prof. Davide Betto

laurea in Architettura conseguita presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria; dottorato di ricerca conseguito presso la Facoltà di Napoli in Metodi di Valutazione. Si è abilitato all'insegnamento nella classe di concorso "A033 - Educazione Tecnica nella scuola media" nel 2004 e dal 2007 è diventato docente di ruolo. Insegna a Catania presso la scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri. Appassionato di informatica che, insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione. Autore di questo blog e vincitore del premio internazionale come miglior sito dell'anno 2016 nell'area Carriera e Formazione. Autore per casa editrice Lattes Editori di Torino per la quale cura il blog iLTECHNOlogico.it e le pubblicazioni di tecnologia.

Feb 032012
 

Dopo anni di lavori, celati dietro ad un riserbo assoluto, da cui non è trapelata alcuna informazione, pare che il lavoro del prof. Massimo Marchiori, docente di matematica presso l’Università di Padova e ricercatore del W3C, sia giunto a compimento. Anche se sconosciuto ai più, il lavoro del prof. Marchiori aveva già interessato e attirato l’attenzione di guru informatici del livello di Larry Page (fondatore di Google).

L’ipotesi più accreditata è che Marchiori sia riuscito a dare vita al primo motore di ricerca semantico (scienza che studia il significato delle parole), che molti considerano il vero futuro del web.

Il professore ha rilasciato solo una breve dichiarazione riassunta di seguito: “I Power User troveranno un’applicazione totalmente nuova nel mondo Web, la cui innovazione non sarà rappresentata dal motore di ricerca in sé essendo quest’ultimo concentrato esclusivamente nella ricerca dei più importanti siti a livello mondiale, bensì dall’intera esperienza utente con il sistema Volunia.”. Già sul sito sono iniziate le iscrizioni per selezionare la cerchia ristretta di power-user che, sorteggiati costituiranno la base per la sperimentazione. Sul sito il banner per l’iscrizione. La presentazione ufficiale avverrà giorno 6 febbraio.

Per maggiori informazioni clicca sul seguente link: VOLUNIA

Feb 012012
 

Con il termine Curvilineo, si intende uno strumento di forma irregolare adatto a tracciare curve ellittiche, paraboliche o libere.

Curvilinei in legno Stanley

La loro comparsa è da far risalire al ‘600 come accessorio da disegno ed erano realizzati in legno duro o avorio. Solo nell‘800 i curvilinei acquisirono un carattere industriale; i primi furono realizzati dalla Stanley nel 1860 in legno, in alluminio e poi in celluloide. Solo nel secolo scorso, i curvilinei furono realizzati in acrilico, materiale plastico avente la caratteristica quella di essere trasparente. L’industria, per venire incontro alle esigenze del mercato, ha prodotto anche curvilinei flessibili un tempo ottenuti da un sottilissimo listello di legno e dal 1925 in poi realizzati con una striscia di gomma con anima di piombo. Con il tempo, la famiglia dei curvilinei si è arricchita sempre più di strumenti complessi con i quali era possibile realizzare curve regolari come ellissi, parabole, iperboli, spirali, ecc.

Curvilineo flessibile

Compasso di Leonardo

Fanno parte di questa famiglia strumenti antichi per la realizzazione di curve regolari utilizzate soprattutto in campo nautico. Tra questi troviamo gli ellissografi, consistenti in una cordicella fissata in due punti, messa in tensione da una punta tracciante, normalmente una matita che, muovendosi sul piano da disegno tracciava un’ellissi (metodo del giardiniere). Evolvendo, la tecnica ha consentito di realizzare strumenti sempre più sofisticati e complessi, ma la tempo stesso precisi ed affidabili. Il tramaglio ellittico risalente al 1540 consisteva in due aste perpendicolari sulle quali si muove una terza asta poggiata su due punti liberamente scelti sulle prime due; l’asta mobile porta in una sua estremità la punta tracciante. Ellissografi in metallo sostituirono quelli in legno e furono commercializzati nel XIX secolo. Tra gli altri meccanismi che meritano mensione possiamo citare, il compasso parabolico di Leonardo del 1514.

Curvilinei

Oggi, nonostante l’avvento dei computer che, con la loro assoluta precisione hanno soppiantato molti di questi strumenti,  i curvilinei continuano ad esercitare un fascino particolare e vengono tuttora prodotti e venduti.

Cerchiografo

Ellissografo

 

 

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Gen 302012
 

Il nome Assonometria deriva dal greco áxon (asse) e métro (misura); si tratta di un sistema di rappresentazione grafico geometrico basato sulla rappresentazione tridimensionale di un oggetto avendo cura di misurare le sue dimensioni su tre assi disposti tra di loro ortogonalmente.

QUALCHE CENNO STORICO

L’assonometria fu utilizzata per la prima volta come strumento da disegno dal francese Gaspard Monge alla fine del Settecento e a lui, ovviamente, si attribuisce tale innovazione nel campo del disegno tecnico.

Si trovano tracce di assonometria, sin dai tempi della Magna Grecia, anche se a quell’epoca, non si trattava di una vera e propria tecnica, ma di rappresentazioni sporadiche e intuitive. Solo nel ‘700, l’assonometria diventa tecnica rappresentativa in quanto codificata scientificamente.

I primi scritti sull’argomento sono rintracciabili nell’opera del grande matematico francese Girard Desargues anche se la codifica di questo metodo è sicuramente di un periodo di molto successivo. Il vero problema fu l’imporsi della tecnica della prospettiva; il successo di tale tecnica, fu talmente dirompente da riuscire a modificare il modo di pensare e vedere lo spazio. In virtù di ciò, neanche gli studiosi matematici riuscirono a percepire con sufficiente chiarezza l’esistenza di un modello di rappresentazione tridimensionale diverso da quello prospettico.

Il maggiore sviluppo lo si è avuto in campo militare e industriale. L’assonometria, infatti, è portatrice di evidenti vantaggi rappresentativi. Comprensione immediata dell’oggetto rappresentato, possibilità di misurarlo direttamente sul foglio di carta senza dover compiere un’operazione inversa come nella prospettiva. Questi fattori, durante il periodo della rivoluzione industriale e nel momento in cui la produzione in serie divenne un processo standardizzato, sono diventati ancora più evidenti, dando un’ulteriore spinta allo sviluppo di questa tecnica grafica.

LA TECNICA

Assi cartesiani ortogonali

Per comprendere l’assonometria bisogna prima chiarire alcuni concetti base. Il primo elemento da comprendere è il cosiddetto sistema di riferimento tridimensionale, ossia l’insieme degli elementi utilizzati per posizionare un oggetto nello spazio. Esistono differenti sistemi di riferimento, quello cilindrico, quello sferico, quello polare, ma quello più utilizzato e quello a cui faremo riferimento noi, è quello cartesiano. Questo è costituito da tre rette (X, Y, Z) passanti per un punto, definite assi cartesiani, caratterizzate ognuna da un verso di percorrenza; se le tre rette sono tra loro perpendicolari il sistema di riferimento si chiamerà ortogonale altrimenti prenderà il nome di obliquo. Inoltre, a seconda delle riduzioni delle misure dell’oggetto che facciamo sulle tre rette del sistema di riferimento (unità di misura), un’assonometria può essere denominata isometrica (o monometrica), dimetrica oppure trimetrica.

Sistema di riferimento ortogonale

Il principio che sta alla base dell’assonometria è la proiezione di un oggetto geometrico su un piano, detto piano di proiezione o quadro, lungo una direzione determinata da un punto improprio, detto centro di proiezione. Quindi, l’oggetto sta sempre tra l’osservatore e il piano di proiezione.
A seconda del posizionamento degli assi, possiamo avere innumerevoli forme di assonometria, ma tra quelle normate più comuni, troviamo:

  • ASSONOMETRIA ISOMETRICA
  • ASSONOMETRIA MONOMETRICA
  • ASSONOMETRIA CAVALIERA

Si tratta di assonometrie di tipo ortogonale (i piani sono sempre tra loro perpendicolari), monometriche tranne che per la cavaliera (dimetrica), in quanto le misurazioni sugli assi non vengono modificate. Nelle assonometrie ortogonali, l’asse delle altezze chiamato Z è sempre verticale, mentre gli assi delle lunghezze e larghezze (X e Y), variano la loro inclinazione a seconda il tipo.

Scopriamole nel dettaglio tutte e tre.

ASSONOMETRIA ISOMETRICA

Nell’assonometria isometrica, l’asse Z è verticale, e i tre assi formano tra di loro angoli uguali di 120°. Le misure sui tre assi devono essere riportate nella loro reale grandezza.

Vediamo innanzitutto come si tracciano correttamente gli assi di riferimento. Posizioniamo riga e squadretta (si deve usare quella 30°/60°) sul foglio secondo le indicazioni di seguito per tracciare gli assi di riferimento:

Tracciamento asse Z

Tracciamento asse X

Tracciamento asse Y

Assonometria Isometrica

Gli assi di riferimento dell’assonometria isometrica possono essere posizionati anche in modo diverso, senza per questo inficiare la correttezza del disegno. Vediamo in che modo:

Assi in posizione classica

Assi in posizione inversa

ASSONOMETRIA MONOMETRICA

Nell’assonometria monometrica, l’asse Z è verticale, e gli assi X e Y formano tra di loro un angolo di 90° e due angoli di 120° e 150° con l’asse Z. Le misure sui tre assi devono essere riportate nella loro reale grandezza.

Vediamo innanzitutto come si tracciano correttamente gli assi di riferimento. Posizioniamo riga e squadretta (si deve usare quella 30°/60°) sul foglio secondo le indicazioni di seguito per tracciare gli assi di riferimento:

Tracciamento asse Z

Tracciamento asse Y

Tracciamento asse X

Assonometria Monometrica

Gli assi di riferimento dell’assonometria monometrica possono essere posizionati anche in modo diverso, senza per questo inficiare la correttezza del disegno. Vediamo in che modo:

Tracciamento assi 1

Tracciamento assi 2

Tracciamento assi 3

 

 

ASSONOMETRIA CAVALIERA

L’assonometria cavaliera, è così denominata perché prende il nome da un grande matematico allievo di Galileo Galilei chiamato, appunto, Bonaventura Cavalieri e viene anche chiamata Militare o Frontale.

Nell’assonometria cavaliera, l’asse Z è verticale, l’asse X è orizzontale e forma un angolo di 90° con l’asse Z. L’asse Y è inclinato di 45° formando due angoli uguali di 135° con gli assi X e Z. IMPORTANTE – siccome le immagini prodotte dall’assonometria cavaliera risultano innaturali per l’occhio umano le dimensioni riportate sull’asse Y (quello inclinato a 45°) vanno per convenzione dimezzate mentre quelle sugli assi X e  Z vanno tracciate nella loro reale grandezza.

Vediamo innanzitutto come si tracciano correttamente gli assi di riferimento. Posizioniamo riga e squadretta (si deve usare quella a 45°) sul foglio secondo le indicazioni di seguito per tracciare gli assi di riferimento:

Tracciamento asse Z

Tracciamento asse X

Tracciamento asse Y

Assonometria Cavaliera

Gli assi di riferimento dell’assonometria cavaliera possono essere posizionati anche in modo diverso, senza per questo inficiare la correttezza del disegno. Vediamo in che modo:

Tracciamento assi 1

Tracciamento assi 2

Tracciamento assi 3

 


Infine, vediamo come vengono riportate sugli assi di riferimento, nelle 3 rappresentazioni assonometriche, le misure di un oggetto:

Misure nella Isometrica

Misure nella Monometrica

Misure nella Cavaliera

 

 

 

 

 

ESECUZIONE
Costruzione di un PARALLELEPIPEDO in Assonometria ISOMETRICA
Isometria_movie

Costruzione di un PARALLELEPIPEDO in Assonometria MONOMETRICA
Monometria_movie

Costruzione di un PARALLELEPIPEDO in Assonometria CAVALIERA

Cavaliera_movie

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Gen 242012
 
La myFC, azienda svedese che lavora con la tecnologia delle celle a combustibile e sviluppa soluzioni per l’alimentazione dei dispositivi elettronici portatili, metterà in commercio a partire dalla prossima primavera PowerTrekk, una batteria basata sul principio della cella a combustibile. Il dispositivo è pensato per i telefoni cellulari e altri piccoli dispositivi elettronici. Il presumibile prezzo di questo innovativo caricabatterie sarà di 199€.
La tecnologia su cui si basa PowerTrekk, è quella delle celle a combustibile già sperimentate nelle autovetture, cioè la trasformazione dell’idrogeno in energia elettrica. Il vantaggio delle celle a combustibile sta nel fatto che si ricaricano istantaneamente. Non serve corrente elettrica, prese a muro e sole, ma semplicemente una cartuccia di combustibile a cui bisogna aggiungere semplicemente acqua. A questo punto il gioco è fatto. Basta collegare il dispositivo da ricaricare, ad esempio un cellulare o una macchina fotografica, attraverso la porta USB e il caricatore PowerTrekk ricaricherà il dispositivo come se collegato alla rete elettrica.
I vantaggi a detta della stessa myFC sono diversi. Innanzitutto la cella a combustibile non è influenzata dalle condizioni atmosferiche e dalla posizione del sole. La carica è sicura ed affidabile, visto che le cartucce non si esauriscono come delle normali batterie anzi, la mantengono molto più a lungo. Infine, producono energia attraverso un processo economico e pulito.
Non ci resta che aspettare per poter acquistare questo nuovo prodigio della tecnologia moderna.

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IMMAGINI CORRELATE

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http://vimeo.com/19920920

 

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Gen 222012
 

La riga è uno strumento antico, utilizzato sin dall’albore dei tempi per la tracciatura di linee rette e per la misurazione. Fu proprio in Mesopotamia che, per la prima volta la superficie della riga fu dotata di divisioni regolari per la misura di lunghezze. E’ diventato lo strumento basilare nel disegno tecnico utilizzato da professionisti quali architetti, designer e progettisti. La riga poteva essere libera o fissata al supporto da disegno, ma in ogni caso era lo strumento di riferimento per l’allineamento del foglio e delle squadrette.

UN PO DI STORIA

Riga a T

Già dal ‘500 apparvero le prime righe provviste di una battuta ad angolo retto, le cosiddette righe a T; la finalità era quella di poter poggiare una parte della riga sul bordo del tavolo, per ottenere uno scorrevole sul quale far scivolare la riga; in questo modo è possibile tracciare linee parallele con estrema precisione.

Clicca per ingrandire

Clicca per ingrandire

Clicca per ingrandire

 

 

 

 

 

 

 

Nel ‘600 le righe a T furono dotate di articolazione, cioè le due parti che prima erano fisse a 90° divennero ruotabili attraverso un meccanismo a vite. Un goniometro fissato su una delle due parti, consentiva di ruotare l’altra secondo un angolo preciso. In questo modo era possibile realizzare linee parallele anche non perpendicolari al supporto. Data la loro versatilità, le righe a T divennero presto un prezioso strumento di lavoro per disegnatori e architetti. La loro conseguente evoluzione si ebbe intorno alla metà del ‘900 quando il Tecnigrafo, soppiantò definitivamente la riga snodabile. Il tecnigrafo ha continuato ad essere lo strumento fondamentale per ogni studio di progettazione, fino a quando i computer hanno reso assolutamente inutile il loro utilizzo. Oggi infatti, li troviamo fieramente esposti come testimonianza del passato e come elementi di arredo data la loro scenica presenza.

I materiali più impiegati per tutti i tipi di riga nel mondo antico erano il legno, il metallo (ferro o bronzo), l’avorio e l’osso; dalla fine dell’800 si impiegarono anche la celluloide, successivamente l’alluminio e, dalla metà del ‘900, l’acrilico (sostanza sintetica e trasparente).

Sono state prodotte diverse varianti della riga, sempre in funzione delle necessità o del tipo di impiego. Passiamo così dalla classica riga da 50 o 60 cm, al righello che di centimetri ne misura non più di 30, alla riga che monta sopra la sua superficie una piccola calcolatrice per agevolare il progettista nei calcoli durante il lavoro senza interrompere il tracciamento. Esiste anche una riga detta “con scale di misura“, la quale riporta sulle sue superfici differenti sistemi di misurazione, utili per chi lavorando si trovava a dover convertire dimensioni provenienti da differenti sistemi di misurazione.

Righello quadrato

Righello con calcolatrice

 

 

 

 

Righello con scale di misura

 

 

 

 

 

 

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Gen 212012
 

Rotating Tower (rendering)Dopo il grande successo dell’articolo sul Burj Khalifa, che è di gran lunga l’articolo più letto su questo blog e quello maggiormente votato nel sondaggio di novembre, vi propongo un altro spaccato sull’architettura contemporanea. Una visione, una illuminazione progettuale che ha portato l’arch. David Fisher a progettare un’edificio che, apre una nuova era nell’architettura. Fisher immagina un’architettura non più statica ma dinamica, capace di cambiare continuamente.

Un’architettura contemporanea, legata al dinamismo e alla velocità del nostro tempo; un’architettura che oltrepassi i limiti dell’attuale costruire, capace di aprire nuove prospettive e un nuovo modo di concepire gli edifici. Un sogno, una visione come la chiama lui che, ha trovato un grande riscontro internazionale. I suoi edifici, previsti a Dubai, Mosca, New York e Milano per cominciare, hanno subito momentaneamente una battuta d’arresto a causa della crisi economica, ma l’idea di un’architettura viva ed eco-sostenibile è solo rinviata.

Per ora non mi resta che invitarvi a vivere insieme questo sogno visionario leggendo l’articolo e guardando le immagini e i video che lo completano. Come sempre buon viaggio.

ROTATING TOWER – Un edificio, infinite forme

La creatività italiana debutta a Dubai prima di raggiungere altre 11 capitali economiche nel mondo. Uso dinamico dello spazio ed efficienza energetica sono i due principi ispiratori del progetto di Fisher. La Rotating Tower sarà infatti la prima costruzione interamente girevole al mondo.

Rotating Tower (schema di assemblaggio)

Grazie ad un meccanismo che consente ad ogni piano di ruotare in modo autonomo, in ogni momento si potrà scegliere il panorama che si desidera, decidere come sfruttare la luce del giorno o lasciare che sia una lenta rotazione ad offrire un panorama sempre diverso della natura circostante. Il risultato sarà dal punto di vista scenico un continuo apparire di forme diverse, dettate dal fluire del tempo.

Gli spostamenti, spiega Fisher, avranno una velocità molto lenta, così da non risultare fastidiosi per gli inquilini della torre, che non percepiranno il movimento”.

L’architetto fiorentino ha dunque inaugurato un nuovo modo di concepire l’architettura, che cessa di essere fissa e immutabile, per celebrare il trionfo della dinamicità. Non solo spettacolarità scenica. La torre girevole di Dubai sarà inoltre esempio di sostenibilità ambientale.

Rotating Tower (pale eoliche)

pale eoliche

Rotating Tower (pannelli solari)

pannelli solari

Grazie allo sfruttamento dell’energia del sole e del vento, il grattacielo sarà infatti autosufficiente dal punto di vista energetico. Il segreto, è nelle 48 turbine montate orizzontalmente tra un piano e l’altro. In più ci saranno i pannelli solari, che verranno posizionati sui tetti di ciascun piano e che durante la giornata, ruotando, rimarranno parzialmente esposti alla luce. In questo modo l’edificio non solo produrrà l’energia che gli è necessaria ma sarà anche in grado di venderla all’esterno. Secondo i calcoli in un anno la torre fornirà circa 190 milioni di kilowatt di energia, per un valore di oltre 7 milioni di euro.

Rotating Tower (villas)

Villa “Penthouse”

A conclusione dei lavori il grattacielo avrà 68 piani e sarà alto 313 metri. Costruito in associazione con imprenditori locali, la torre ospiterà al suo interno un albergo a sei stelle, uffici e appartamenti di varie metrature e, negli ultimi piani, cinque ville da 1.500 mq cadauna. Ognuna di queste avrà inoltre un parcheggio riservato sullo stesso piano e i veicoli saranno trasportati grazie a speciali ascensori. La villa “Penthouse” avrà sul tetto una piscina e un giardino.

Per consentire di raggiungere più velocemente la residenza, la Rotating Tower sarà inoltre dotata di un eliporto a scomparsa: “una piattaforma che, al livello del 64simo piano, uscirà dal ‘guscio’ dell’edificio al momento dell’atterraggio dell’elicottero, mantenendo così la totale dinamicità architettonica della Torre”. Questa innovativa procedura comporterà una serie di vantaggi significativi: prima di tutto l’applicazione delle tecniche industriali di controllo qualità del prodotto finito, poi la possibilità di valorizzare i singoli appartamenti, tempi e costi di produzione ridotti e, non ultima, la riduzione dei rischi di incidenti ed infortuni in cantiere.

Rotating Tower (planning di costruzione)Per la produzione e l’installazione è infatti richiesta in cantiere la presenza di soli 90 tra tecnici e operai contro gli oltre 2.000 di una comparabile costruzione tradizionale. Per rendere questo possibile, numerosi professionisti e società leader mondiali nei rispettivi settori sono stati chiamati a partecipare a questo progetto. Alcune di queste società, pur essendo globalmente riconosciute per la loro principale area di attività, stanno lavorando per la prima volta su un progetto di costruzione correlato, ed integrato, perché consapevoli del fatto che questa è l’architettura del futuro.

Il fascino del progetto, il riconoscimento della validità dei plus che ne derivano e, allo stesso tempo, il livello delle sfide tecniche e tecnologiche proposte hanno fatto si che nomi del calibro di Bosch, LERA, Viega, Kerakoll, Kri- ston e Bovis Lendlease, Barker Mohandas, IV Industrie, siano entrati a far parte del “Club” creato appositamente per sviluppare gli edifici del futuro; altre importanti candidature sono già pervenute all’architetto Fisher. Alcuni dei membri del “Club” sono già presenti a Dubai e stanno già lavorando come costruttori o appaltatori di progetti, quali la Metropolitana di Dubai e il Burj al Water-front. Il progetto ha suscitato il più vivo interesse da parte di investitori istituzionali e privati. I primi appartamenti potranno essere consegnati agli acquirenti dieci mesi prima rispetto ai tempi di consegna tradizionali.

“L’architettura dinamica, dichiara David Fisher, stabilisce nuovi paradigmi estetici e, perchè no, culturali; una rivoluzione totale nella storia dell’arte del costruire. Questa architettura è unica in quanto riunisce in un edificio la capacità di adattarsi alla vita ed alla natura, di generare energia pulita e garantire standards di qualità a livello industriale.

Il concetto è nato a Firenze, la città del Rinascimento, ed ora verrà realizzato per la prima volta a Dubai, la città del futuro”.

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Tutte le novità dell’ARCHITETTURA DINAMICA

Rotating Tower (rendering)

Rotating Tower di Mosca

Un edificio che continua a muoversi, i cui piani ruotano in modo indipendente l’uno dall’altro cambiando continuamente la forma esterna della costruzione, per adattarsi e seguire le esigenze dei suoi “abitanti”. Destinata a sfidare buona parte delle tradizioni nel campo dell’edilizia, la Rotating Tower sarà il simbolo di una nuova filosofia urbanistica già battezzata con il nome di Architettura Dinamica. D’ora in avanti gli edifici non saranno più rappresentati dalle tre dimensioni tradizionali (lunghezza, larghezza e altezza): se ne aggiungerà una quarta, il tempo, che supererà i limiti tradizionali dell’arte del costruire introducendo nuovi parametri formali e applicando nuove tecnologie che fino a oggi erano rimaste ai margini dei processi costruttivi. Ed è proprio questa nuova “Quarta Dimensione” a rappresentare il cuore dell’invenzione dell’architetto fiorentino David Fisher, aprendo una nuova era da quando l’uomo ha cominciato a costruire le proprie abitazioni. Prepariamoci quindi a vedere cambiare le nostre città, più rapidamente di quanto non immaginiamo: il progetto della Rotating Tower sta infatti concentrando su di sé molta attenzione anche da parte dei sindaci di molte città del mondo. Come cambieranno i nostri palazzi? Le forme non resteranno più fossilizzate nell’istantanea immaginata dal progettista, ma si evolveranno, come esseri viventi, dando alla città una nuova capacità di innovarsi. Non più immagine fissa, ma forma quasi vivente, scolpita dal tempo e disegnata dalla vita e dalle esigenze dei suoi stessi occupanti. Cambia anche la filosofia stessa dell’abitare: non più costretti a subire l’ambiente così come imposto dalla matita del progettista e dalle esigenze strutturali e urbanistiche, ciascuno sarà protagonista. Oltre alla capacità di modificare continuamente la sua forma, la Rotating Tower rappresenta una novità assoluta nel mondo dell’edilizia anche per altre due ragioni: da una parte l’innovativo sistema di costruzione, dall’altra la capacità di provvedere da sola al proprio mantenimento energetico. La Rotating Tower vanta un contenuto di innovazione tecnologica che fino ad oggi non era nemmeno stata considerata: la componente rotante che permette il movimento dei piani, la completa industrializzazione, le tur- bine per la produzione di energia. Tutto ciò senza considerare i vari sistemi di controllo elettronico necessari per una struttura così complessa nonché le rifiniture, ai massimi livelli in fatto di lusso e design. Un oggetto unico e peculiare. A conti fatti, nonostante l’altissima qualita dell’edificio ed il contenuto di innovazione e di tecnologia modernissima, la Rotating Tower costerà solo il 10% in più rispetto a un grattacielo tradizionale “non-rotante”, questo grazie alla sua industrializazzione e produzione in una sede diversa dal cantiere stesso.

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DAVID FISHER

Arch, David Fisher

David Fisher ha iniziato la sua carriera a Firenze dopo la laurea con lode in Architettura; in seguito ha insegnato Architettura presso la facoltà della stessa città. Nello stesso tempo, l’arch. Fisher si è anche occupato di restauro di monumenti antichi e di progettazione di edifici pubblici. Negli ultimi 30 anni ha focalizzato la sua attività sulla progettazione di edifici con una particolare relazione con la natura; attraverso l’ufficio di New York della Fiteco Ltd è stato coinvolto in progetti di ricerca sulla tecnologia della costruzione e della prefabbricazione. “Infinity design” è il nome del suo studio di architettura a Firenze, città in cui l’Arch. Fisher vive con la sua famiglia.

Il Dr. Fisher non può essere considerato un architetto nel senso tradizionale della parola. Nella sua carriera ha avuto un’esperienza a 360° nel mondo della costruzione: da insegnante a progettista, dalla preparazione di studi di fattibilità al finanziamento di grandi progetti, dal project management al THE DYNAMIC ARCHITECTURE. Considera l’architettura una combinazione di fattibilità, funzionalità e ingegneria. In realtà ha avuto l’opportunità di sperimentare tutti gli aspetti dell’architettura. L’insieme di tante esperienze gli ha dato una vastissima conoscenza nel campo, preparandolo a rivoluzionare le tecniche edilizie tradizionali con l’architettura del futuro. La sua attività professionale è ora concentrata su due temi: un approccio industriale con lo sviluppo di unità prefabbricate e la Dynamic Architecture, secondo la quale il design tridimensionale incontra una quarta dimen- sione, il Tempo. Secondo l’arch. Fisher, il tempo è la dimensione più importante della vita poiché strettamente legato alla relatività.

Per la realizzazione di questo articolo debbo ringraziare gli alunni della classe 3E dell’anno 2008/09.

Galleria

Video1

Articoli1

Gen 202012
 

Fuelband4La NIKE, ha presentato in questi giorni Nike+FuelBand, un bracciale da indossare durante l’attività fisica che, è in grado di tracciare il movimento compiuto da chi lo indossa indipendentemente dal tipo di sport praticato. Si tratta di un dispositivo elettronico capace di interfacciarsi con altri devices come l’iPod ed è progettato per rendere l’attività sportiva, divertente e motivata, grazie alla registrazione e presentazione di quattro differenti parametri: tempo, calorie, passi e Nikefuel. Quest’ultima è una novità con tecnologia proprietaria di Nike che monitora l’attività sportiva attraverso i movimenti del polso. La tecnologia si basa su di un algoritmo studiato per misurare attraverso il movimento del polso il consumo di ossigeno e per trasformare questo movimento in punteggio. L’idea di Nike è quella di stimolare lo sportivo attraverso l’individuazione di obiettivi fissati da punteggi indipendenti dalla struttura fisica di chi pratica sport.

Il braccialetto è dotato di accelerometro a tre assi il cui movimento viene automaticamente tradotto in NikeFuel. Così, l’utente, potrà impostare NikeFuel ogni giorno in base all’obiettivo che vuole raggiungere oppure al valore raggiunto da altri amici al fine di confrontare le prestazioni. Il braccialetto è dotato di led colorati che, man mano che ci si avvicina all’obiettivo impostato, passano dal colore rosso al verde (obiettivo completamente raggiunto).

L’utente può, inoltre, registrare sul braccialetto o altro dispositivo collegato via USB o Bluetooth i dati sul proprio Mac, PC Windows o iPhone attraverso un’apposita App che sarà distribuita gratuitamente da Nike sullo Store di Apple.

Il prezzo di vendita proposto al pubblico sarà di 149$ americani, circa 110€.

Articoli1


Video1

http://www.youtube.com/watch?v=TtfJAyjkkGs

Gen 202012
 

Aggiornato con il video ufficiale di un ora per la presentazione di iBook 2 e iBook Author per la creazione e pubblicazione di libri, gratuito da parte di Apple.

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VIDEO CORRELATI

 

http://www.youtube.com/watch?v=DO93FpZ4oLE&feature=related

I rappresentanti dell’informazione sono stati invitati dalla Apple a New York al Guggenheim Museum per un evento nel settore educational. Pare sarà presentato un nuovo software per la creazione degli ebook, i libri in formato digitale sia per la lettura su dispositivi elettronici che, per l’uso su Lavagne Multimediali. All’evento di giovedì Apple presenterà nuovi strumenti per rendere più facile la creazione degli ebook e soprattutto per creare libri di testo e manuali scolastici.

Secondo Matt MacInnis, Ceo di Inkling, Cupertino presenterà una programma simile a GarageBand per la musica, al fine di rendere alla portata di tutti la creazione di ebook e libri di testo evoluti.

Tutto sembra pronto per la rivoluzione immaginata e voluta da Steve Jobs la cui memoria si trova sull’autobiografia rilasciata a Walter Isaacson. La distribuzione avverrà, ovviamente, tramite iTunes e iBooks, e sarà possibile distribuire e acquistare per poi consultarli su Mac, iPad e iPhone i libri digitali. Il settore editoriale americano sembra molto predisposto alla ventata di novità che Apple vorrebbe apportare. Secondo MacInnis Apple farà nel settore ebook quello che ha già fatto nel settore della musica e dei film. Non entrerebbe direttamente nella produzione dei contenuti, ma in quella della pubblicazione e distribuzione. Apple mira a espandere l’offerta di ebook proponendo prodotti innovativi, anche per il settore scolastico.

Apple per questi ebook adotterebbe il nuovo formato ePUB 3 in grado di includere di serie diversi strumenti multimediali, oltre che integrare caratteristiche social all’interno delle pubblicazioni digitali.

Sul palco è atteso Eddy Cue, senior vice president Internet software and services e responsabile di iTunes, App Store, iBookstore, iAd e iCloud.

 

Gen 192012
 
Ancora una volta Apple è pronta a stupire il mondo. Infatti, la United States Patent & Trademark Office ha pubblicato una richiesta di brevetto riguardante una nuova interfaccia grafica 3D touch-free (senza tocco). Già a luglio, Apple aveva presentato un altro brevetto riguardante “gestures 3D” e a settembre uno sulla visualizzazione tridimensionale. Questi brevetti fanno presagire un superamento dei comandi attraverso l’uso delle dita attraverso semplici movimenti delle mani attraverso l’uso di sensori di movimento.

Di seguito le immagini a corredo delle domante presentate per i brevetti di tecnologie 3D. Le immagini sono molto più eloquenti delle parole. Ambienti tridimensionali, visti come una stanza nella quale oggetti diversi riempiono lo spazio collocandosi in posizioni diverse tra di loro, mentre oggetti bidimensionali adornano le pareti. Anche le interfacce grafiche si avvicinano sempre di più all’ambiente che ci circonda, rendendo sempre più intuitivo ed efficace l’utilizzo dei dispositivi elettronici. Apple, regina in questo campo, lavora assiduamente per rendere la tecnologia sempre più un’esperienza piacevole e semplice da utilizzare, come nella visione del suo grande fondatore carismatico, Steve Jobs.

Brevetto Apple

Brevetto luglio 2011

Brevetto settembre 2011

Gen 172012
 

HzO ha presentato al CES di Las Vegas una nuova tecnologia denominata WaterBlock. Questa tecnologia è in grado di rendere impermeabili gli iPhone e altri gadget elettronici. Nella dimostrazione, un iPhone e un iPad, ripetutamente immersi in acqua hanno continuato a funzionare perfettamente nonostante l’acqua era ancora ben visibile sotto lo schermo touch. La tecnologia non è destinata a proteggere il dispositivo per un periodo indeterminato in acqua, ma un modo per proteggerli quando cadono accidentalmente in un liquido. La dimostrazione ha comunque dimostrato che il dispositivo, immerso per ore in acqua, ha continuato a funzionare perfettamente. L’azienda sta stringendo accordi con i principali produttori, per introdurre l’uso di questa tecnologia già in fase di produzione, in quanto la sua applicazione a posteriori risulterebbe troppo costosa. Il processo di impermeabilizzazione avviene attraverso l’utilizzo di una camera a vuoto nella quale tutta l’aria viene risucchiata e viene iniettato un gas che penetra nel dispositivo ricoprendolo.

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VIDEO CORRELATI

 

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=2nyqvLflbag

 

Gen 172012
 

Alla IBM, i ricercatori sono riusciti a memorizzare un’informazione in appena 12 atomi magnetici. Se riflettiamo sul fatto che oggi i più moderni sistemi di storage riescono a memorizzare un singolo bit di memoria su oltre un milione di atomi, questo rende subito, l’idea della validità della scoperta, sia in termini di capacità di memoria, sia in termini di dimensioni.

La tecnologia di memorizzazione attuale, è sicuramente diventata più efficiente e più economica. Ma la miniaturizzazione dei componenti, rappresenta il vero limite agli ulteriori sviluppi. Gli scienziati della IBM, hanno affrontato questo problema dal basso, dalla struttura più piccola, l’atomo, cercando di trovare un approccio differente al problema che potesse consentire di superare i limiti attuali. Le future nanostrutture, che vengono costruite a partire da un atomo e che applicano una forma non convenzionale di magnetismo, denominata antiferromagnetismo, potrebbero consentire di memorizzare 100 volte più informazioni nello stesso spazio.

I dispositivi del futuro, basati su questa tecnologia, potrebbero portare a soluzioni più piccole, veloci e efficienti dal punto di vista energetico.

Andreas Heinrich, il responsabile di questo progetto, ha spiegato il senso di questo studio e l’approccio inverso nella risoluzione del problema di immagazzinamento delle informazioni. Ha detto infatti, “L’industria dei chip continuerà a perseguire la scalabilità incrementale nella tecnologia dei semiconduttori ma, man mano che i componenti continueranno a restringersi, la marcia proseguirà verso l’inevitabile punto di arrivo: l’atomo. Noi adottiamo l’approccio opposto e partiamo dall’unità più piccola, i singoli atomi, per costruire dispositivi di storage e di calcolo un atomo alla volta”.

I ricercatori hanno utilizzato un microscopio a effetto tunnel (STM) per progettare a livello atomico un raggruppamento di dodici atomi accoppiati in modo antiferromagnetico. Questi hanno memorizzato un bit di dati per ore a basse temperature. Ciò ha aumentato enormemente la densità di storage magnetico, senza alterare lo stato dei bit adiacenti.

Vedremo a cosa porterà questa nuova tecnologia.

Gen 162012
 

Anche Nissan, il produttore automobilistico giapponese entra nel mercato delle cover per cellulari, introducendo Scratch Shield. Si tratta di un case, realizzato utilizzando le tecnologie automobilistiche più avanzate e l’esperienza della casa nipponica nel campo delle vernici e delle pellicole protettive per le carrozzerie delle autovetture.
La Nissan Scratch Shield per iPhone è infatti realizzata in ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene, comune polimero termoplastico utilizzato per creare oggetti leggeri e rigidi come tubi o intere carrozzerie per autovetture) ricoperto dalla stessa vernice autoriparante utilizzata sulle auto Nissan. Grazie ad una particolare composizione, a base di polyrotaxane, qualsiasi graffio è in grado di scomparire nell’arco di un’ora mentre per un solco più profondo può servire circa una settimana. Il discorso chiaramente si applica esclusivamente ai segni di leggera entità: un grave maltrattamento della custodia non restituirebbe gli effetti sperati, ma è già un passo in avanti rispetto le tradizionali soluzioni studiate per proteggere iPhone.

Nissan, tuttavia, non è ancora convinta di far partire la produzione di massa, infatti vorrebbe valutare l’effettiva domanda prima di procedere con la commercializzazione vera e propria. Nel frattempo, fa sapere che metterà a disposizione la propria vernice per concederla in licenza ai produttori di smarphone intenzionati a utilizzarla per le scocche dei loro device.

Nissan, che ha già dato in licenza la vernice alla NTT DoCoMo per utilizzarlo su alcuni device venduti solo in Giappone, eseguirà dei test-drive su prototipi della Scratch Shield nel corso dell’anno per lanciarla sul mercato verso la fine del 2012. Non ci sono indizi sul prezzo di vendita.

Scratch Shield Technology

Effetti sulla vernice

Gen 162012
 

Pare confermata l’indiscrezione secondo cui, la terza generazione di iPAD uscirebbe in marzo. Infatti, secondo le voci, la presentazione avverrebbe in concomitanza con il compleanno di Steve Jobs a febbraio, ma la vendita inizierebbe nel mese di marzo. Bloomberg riporta che, la nuova versione LTE (4G) sarà equipaggiata con chip quad-core (probabilmente l’A6 di Apple), schermo HD, forse un Retina Display come l’iPhone 4 e 4S.

Come sempre, il nuovo prodotto sostituirebbe il precedente nella fascia alta di mercato, mentre l’iPAD 2 resterebbe in vendita coprendo i settori più bassi. In questo modo, la concorrenza con il Kindle Fire sulle fasce di prezzo, porterebbe grandi benefici alla casa della Mela, i cui incrementi di profitto potrebbero arrivare al 30%.

Nel frattempo Apple ha acquisito la società israeliana Anobit (al prezzo di 390 milioni di dollari), società produttrice di flash-memory che, saranno integrate, molto probabilmente, sul prossimo iPhone5.

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