno o due sensi di marcia, come possono avere carreggiate separate come nel caso delle autostrade dove il traffico scorre molto più velocemente perché non esistono incroci o interferenze con altri sistemi di trasporto.

Alcune strade, soprattutto nelle città con terreno pianeggiante, hanno ai lati opportunamente separate, piste ciclabili per le biciclette ed infine, ai margini, delle banchine o marciapiedi per consentire la percorrenza ai pedoni senza avere alcun contatto con la sede stradale dove passano gli autoveicoli.

Le strade il più delle volte, sono separate dal resto del territorio da guardrail, strutture in acciaio che hanno anche funzione protettiva.

Guardrail

Le strade in Italia vengono classificate in base all’articolo 2 del D.L. 285/92 che le divide in:

  1. autostrade;
  2. strade extraurbane principali;
  3. strade extraurbane secondarie;
  4. strade urbane di scorrimento;
  5. strade urbane di quartiere;
  6. strade locali.

Autostrada

Alle strade sono poi abbinate altre infrastrutture come ad esempio gli incroci e le rotatorie che consentono gli scambi tra strade differenti e regolano il traffico in più direzioni Aree di sosta che permettono di fermare il proprio veicolo quando si è raggiunta la destinazione; aree di servizio che servono per il rifornimento di carburante del nostro mezzo e in alcuni casi sono dotate di spazi pubblici, ristoranti, servizi igienici, area giochi ed altro. Infine gallerie e ponti che consentono di oltrepassare ostacoli e di collegare nella maniera più diretta due punti di un percorso; le gallerie attraversando gli ostacoli come le montagne, mentre i ponti scavalcandoli come nel caso di una valle o un dirupo. Inoltre, il sistema viario su gomma si incontrerà con gli altri sistemi in luoghi chiamati nodi di scambio, in modo da consentire alle persone o alle merci di utilizzare differenti mezzi di trasporto per raggiungere la destinazione finale.

Area di servizio

Viadotto

Galleria

LE INFRASTRUTTURE FERROVIARIE

Le infrastrutture ferroviarie sono costituite prevalentemente da binari. Questi sono dei profilati metallici, conformati in modo tale da poter essere usati con la particolare sagoma delle ruote dei treni. Sono fissati a coppie attraverso delle traversine di legno o cemento armato. Per cui, le ruote metalliche dei treni, scorrono all’interno di questi percorsi obbligati senza poterne mai uscire e quindi senza poter mai deviare dal percorso stabilito. La distanza tra i binari, è chiamata scartamento ferroviario ed in Italia, come nella maggior parte dei paesi mondiali, è di 1435 millimetri all’interno.

Avere lo stesso scartamento consente ai treni di diverse nazioni di poter percorrere tratti anche al di fuori del loro Paese. Al contrario i treni spagnoli e russi che utilizzano scartamenti ferroviari diversi da quelli standard, non sono omologati per transitare negli altri Paesi per cui dovranno fermarsi ai confini nazionali.

Il treno, come detto non può mai uscire da questo percorso e le curve sono molto ampie per evitare deragliamenti ad alta velocità. L’unico modo per cambiare rotta, è attraverso gli scambi ferroviari che vengono azionati da terra e mai dal treno.

Inoltre, i binari tra di loro non sono mai attaccati, perché a causa della dilatazione termica cui sono sottoposti d’estate per effetto del Sole, finirebbero per deformarsi e spaccarsi.

Le linee ferrate sono una o più, parallele per dividere i flussi di traffico. Non sono presenti aree di sosta e di rifornimento, incroci o rotatorie, e questo fa si che i treni si spostino molto velocemente in aree protette. Infatti l’alta velocità e l’enorme massa che spostano richiedono lunghissimi percorsi di frenata per cui è vietato l’accesso alle aree ferroviarie e dove questo è impossibile, si realizzano appositi passaggi a livello che bloccano qualunque forma di traffico durante il passaggio del treno.

Passaggio a livello

I treni si fermano solo in prossimità delle stazioni ferroviarie. Si tratta di infrastrutture dotate di biglietteria, servizi, aree ristorazione e riposo, aree informative destinate ai passeggeri e dotate di lunghe banchine attraverso le quali è possibile avere accesso alle carrozze del treno.

Freccia Rossa 1000

Le stazioni possono essere di due tipi: di testa e di transito.

Le stazioni di testa sono quelle dove il treno arriva e il binario termina, per cui per ripartire deve invertire la direzione di marcia, come ad esempio alla Stazione Termini di Roma.

Stazione Termini Roma: testa del binario

Le stazioni di transito, sono invece quelle in cui il treno si ferma e riparte nella stessa direzione, sono le più diffuse.

Infine, abbiamo il sistema di pali con i cavi dell’alta tensione che forniscono l’alimentazione ai convogli ferroviari.

Quelle descritte sono le infrastrutture della grande rete ferroviaria nazionale, ma molte volte i mezzi su rotaia si trovano anche all’interno dei centri urbani. Se in superficie, si tratta di linee tranviarie, mentre se sono in galleria sono le metropolitane. Nel primo caso, la linea ferrata è soggetta al traffico cittadino, semafori, attraversamenti pedonali, incroci per cui ha una velocità ridotta tranne in quei tratti in cui viaggia su percorsi riservati, mentre nel secondo caso, scorrendo in gallerie sotterranee o in apposite sopraelevate, non ha mai contatti con altri sistemi di spostamento per cui rappresentano il mezzo più rapido in città. Le stazioni sono dislocate in prossimità di punti turistici o strategici per la città, come l’aeroporto o la stazione ferroviaria (nodi interzonali), sono tutte di transito tranne i capolinea.

Metroolitana

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LE INFRASTRUTTURE SU FUNE

Infine, sono da considerare sempre trasporti di tipo terrestre anche quelli su fune, come funivie, seggiovie, ski-lift che, pur essendo sospese su cavi, sono terrestri in quanto i piloni su cui sono sospese sono saldamente ancorati al terreno. Sono necessarie due stazioni, una di partenza e una di arrivo e lunghi sistemi di cavi sospesi su altissimi tralicci che consentono di superare gli ostacoli e le asperità del terreno rendendo semplice il raggiungimento di luoghi altrimenti irraggiungibili.

LE INFRASTRUTTURE NAVALI

Le navi si spostano essenzialmente sui mari o all’interno di grandi e profondi corsi d’acqua. Non necessitano per cui di grandi infrastrutture durante la navigazione, perché questa avviene in immensi spazi in genere privi di ostacoli. Le infrastrutture principali sono i porti, ossia i luoghi dove le navi attraccano lungo immense banchine dalle quali può facilmente avvenire il carico e scarico di merci e persone. I porti, possono poi essere divisi in zone in base al tipo di attività, quindi turistico, commerciale, sportivo. Sono costituiti da moli, che sono delle strutture in calcestruzzo armato realizzate per proteggere dalle intemperie e dal mare la rada, ossia lo spazio interno dove le navi sostano. Completano le infrastrutture navali, i sistemi di segnalazione della navigazione come il faro che serve a comunicare la posizione del porto durante la notte e i fanali posti all’ingresso per segnalare i moli.

LE INFRASTRUTTURE AEREE

Gli aerei, volando, non incontrano e non hanno infrastrutture in volo. Le uniche sono a terra e sono gli aeroporti. Sorgono in genere fuori dai centri abitati, sia per ragioni di sicurezza che di rumorosità. Sono divise in due aree di traffico, quella per i voli in partenza e quella per i voli in arrivo. Entrambe le aree sono dotate di due differenti zone; la zona di terra destinata ai passeggeri, con i check-in, check-out, dogana, ristorazione, negozi, servizi e i gates e la zona aerea, dove avviene la movimentazione degli aeroplani, che per motivi di sicurezza non accessibile ai passeggeri se non per i momenti dell’imbarco. Questo può avvenire attraverso mezzi su ruota come bus o navette, o attraverso tubi semovibili, i fingers, che consentono l’accesso direttamente al velivolo. La zona aerea, comprende le piste per il decollo e l’atterraggio, quelle di rullaggio per l’attesa e lo smistamento degli aeromobili, gli hangar per la manutenzione e i controlli degli aerei e la torre di controllo da cui si gestisce tutto il traffico aereo.

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LA LOGISTICA

La logistica, assolutamente ininfluente fino a qualche anno fa, ha assunto ultimamente un’importanza fondamentale nel sistema dei trasporti, perché rappresenta quell’insieme di operazioni necessarie a renderlo rapido, economico ed efficiente.

Per comprendere cos’è la logistica, proveremo a fare un esempio.

Immaginiamo di voler organizzare un viaggio di piacere per andare a visitare la città dei nostri sogni. Immaginiamo di voler visitare New York negli Stati Uniti partendo da Catania. Per poter realizzare questo viaggio ci dovremo collegare ad internet o recarci presso un’agenzia viaggi per poter iniziare la nostra organizzazione. Dovremo tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali quali il costo, i tempi di percorrenza, la tratta o la scelta della compagnia aerea.

La prima difficoltà nasce dalla considerazione che non esiste un collegamento aereo diretto tra Catania e New York, per cui dovremmo prima recarci in un’altra città che consenta questo collegamento, ad esempio Roma. Dovremo, quindi, acquistare più biglietti aerei, per le tratte Catania-Roma-Catania e Roma-New York-Roma. Ovviamente tra i voli dovrà esserci una finestra temporale di almeno quattro ore per consentirci di non perdere il volo internazionale in caso di scioperi o ritardi e per svolgere tutte le operazioni di check-in nell’aeroporto romano. Dovremmo anche considerare lo spostamento da casa all’aeroporto, che potrà avvenire tramite auto privata, taxi, bus o metropolitana e dall’aeroporto newyorkese JFK al centro città, usualmente in taxi.

Si proporranno a noi decine di soluzioni possibili, combinazioni di fattori, quali costi, orari, durata del volo, compagnie aeree, attraverso i quali ci dovremo districare per trovare la migliore combinazione possibile. Questa organizzazione prende il nome di logistica, senza la quale il nostro viaggio non potrebbe essere realizzato.

Immaginate questa semplice operazione organizzativa moltiplicata per i milioni o miliardi di pacchi spediti da aziende globali come ad esempio Amazon, che fa della puntualità ed efficienza delle consegne il suo punto di forza. Questo vi darà l’idea dell’importanza della logistica.

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Set 102018
 

Da anni si continua a parlare del grafene e delle sue incredibili proprietà, ma di applicazioni pratiche ancora poche e ristrette ad alcuni settori militari, sportivi e di bricolage. Il problema è legato alla enorme difficoltà per lavorarlo, agli ingenti costi di produzione e alla difficoltà di realizzarlo in grandi quantità.

Adesso iniziano a vedersi i primi prodotti in cui il sottilissimo strato di carbonio inizia a evidenziare tutte le sue potenzialità.

La Vollebak, una start-up britannica, ha lanciato sul mercato una linea di abbigliamento sportivo utilizzando per la prima volta il grafene. Il risultato di questo utilizzo è un giubbotto reversibile, risultato dell’unione con il nylon ad alta resistenza. Il grafene è assolutamente impermeabile, ma al tempo stesso traspirante. Questo perché la distanza tra le sue molecole è talmente ridotta da impedire il passaggio di quelle dell’acqua. Il risultato è un tessuto che consente una perfetta termoregolazione corporea e una distribuzione del calore uniforme su tutta la superficie. Anzi a detta dei produttori, se il lato con lo strato di grafene viene posto al sole, questo accumula il calore rilasciandolo gradualmente dando la piacevole sensazione di tepore come quando si indossa un piumone ma con un tessuto molto meno spesso e infinitamente più leggero.

Gli scienziati della Vollebak sul loro sito chiamano tutti a partecipare alla sperimentazione con questo nuovo prodotto per essere partecipi dell’evoluzione che, probabilmente, si chiamerà “era del carbonio”. Il nylon non può condurre il calore, ma unito con uno strato sottilissimo di grafene da un solo lato, si. Nasce così una nuova combinazione che rende possibili cose che sugli indumenti erano solo immaginabili. Leggerissimo, assolutamente impermeabile, traspirante, accumulatore di calore su di un lato, con i colori naturali dei due materiali, tasche con tagli laser senza cuciture assolutamente impermeabili. Data l’alta conduttività del grafene, si è deciso di aumentare la resistenza elettrica al tessuto per lasciarlo conduttivo ma non pericoloso per le persone che lo indossano. Allo stato originale, se si fosse collegato un lato della giacca con una sorgente elettrica, collegando una lampadina dall’altro lato questa si sarebbe accesa. La giacca è inoltre in grado di disperde grandi quantità di umidità, facendo sudare di meno o termo-regolando il corpo in maniera più rapida e efficace di ogni altro tessuto, ma purtroppo ancora non è chiaro il meccanismo con cui questo fenomeno avviene.

Ma i benefici del grafene non sono finiti qui: è batteriostatico, ossia i batteri non possono crescere o riprodursi sulla sua superficie, è anallergico e antistatico e inoltre atossico. Quindi, essendo un tessuto sportivo, non sarà fonte di sudore e cattivi odori.

Il costo è elevato, circa 700 euro, ma la difficoltà sull’uso del grafene in questo momento è proprio il processo produttivo estremamente costoso.

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Set 042018
 

Rieccoci pronti ad affrontare un nuovo anno scolastico speriamo ricco di sorprese, cose interessanti e novità. La prima è qui, come ogni anno Educazionetecnica si rinnova in tutto il suo aspetto grafico e nelle pagine dedicate alla didattica e alle classi.

Molti cambiamenti e molte nuove cose da scoprire su queste pagine che presto vi comunicherò, ma che non voglio anticiparvi nulla per non togliervi la sorpresa.

Saremo in compagnia ancora un anno ed io ho un po’ rivoluzionato la disciplina cambiando molte cose e integrandone altre al fine di rendere lo studio della Tecnologia sempre interessante, fonte di stimoli e curiosità. Ma non distogliamo l’attenzione dalla nuova veste del sito. Partiamo dal banner:

tutto nuovo, semplice e lineare come la web-graphic oggi richiede. Un motto, quello di aver viaggiato come me in questi anni e un proposito, quello di continuare a farlo, perché grosse cose bollono in pentola e voi sarete i primi a scoprirle.

Sempre facile l’accesso hai contenuti che vi riguardano attraverso il widget laterale che vi guiderà direttamente nella pagina a voi dedicata, una per classe.

Qui troverete tutto quello che c’era prima e molto di più. A partire dal nuovo navigatore semplice e immediato:

 

 

 

Una grafica, semplice, diretta, divisa per moduli di consultazione in modo che sia facile trovare le attività, i compiti assegnati, i tutorial, i video e gli articoli di attualità sull’argomento. E perché no, anche le mappe concettuali che ci possono aiutare a studiare.

Un’area disegno con le anteprime degli elaborati svolti in modo che sia semplicissimo individuare cosa si è fatto e cosa invece bisogna ancora fare, o semplicemente per controllare se si è in regola con le consegne.

Non mancheranno le attività svolte in classe per non restare indietro se ci si è assentati da scuola.

Spazio poi alle utilità, con la lista del materiale didattico da acquistare anno per anno, le basi per gli elaborati e la scheda per contattarmi adesso inserita in ogni pagina con la quale potete scrivermi per avere informazioni, chiarimenti o per indicarmi qualche inesattezza da correggere sul sito (lo sapete che mi aspetto sempre la vostra collaborazione).

Basta, adesso ho parlato troppo come al solito, vi lascio a curiosare tra le novità e vi do appuntamento a giorno 12 per l’inizio delle attività scolastiche.

Buon fine di vacanze a tutti.

Prof. Betto