Set 182014
 

citta firenze

Per città si intende l’insieme degli spazi e delle realizzazioni che caratterizzano un insediamento umano stabile ed esteso.

Città territorio

Per territorio si intende, in urbanistica o pianificazione territoriale, lo spazio geografico terrestre divisibile in zone urbanizzate, agricole o naturali ove è possibile realizzare e regolamentare l’ambiente “costruito”. Si tratta in pratica di spazi in cui sono controllati i processi costruttivi, la qualità ambientale, il rapporto città-campagna in modo da garantire a tutti pari condizioni e qualità d’uso del territorio.

città infrastructureIl territorio e le città si trasformano continuamente, a causa di fenomeni sociali, culturali, politici. Ogni epoca lascia un segno ben preciso come una cicatrice sulla pelle. Anche la città e il territorio subiscono profonde trasformazioni ed è possibile leggere e codificare questi segni sullo spazio che ci circonda. Ad esempio, una città medioevale è caratterizzata da sistemi di mura necessarie alla difesa ed è realizzata prevalentemente in pietre squadrate, mentre una città moderna è segnata da un groviglio di reti stradali, da periferie degradate e industrializzate e centri storici caotici e frastagliati.

EVOLUZIONE DELLE CITTA’

La nascita dei primi insediamenti umani stabili è da far coincidere con il momento in cui l’uomo abbandonò le abitudini nomadi per dedicarsi all’agricoltura; questo richiedeva un’organizzazione sociale complessa e strutturata. I primi impianti abitativi erano costituiti da capanne disposte in modo circolare così da facilitarne la difesa.

Pian piano questi semplici insediamenti cominciarono ad articolarsi e comparve per la prima volta il centro storico e amministrativo e le aree periferiche (i quartieri).

Furono i greci a creare una prima vera struttura urbana intorno al V secolo. Si trattava di un impianto attraverso una griglia di strade ortogonali, le principali chiamate plateiai mentre le secondarie stenopoi. Qui, ancora non è presente il centro storico che normalmente era decentrato sulle alture chiamate acropoli, mentre i quartieri risultando tutti uguali e indifferenziati.

I romani, partendo dall’impianto greco, diedero un’ulteriore svolta allo sviluppo dello schema planimetrico delle città. La griglia ortogonale greca restò lo schema prevalente, con la differenza che quest’impianto, basato sugli schemi dell’accampamento militare, era diviso da due assi ortogonali principali al cui incrocio sorgevano gli edifici principali, il foro, sedi delle riunioni politiche, amministrative, commerciali e religiose.

citta_romana

Planimetria di città romana

Nel Rinascimento la città diventa radiocentrica, ossia basata su rigidi schemi geometrici con sviluppo dal centro verso tutte le direzioni, razionale e ordinata.

Planimetria radiocentrica (Palmanova)

Planimetria radiocentrica (Palmanova)

Nel XIX secolo si assiste a un ulteriore trasformazione dell’impianto urbano della città con la rivoluzione industriale che, stravolge l’organizzazione territoriale preesistente provocando grandi cambiamenti. Nuove periferie non pianificate rompono lo schema della città racchiusa dentro le mura, sconvolgendo i centri storici, differenziando i quartieri per ceto sociale, introducendo edifici industriali e produttivi all’interno degli spazi urbani.

Città industrializzata

Città industrializzata

LA GESTIONE DEL TERRITORIO

L’organizzazione e la regolamentazione di un territorio, come di una città, richiede l’adozione di strumenti efficaci, capaci di garantire condizioni uguali a tutti gli abitanti e il rispetto dell’ambiente. Tutto questo si è potuto realizzare solo attraverso l’emanazione di apposite leggi nazionali o locali valide su tutto il territorio. In Italia la normativa urbanistica ha inizio nel 1942 quando fu emanata la cosiddetta legge urbanistica la n.1150. Questa legge, importantissima, prescrive per la prima volta vari livelli di pianificazione, limita l’attività costruttiva, prevede la facoltà di espropriazione per pubblico interesse ed introduce la licenza edilizia per tutte le nuove edificazioni private.

Altre leggi importantissime per la gestione del territorio sono state il decreto interministeriale n.1444/68 che fissava limiti inderogabili nell’edificazione (ad esempio le distanze tra gli edifici o la loro altezza), la legge n.1187/68 che modificava e integrava la legge del 1942 e la legge n.10/77 che fissava un principio fondamentale e cioè che l’edificabilità del suolo non poteva essere legata alla proprietà ma ottenibile attraverso un procedimento amministrativo di concessione.

P.R.G. E REGOLAMENTO EDILIZIO

Gli strumenti che oggi l’urbanista e il legislatore utilizzano per il controllo del territorio sono il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) e il Regolamento Edilizio.

Il Piano Regolatore Generale è il complesso di norme che regolano lo sviluppo edilizio dei centri abitati. Il progetto e la compilazione del piano regolatore, completo di norme applicative, è affidato al Comune che si avvale della collaborazione di ingegneri e architetti esperti in urbanistica. È composto da planimetrie del territorio comunale, in cui vengono segnate la rete stradale, le vie di comunicazione più importanti, le aree già costruite e quelle ancora da costruire con l’indicazione del loro utilizzo.

Schema di P.R.G.

Schema di P.R.G.

Per rendere queste mappe facilmente comprensibili gli urbanisti adoperano colori e trame differenti per individuare le diverse zone. Sulla planimetria di un piano regolatore individuiamo diverse zone distinte per lettera e colori che rappresentano altrettante zone omogenee sul territorio. Vediamo quali sono queste zone:

Zona A – Centro storico (ossia tutti edifici e le opere che rappresentano il passato dell’insediamento edilizio);

Zona B – zone di recente costruzione prevalentemente residenziale dette anche zone sature perché non vi sono più spazi liberi per ulteriori edifici; i rimanenti spazi vengono adibiti ad aree a verde o a servizi.

Zona C – zone di nuova costruzione caratterizzata da ampie aree libere capaci di accogliere nuovi insediamenti edilizi.

Zona D – zone destinate ad attività economiche non agricole.

Zona E – zona esterne al centro edificato destinate ad attività agro-silvo-pastorali.

Zone F – zone per i servizi di interesse generale (cimitero, ospedali, impianti sportivi, ecc.).

Zone G – zone per i servizi di interesse locale (si tratta di edifici pubblici di interesse esclusivamente di quartiere).

Zone H – zone non edificate ad uso pubblico pavimentate o asfaltate (si tratta in generale di strade, parcheggi e piazze).

Zone V – zone edificate ad uso pubblico piantumate (giardini pubblici, parchi, area gioco).

Il Regolamento Edilizio è l’insieme delle norme a livello comunale che fissano i criteri edificatori garantendo così il rispetto di condizioni igienico sanitarie, di sicurezza, tecniche, estetiche e di vivibilità degli immobili. È legato al Piano Regolatore Generale del quale fissa, a livello normativo, ogni possibile aspetto delle zone omogenee.

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Mag 242014
 

La grande Cina capitalista, Shanghai la capitale del benessere economico e dello sviluppo industriale, lontana dal controllo e dalla contaminazione del potere centrale di Pechino. E’ qui, in questa megalopoli che Clara ha deciso di focalizzare il suo interesse. E sicuramente la torre del World Financial Center incarna perfettamente tutto ciò. Maestoso, unico, icona cittadina, questo grattacielo frutto di soluzioni avveniristiche e dall’aspetto inconfondibile, ci viene raccontato con dovizia di particolari, con passione e curiosità. Come sempre vi invito ad una lettura attenta per scoprire ancora un monumento alle capacità costruttive e creative dell’umanità. Buona lettura a tutti.

WORLD FINANCIAL CENTER

SHANGHAI WFC01

Area geograficaAsia

StatoCina

CittàShanghai

Tipologiagrattacielo

Caratteristiche: ponte di osservazione più alto al mondo

09 - WFC

Lo Shanghai World Financial Center è il secondo più alto grattacielo di Shanghai e di tutta la Cina: la sua altezza è di 492 metri. Com’è possibile rilevare dalla tabella qui sotto, il WFC di Shanghai occupa il sesto posto tra i grattacieli più alti del mondo.

# Nome Città Stato Altezza  Piani  Anno
1 Burj Khalifa Dubai Emirati Arabi Uniti 828 163 2010
2 Shanghai Tower Shanghai Cina 632 121 2013
3 Abraj Al Bait La Mecca Arabia Saudita 601 95 2011
4 Freedom Tower New York Stati Uniti 541 104 2012
5 Taipei 101 Taipei Taiwan 509 101 2004
6 World Financial Center Shanghai Cina 492 101 2008
7 International Commerce Centre Hong Kong Hong Kong 484 118 2010
8 Petronas Tower Kuala Lumpur Malesia 452 88 1998
9 Greenland Square Zifeng Tower Nanchino Cina 450 89 2010
10 Willis Tower Chicago Stati Uniti 443 108 1973
Fonte principale dei dati: //www.emporis.com/statistics/worlds-tallest-buildings
Petronas

Petronas Towers a Kuala Lumpur

La prima pietra fu posta il 27 agosto, 1997.

Lo Shanghai World Financial Center anche soprannominato “Wall Street della Cina” è stato progettato per essere l’edificio più alto del mondo quando è stato creato nel 1997. L’edificio avrebbe superato le guglie della Petronas Towers in Malesia.

Alla fine degli anni ’90, la Mori Building Corporation giapponese aveva una carenza di fondi causata dalla crisi finanziaria asiatica, che fermò il progetto dopo che le fondamenta erano state completate. Il 13 febbraio 2003, il Gruppo Mori aumentò l’altezza dell’edificio a 492 metri e 101 piani rispetto al progetto iniziale che prevedeva un altezza di 460 metri per 94 piani.

11 - WFC

Realizzato (sinistra) e primo progetto (destra)

L’edificio si trova nella zona Lujiazui, nel distretto di Pudong. Copre una superficie di 381.600 metri quadrati, si alza per 101 piani più altri 3 sottoterra. La costruzione è proprietà della Shanghai Construction Group. I primi due piani sono riservati alle attività commerciali, dal terzo al quinto si trovano le sale per le conferenze. Dal settimo fino al settantasettesimo piano sono ospitati gli uffici. I piani dal 79 al 93 sono occupati dallo Park Hyatt Shanghai Hotel. Dal piano 94 fino al 101 è possibile l’osservazione della città su una grande struttura a ponte. Inizialmente il foro di osservazione era di forma sferica, per somigliare al sole; ma successivamente ci si rese conto che sarebbe stato più funzionale un foro di forma trapezoidale, soprattutto in funzione del fatto che la forma circolare ricordava troppo il simbolo del sole sulla bandiera giapponese mentre la costruzione sorgeva sul territorio cinese.

15 - WFC

Sky Bridge

Ogni anno, circa 3 milioni di turisti all’anno visitano il WFC di Shanghai e il suo SkyBridge. Il biglietto d’ingresso per l’osservatorio varia da 110 yuan (11 euro) a 150 yuan.

14 - WFCDopo gli attentati dell’11 settembre 2001, l’edificio è stato integrato con accorgimenti per poter resistere a un disastro come un incidente aereo; sono state inserite 12 aree ignifughe e due ascensori esterni.

Il ponte in cima all’edificio è il più alto ponte di osservazione all’aperto del mondo.

Il 14 agosto 2007 alcuni dei piani superiori sono stati distrutti dal fuoco durante la costruzione, ma fortunatamente l’incendio è stato neutralizzato e nessuno è rimasto ferito.

La trave in acciaio finale è stata installata il 14 settembre 2007, quando l’edificio ha raggiunto la sua massima altezza di 492 metri.

L’edificio è stato inaugurato il 28 agosto 2008.

I PROGETTISTI

WFC WILLIAM PEDERSENWilliam Pedersen fa parte del KPF (Kohn Pedersen Fox Associates), che è uno dei preminenti studi di architettura del mondo; fornisce servizi di architettura, di programmazione e pianificazione per i clienti sia nel settore pubblico che privato. KPF è guidato da 24 presidi e 27 consiglieri, più 600 membri dello staff che provengono da 43 paesi diversi, parlano più di 30 lingue, e includono oltre 80 professionisti accreditati LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). E’ un insieme di sistemi di rating per la progettazione, la costruzione, il funzionamento e la manutenzione di edifici verdi, case e quartieri.

Tra molti dei suoi progetti (Abu Dhabi Investment Authority Tower, Abu Dhabi International Airport, Financial Centre e Marina Bay a Singapore,… ecc.) ha realizzato anche lo Shanghai World Financial Center, in Cina.

WFC LESLIE ROBERTSONLeslie Robertson Earl (nato il 12 Febbraio 1928) è stato uno degli ingegneri strutturali del World Trade Center a New York. Da allora è stato ingegnere strutturale su numerosi altri progetti, tra cui lo Shanghai World Financial Center e la Bank of China Torre in Hong Kong.

La carriera di ingegneria di Robertson risale al 1952, quando si è laureato alla scuola di Berkeley di ingegneria civile. Nel 1958 entra a far parte della società di ingegneria strutturale e civile Seattle Worthington e Skilling.

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Alunno/i autore/i dell’articolo:
CLARA CATANIA
Classe e Anno: Argomento di Riferimento:
Seconda D – 2013/14 ARCHITETTURA
Set 232012
 
Mappa2_icon MAPPA CONCETTUALE DELL’ARGOMENTO

StrutturaUna costruzione, un ponte o qualunque altro manufatto per non crollare deve essere in grado di resistere a forze e carichi che tendono a scuoterlo dalla sua posizione di quiete. Un esempio di forza che agisce su una costruzione è la forza di gravità, oppure lo è il vento che agisce sulle sue superfici o l’azione di un terremoto che tenta di sradicarlo dal terreno. Un carico, invece, è ciò che vi agisce di sopra, ad esempio i materiali con cui è costruito, le persone che lo affollano o la neve che si deposita in inverno sulle sue superfici.
Approfondimento: carichi, possono essere propri o accidentali; i carichi propri sono rappresentati dal peso della struttura, cioè muri, solai, strutture portanti, infissi, ecc., mentre i carichi accidentali possono essere interni o esterni. I carichi accidentali interni sono rappresentati dalle persone, dagli arredi e da tutto ciò che staziona stabilmente o temporaneamente dentro l’edificio, mentre i carichi accidentali esterni sono rappresentati dall’azione del vento, dai terremoti, dalla neve o da qualunque altro fenomeno che tenta di alterare lo stato di equilibrio dell’edificio.

GRADI DI LIBERTA’

Ogni corpo in natura può liberamente muoversi in tutte le direzioni e ruotare su se stesso praticamente senza limiti (infiniti) e quindi anche una struttura può muoversi (pensiamo ad un edificio) portandolo a crollare. Gli ingegneri si sono posti il problema di dover impedire un tale nefasto evento e per poterlo risolvere una equazione con infinite possibili soluzioni (infiniti movimenti e rotazioni), essi compresero subito che bisognava ridurre ad un numero controllabile queste variabili. Si è trovata l’ingegnosa soluzione di raggruppare tutti i possibili movimenti di un corpo nello spazio in tre grandi gruppi, così definiti:

  • TRASLAZIONI ORIZZONTALI, cioè tutti i possibili movimenti che un corpo può fare su un piano disposto orizzontalmente;
  • TRASLAZIONI VERTICALI, cioè tutti i possibili movimenti che un corpo può fare su un piano disposto verticalmente;
  • ROTAZIONI, ossia tutte le possibili rotazioni su se stesso.

L’insieme di tutti questi possibili movimenti, prende il nome di:

Il numero di gradi di libertà rappresenta il numero dei possibili movimenti che un corpo può fare nello spazio. Ad esempio, un punto nello spazio è libero di muoversi in tutte le direzioni (2 traslazioni) e di ruotare liberamente su se stesso (1 rotazione), si dice così che ha 3 gradi di libertà.

Per far si che una struttura possa essere corretta, ossia resistere efficacemente ai carichi e alle forze, bisognerà limitare o eliminare questi possibili movimenti (gradi di libertà). Bisognerà, quindi, attivare un sistema di forze che vada a contrastare quelle che tendono a far muovere il corpo. In meccanica, solo le forze sono in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo, per cui solo un sistema di forze chiamate forze vincolari o reazioni vincolari, possono impedirne il moto. Tali forze prendono il nome di:

VINCOLI

Un vincolo è, dunque, qualsiasi condizione che limita il moto di un corpo. In meccanica delle strutture, i vincoli più importanti sono:

  • Vincolo semplice chiamato carrello;
  • Vincolo doppio chiamato cerniera;
  • Vincolo triplo chiamato incastro.

CARRELLO

Il carrello è un vincolo semplice che, permette all’oggetto di ruotare e spostarsi (traslazione orizzontale) lungo l’asse orizzontale, impedendo invece la traslazione lungo l’asse perpendicolare (traslazione verticale).

Di fatto elimina un solo grado di libertà.


CERNIERA

La cerniera è un vincolo doppio che, permette all’oggetto vincolato soltanto rotazioni eliminando ogni possibile traslazione del corpo sia orizzontale che verticale.

Di fatto elimina due gradi di libertà.


INCASTRO

L’incastro è un vincolo triplo che, elimina tutti e tre i gradi di libertà: la rotazione attorno all’asse d’incastro e le traslazioni.

GeomagCome nei giochi magnetici per bambini, la struttura portante di un edificio può essere rappresentata come un insieme di aste (travi e pilastri) che si intersecano ai loro estremi in dei punti chiamati nodi. Applicando i vincoli ai nodi, si possono così verificare solo 3 condizioni:

  • V = GdL
  • V > GdL
  • V < GdL

dove V (vincoli) e GdL (gradi di libertà).


Nel primo caso V = GdL vincoli uguali a gradi di libertà, la struttura prende il nome di ISOSTATICA.
Nel sistema isostatico a qualsiasi valore dei carichi esterni sono associate reazioni vincolari che rendono il sistema equilibrato e i vincoli sono strettamente sufficienti a impedire ogni possibile moviemento.


Nel secondo caso V > GdL vincoli maggiori dei gradi di libertà, la struttura prende il nome di IPERSTATICA.
Nel sistema iperstatico i vincoli sono sovrabbondanti e i possibili movimenti del sistema sono sempre impediti. La struttura in questo caso risulta essere eccessivamente rigida.


Nel terzo caso V < GdL vincoli minori ai gradi di libertà, la struttura prende il nome di LABILE.
Nel sistema labile i vincoli applicati, sono insufficienti a impedire tutti i possibili movimenti del sistema e la struttura non è in equilibrio.

TAIPEI 101 E IL MASS DAMPER

PROSSIMA LEZIONE SULLE COSTRUZIONI:

LE STRUTTURE ELEMENTARI