Giu 112019
 

Molti ricorderanno il centauro, la figura mitologica costituita dal corpo di un cavallo e da un tronco umano uniti insieme. A distanza di secoli è questo il nome di un progetto europeo per la realizzazione di un nuovo robot dotato di un corpo animale con quattro zampe e un torso dalle sembianze umane comandato a distanza da un operatore come negli scenari dei film di fantascienza. Il progetto mira a realizzare robot capaci di agire in scenari catastrofici o in situazioni dove l’essere umano non può agire in sicurezza. Il progetto vede coinvolti due dei centri di eccellenza italiani quali la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

La necessità di creare robot capaci di intervenire in area disastrate o pericolose è un’esigenza già sentita e da tempo, diversi paesi sono in gara per realizzare robot di questo tipo; si pensi ad esempio ai robot di produzione americana utilizzati dopo l’incidente della centrale nucleare di Fukushima in Giappone e quelli utilizzati per cercare i feriti tra le macerie delle torri gemelle dopo l’attentato dell’11 settembre 2001.

Molti sono gli ostacoli finora affrontati nella realizzazione di un siffatto robot. Innanzitutto la difficoltà a muoversi in un ambiente pensato agli essere umani dove potrebbe essere necessario aprire una porta, spostare un oggetto, muoversi in scarsa illuminazione o tra le macerie, ostacoli che, per un robot tradizionale, possono diventare insormontabili.

Idea di realizzare un robot con sembianze umane almeno per una parte, dovrebbe rendere questo centaurocapace di compiere azioni molto più simili a quelle umane, quindi, molto più sofisticate. E’ pensato per poter scavare tra le macerie, salire e scendere rampe di scale per cui sarà dotato di gambe e ruote in grado di fargli compiere quest’azione e attuare azioni anche molto complesse in totale autonomia, come ad esempio collegare dei tubi, chiudere valvole e saldare elementi spezzati. Per risolvere parte di questi problemi l’idea utilizzata per il centauroè completamente diversa da quella di altri robot. L’interazione con l’uomo è sostanziale. L’uomo non si limiterà a comandarlo a distanza, come in simbiosi con la macchina, ma attraverso dei particolari sensori percepirà le sensazioni fisiche che il robot in campo sta ricevendo. In pratica l’operatore indosserà un esoscheletro, molto simile a quello visto nello scontro finale con l’alieno nel film Alien2, e grazie a questo, l’operatore riceverà come feedback il ritorno di forza e le sensazioni tattili, che gli consentiranno di agire e lavorare a distanza come se fosse sul posto per compiere azioni anche molto delicate.

Un altro problema potrebbe essere quello della interruzione della linea, la lentezza nella trasmissione del segnale o ritorni con interruzioni o ritardi. Per questo si sta pensando di sviluppare dei sistemi di controllo capaci di garantire un segnale puntuale e fedele e che, la trasmissione sia sempre della massima qualità. Per ora centauro è solo un progetto ma molto presto, superati i test sul campo, questo potrebbe diventare una realtà ed entrare a far parte della nostra quotidianità.

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