Ott 282019
 

Siamo passati molto rapidamente dagli antichi SMS, cioè gli Short Message System con i quali potevamo mandare al massimo 60 caratteri al nostro interlocutore, agli MMS ossia Multimedia Message System ed oggi ancora più completi come i sistemi di messaggistica su WhatsApp, Telegram o altri, con i quali possiamo inviare contenuti di ogni tipo, immagini, video, file, suoni, oltre al classico testo.

Ma se riflettiamo fino in fondo manca ancora qualcosa e i nostri sistemi di messaggistica sono incompleti perché incapaci di trasmettere parametri quali quelli olfattivi e di tatto. Un gruppo di ricercatori dell’Imagineering Institute che ha sede a Nusajaya in Malesia, sta lavorando in questa direzione, soprattutto in quella per riuscire a trasmettere gli odori attraverso Internet. E’ ovvio che l’odore non potrà essere canalizzato all’interno di circuiti elettrici o ai cavi di connessione della rete convenzionale, questa trasmissione potrà avvenire attraverso un approccio diverso.

Una serie di 31 volontari si sono sottoposti a un test molto particolare. All’interno delle loro narici sono stati posizionati degli elettrodi che avevano il compito di trasmettere specifici impulsi elettrici a bassa intensità a un gruppo di neuroni situati al loro interno nella parte alta. Questi sono quei recettori capaci di reagire allo stimolo olfattivo inviando l’impulso odoroso direttamente all’area del cervello responsabile della percezione degli odori quindi. In pratica i ricercatori hanno cercato di convertire in impulsi elettrici gli odori percepiti in modo da poter essere inviati digitalmente attraverso la rete per poi essere nuovamente convertiti in odore da apposite strumentazioni elettroniche. Nell’esperimento sono stati utilizzati 10 odori campione, tra cui legna, frutta e menta. L’esperimento ha dato dei risultati parziali perché gli odori non potevano essere preventivamente scelti e controllati alla fonte, ma questo ha aperto la strada a ulteriori sviluppi. Sicuramente l’idea futura dei ricercatori è quella di inserire degli appositi elettrodi sui naselli di speciali occhiali che faranno da recettori degli odori al posto delle apparecchiature da inserire all’interno delle narici, anche perché evidentemente scomode e poco pratiche.

Si tratta sicuramente di una futuristico quanto interessante sviluppo del nostro sistema di trasmissioni, che dal sonoro è passato alle immagini, al video e infine alla trasmissione di dati in diversi formati. Ma, come ci fanno notare gli stessi ricercatori che conducono questi studi, lo sviluppo di una tecnologia del genere richiederà probabilmente alcune decine di anni per essere sviluppato ad un livello da poter avere una diffusione di massa.

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Gen 212018
 

L’evoluzione dei moderni media dagli smartphone, alle TV 4K, ai droni in grado di riprese in UltraHD, hanno pervaso la nostra quotidianità di immagini e filmati di altissima qualità. Anche i sistemi di streaming e condivisione di immagini e video come YouTube e Instagram hanno iniziato a distribuire i propri contenuti con queste tecnologie. Questa grande innovazione tecnologica si è scontrata con un’altra obsolescenza tecnologica rappresentata dalla incapacità degli attuali sistemi di trasmettere contenuti così pesanti in tempo reale. Grazie anche agli investimenti e alle politiche nazionali, finalmente l’Italia ha avviato un processo di modernizzazione delle reti di trasmissioni dati e la copertura del territorio anche in quelle aree storicamente non raggiunte dai moderni sistemi di connessione.

Dal vecchio doppino telefonico analogico in rame, che ha permesso l’attivazione di reti come l’ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line), il salto verso un nuovo modo di condividere i contenuti online di ultima generazione sta avvenendo con l’installazione delle reti in Fibra Ottica per il fisso e quelle in 4G o 5G per il mobile.

Purtroppo, il passaggio ad una tecnologia completamente nuova richiede enormi investimenti economici, la realizzazione di complesse infrastrutture e il cambiamento totale di tutti gli apparati fino ad ora utilizzati. Un cambiamento non da poco che ovviamente non può avvenire nel giro di pochi mesi, ma richiede diversi anni.

La fibra ottica, altro non è che un filamento di materiale a base di vetro o polimeri plastici realizzati in modo tale da poter condurre al loro interno un fascio luminoso (propagazione guidata).

Le fibre ottiche oggi utilizzate, sono disponibili sotto forma di cavi flessibili, che non risentono dei disturbi elettromagnetici, sono capaci di resistere a condizioni atmosferiche anche estreme e sono poco sensibili alle variazioni di temperatura. Ogni singola fibra è composta da due strati di materiale trasparente, un nucleo centrale chiamato core, e una copertura esterna chiamata mantello o cladding. Il loro spessore è di circa 125 micrometri (le dimensioni di un capello umano).

La fibra funziona come una specie di specchio tubolare; la luce che entra nel core con un certo angolo, si propaga all’interno di questo attraverso una serie di riflessioni. All’esterno della fibra è presente una guaina protettiva, chiamata jacket, il cui scopo è accrescere la resistenza meccanica della fibra agli stress fisici e per evitare il contatto diretto della fibra con l’ambiente esterno.

Gli operatori hanno iniziato ad installare nelle nostre città i cavi con le fibre ottiche, ma qual’è il vantaggio di questa tecnologia rispetto alla vecchia che utilizzava il rame come strumento di trasmissione delle informazioni? Il principale è l’assenza di perdita di potenza trasmettendo segnali a grandi distanze anche se bisogna fare distinzione tra i differenti metodi utilizzati per far giungere alle nostre abitazioni il segnale. Abbiamo, diversi sistemi che presentano differenti caratteristiche:

  • FTTH (Fiber To The Home): è la soluzione migliore, perché porta il cavo in fibra ottica direttamente all’interno della nostra abitazione con gli evidenti vantaggi.
  • FTTB (Fiber To The Building): in questo caso il cavo in fibra non arriva all’interno degli appartamenti, ma soltanto fino all’edificio che ospita anche la nostra abitazione.
  • FTTC (Fiber To The Cabinet): la situazione, attualmente, più diffusa; il cavo in fibra arriva all’interno della “cabina” stradale. Da questo, parte il vecchio doppino in rame con conseguenti riduzioni della velocità e portata dei dati legati a questo cambio di tecnologia.
  • FTTN (Fiber To The Node): questa è la peggiore situazione, perché in questo caso la lunghezza del cavo in rame per raggiungere la nostra abitazione è maggiore con maggiori problemi per la trasmissione del segnale.
PERCHE’ LA FIBRA OTTICA?
Gen 282016
 
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Li-Fi-technology

Forse la trasmissione dati a distanza sta per cambiare per sempre. Dall’intuizione e scoperta di Harald Haas dell’università di Edimburgo, si sta passando alla sperimentazione sul campo in alcuni uffici a Tallin in Estonia.

Sto parlando del Li-Fi, un nuovo sistema di trasmissioni dati senza fili che dovrebbe sostituire l’ormai obsoleta connessione Wi-fi che tutti utilizziamo a casa e in ufficio.

Si tratta di un sistema che sfrutta la luce visibile nelle frequenze comprese tra 400 e 800 terahertz, e riesce attraverso un codice binario a trasmettere un enorme quantità di dati ad una velocità fino a 100 volte superiore a quella del wi-fi.

Li-Fi-2

Secondo Haas, l’unica cosa da fare per rendere la rete disponibile in ogni luogo, è quella di inserire un microchip in ogni dispositivo di illuminazione presente negli ambienti domestici e non.

I vantaggi secondo quanto dichiarata dallo stesso ideatore sarebbero molteplici. Innanzitutto la mancanza di interferenze al di fuori dello spettro ottico entro il quale avviene lo scambio dei dati, quindi molta sicurezza nella trasmissione dati.

Si realizzerebbe un notevole risparmio energetico in quanto non sarebbe necessario realizzare dispositivi appositi, ma basterebbe utilizzare le normali lampadine di cui tutti gli ambienti sono dotati.

Si potrebbe diffondere l’uso di questa tecnologia in quegli ambienti in cui è vietata per problemi di interferenze come ad esempio gli ospedali e soprattutto gli aerei, con il vantaggio, inoltre, di poter utilizzare la tecnologia di trasmissione ovunque senza particolari problemi di adattamento o predisposizione utilizzando semplicemente la luce e non le costose e limitate onde radio.

Le promesse sono enormi. Basti pensare che ogni lampadina può diventare un hot-spot di trasmissione e ricezione dati. L’impulso elettrico, trasformato in impulso luminoso viaggerebbe attraverso frequenze non visibili all’occhio umano (infrarossi) raggiungendo gli ipotetici 224 gigsbits al secondo di velocità, inimmaginabili con le normali reti wi-fi.

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Apr 152014
 

RADIO-FANTASTICAE’ SUCCESSO. L’abbiamo voluto, ci abbiamo creduto e alla fine ci siamo riusciti. La classe della Dante Alighieri del progetto PON “RADIO 2.0” è andata in onda. Ospiti del simpatico Francesco Seminara, docente del corso e anfitrione della trasmissione radiofonica “Sarò Franco“, gli alunni della nostra scuola hanno fatto la loro prima esperienza in radio “on air”. All’inizio impacciati e intimiditi, ma dopo, galvanizzati e disponibili al dialogo, hanno apprezzato e gioito di questa forse unica opportunità. E’ SUCCESSO che anche il sottoscritto, coinvolto dall’istrionico presentatore, si è cimentato per la prima volta in questa particolarissima esperienza. Devo ammetterlo, oggi ho rivalutato tanto questa professione, forse perché da me poco conosciuta, del conduttore radiofonico. Ciò che mi ha maggiormente appassionato è stata la capacità di creare dal nulla e di mantenere nel tempo il filo conduttore di una virtuale conversazione. Qui non hai nessuno davanti pur sapendo che forse migliaia di ascoltatori ti stanno seguendo e che il successo della trasmissione dipende da come riesci ad intessere con loro un dialogo. Ho più volte, durante la diretta, tentato di costruire un parallelo tra la professione docente e quella di conduttore, trovandone, non nei contenuti, ma nelle modalità diversi punti di convergenza. Si tratta, in fondo, di costruirsi un percorso e di scegliere i target cui rivolgersi. Cambiano i contenuti, i temi, gli strumenti, ma il processo in fondo è lo stesso…la “comunicazione“.

Francesco Seminara

Francesco Seminara “On Air”

È SUCCESSO che è stato bello leggere negli occhi degli alunni la soddisfazione e il piacere di essere li, coinvolti in una esperienza che fino ad allora era stata solo una azione meccanica su di un interruttore per passare distratti da una stazione ad un’altra. Essere “on air”, essere in radio non è facile e non è da tutti, e loro lo sapevano. Ben vengano questi corsi e queste attività all’interno della scuola e chissà se si riuscirà a dare un seguito a tutto ciò. Noi alla Dante ci stiamo lavorando e speriamo che l’anno prossimo…..

Comunque colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta l’esperto Francesco Seminara per la passione e l’allegria che ci ha trasmesso e ringrazio anche i genitori per la pazienza e la disponibilità a non far perdere a nessuno dei ragazzi questa opportunità. E’ SUCCESSO che eravate tutti “ragazziiiii”, bravi.

E debbo ringraziare anche la Dirigente della nostra scuola sensibile ai problemi dei ragazzi.

Al fine di raccontare e condividere l’esperienza che abbiamo fatto stamani, trovate di seguito l’album fotografico e i video della diretta. Ciao a tutti e buon divertimento.

Galleria

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