Feb 062016
 
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Molte metropoli, sono oggi in competizione per realizzare mega aeroporti in grado di accaparrarsi l’enorme business dei trasporti. Pensando a queste strutture, la mente ci porta subito alle grandi metropoli in rapida ascesa come Dubai, Abu Dhabi, Singapore, Doha o nel continente americano sicuramente New York, Miami, Los Angeles. Eppure è un altro l’aeroporto che entro il 2018 dovrebbe diventare il più grande scalo per numero passeggeri del pianeta. E stranamente questo si trova in una nazione della moderna Europa che però è accusata proprio di conservatorismo e arretratezza a causa del regime politico che la contraddistingue. Sto parlando della Turchia e dell’aeroporto di Istanbul.

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Un progetto di dimensioni gigantesche, 6 piste di decollo/atterraggio che dovranno portare entro il 2018 la capacità dell’aeroporto a circa 150 milioni di passeggeri l’anno e maggior scalo di comunicazione tra europa e oriente. Un avvio già dal 2017 con traffico di 90 milioni di passeggeri pari a quelli di Atlanta, oggi considerato il maggior hub aeroportuale al mondo.

L’Istanbul Yeni Havaliman, il nuovo aeroporto di Istanbul, si sovrapporrà inizialmente agli altri due già esistenti, ma entro il 2021, l’aeroporto di Atatürk (quello attuale), verrà dismesso proprio per evitare una concorrenza inutile.

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La data di avvio delle attività del nuovo aeroporto dovrebbero coincidere con l’inaugurazione prevista per il 20 ottobre 2017 data in cui la Turchia festeggia l’anniversario della fondazione della Repubblica Turca che avvenne nel 1923.

L’area in cui sta sorgendo il nuovo mega aeroporto è una zona nel distretto rurale della città di Arnavutköy nella parte europea di Istanbul.

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Merito del governo turco, quello di aver rispettato tempi di progettazione e indagini che invece si pensava finissero impantanati tra ricorsi e denunce di associazioni e ambientalisti.

Un’area di circa 80 km2 come una grande città, paludosa e rurale, è stata sottoposta a trivellazioni esplorative e controlli ambientali necessari per preservare l’ambiente da pericolose contaminazioni e danni irreversibili per la città.

I lavori iniziano nel 2014 sotto l’egida del presidente Erdogan e del primo ministro Davutoglu i quali, hanno fatto in modo di proteggere il gigantesco progetto e altri in corso dalla fragilità e volatilità del sistema politico turco, incapace per il momento di formare un governo stabile.

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Un gigantesco hub in grado di coprire le rotte a lungo raggio mantenendo bassi i costi per compagnie aeree e passeggeri, capace di innescare un percorso virtuoso per la Turkish Airline che si sta facendo strada tra i giganti del golfo Emirates, Ethiad e Qatar che da soli hanno trasportato ben 115 milioni di passeggeri l’anno scorso contro i 50 del 2008.

Lo studio di progettazione è il londinese Grimshaw Architect in partnership con il norvegese Nordic Office of Architecture e lo studio Haptic. Pochi giorni fa hanno svelato al mondo il mega progetto che dovrebbe portare l’aeroporto ad accogliere 150 milioni di passeggeri quando sarà a pieno regime.

Sarà un’immensa area di oltre 100 ettari coperta da un sistema di lucernai simili alle volte delle moschee. Uno dei progettisti ha infatti dichiarato che l’opera sarà modernissima e altamente tecnologica, ma fortemente ispirata ai colori e alle forme della tradizione araba.

I lucernai che lasceranno passare la luce all’interno durante il giorno sono chiaramente ispirati alle volte delle grandi moschee della città come quella di Solimano.

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L’aeroporto sorgerà a circa 20 km dalla città e sarà collegato a questa da un moderno ed efficiente sistema di metropolitane.

Sarà realizzato in quattro tempi diversi di cui la prima parte diverrà completamente operativa nel 2018.

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Apr 172014
 
Alunni Articolo scritto da: ALESSANDRO MARCELLINO e ANTONIO TARTAGLIA
Classe: 2D – Anno: 2013-14

Prefazione a cura del prof. Betto

Sono orgoglioso di presentarvi il primo prodotto realizzato dagli studenti della classe Seconda D all’interno del PROGETTO INFORMATICA. Il progetto li vede impegnati nella realizzazione di monografie di strutture contemporanee utilizzando esclusivamente strumenti e fonti digitali. Alessandro e Antonio, i primi ad aver completato il loro lavoro si sono cimentati nella descrizione di un’opera architettonica di indubbia bellezza, oltre a rappresentare un miracolo di ingegneria strutturale. Si tratta del Capital Gate di Abu Dhabi uno degli edifici più straordinari che mente umana abbia mai concepito. Gli Emirati oramai ci hanno abituato a stupirci con architetture incredibili, frutto della fantasia dei più grandi architetti, ma si pensa subito alla città degli eccessi, Dubai. Questa volta no; questo prodigio architettonico sorge nella vicina Abu Dhabi, la città più ricca al mondo. L’edificio, è unico e non ha paragoni ne precedenti nella storia dell’architettura e il tema è stato affrontato con passione e grande perizia dai miei alunni. Alessandro e Antonio hanno svolto, con precisione e seguendo con cura le indicazioni del docente, il loro compito raggiungendo da subito un grande livello descrittivo. Non voglio neppure commentarlo, ma lascio a voi il piacere di leggerlo e di darne, infine, un giudizio attento. Buona lettura.


Capital gate plan

Area geograficaMedio Oriente

StatoEmirati Arabi Uniti

CittàAbu Dhabi

Tipologia: grattacielo

Caratteristiche: edificio più inclinato al mondo – rivestimento in vetro – piscina a sbalzo a 200 m di altezza


CAPITAL GATE (Abu Dhabi – Emirati Arabi Uniti)

22 - Capital Gate

05 - Capital Gate

Sezione

I lavori sono iniziati nel 2007 e sono terminati nel 2010. Ha un’inclinazione di 18 gradi, quasi quattro volte superiore a quello della Torre di Pisa, ed è stato nominato dal Guinness World Record “l’edificio più pendente al mondo”. Progettato dallo studio RMJM è di proprietà dell’ADNEC (Abu Dhabi National Exhibitions Company). La torre è alta 160 metri e ha in tutto 35 piani destinati ad accogliere uffici e un hotel a cinque stelle, lo Hyatt Capital Gate, con ristoranti, meeting rooms, reception, tea lounge, spa, centro fitness, piscina e terrazza esterna per un totale di 53.100 mq.

Schema degli edifici più pendenti

Schema degli edifici più pendenti

I solai del Capital Gate sono sovrapposti verticalmente fino al 12° piano; fino alla cima vi è poi un graduale sfalsamento, da 30 a 140 cm, che da luogo all’impressionante inclinazione della Torre. L’edificio possiede anche altre caratteristiche tecnico-costruttive innovative, tra cui il primo utilizzo noto al mondo di un ‘nucleo pre-incurvato’, che contiene più di 15.000 mc di cemento armato rinforzato con 10.000 tonnellate di acciaio. Il nucleo, deliberatamente costruito un po’ fuori centro nella direzione opposta a quella dell’edificio, è stato raddrizzato con l’aumentare dell’altezza della costruzione e posizionato in verticale con il variare del centro di gravità e con l’aumento di peso dei piani aggiunti.

02 - Capital Gate

Dispositivo di ombreggiamento “splash”

07 - Capital Gate

Planimetria

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Particolare delle vetrate esterne

Per la costruzione sono stati utilizzati:

  • circa 8.500 elementi strutturali in acciaio (travi, colonne, lastre, etc.);
  • più di 12.500 diverse lastre di vetro che formano in facciata più di 720 differenti pannelli a forma di diamante; ogni ‘diamante’ ha un peso di circa 5 tonnellate e contiene 18 pannelli di vetro;
  • in totale 21.000 mq di vetro in facciata;
  • 13.200 tonnellate di acciaio strutturale.

06 - Capital GateLa facciata è a doppio vetro per ottenere una maggiore efficienza energetica. L’aria di scarico è pre-raffreddata tra la facciata interna ed esterna in modo da ridurre il consumo energetico dell’edificio riciclando l’aria usata. Il vetro utilizzato sulla facciata della torre è a bassa emissività. È stato progettato per mantenere l’interno dell’edificio fresco ed eliminare i riflessi, pur mantenendo la trasparenza della facciata. L’acciaio inossidabile ‘splash’ è un dispositivo di ombreggiamento che elimina più del 30% del calore del sole prima che raggiunga l’edificio, comportando un risparmio sulla necessità di raffreddamento all’interno dell’edificio.


RMJM
RMJM (Robert Matthew Johnson Marshall) è uno studio di architettura internazionale che offre architettura, progettazione e design a livello mondiale. Fondato in Scozia nel 1956 dagli architetti Robert Matthew e Stirrat Johnson-Marshall ebbe i suoi primi uffici a Edimburgo e Londra. Nei primi anni, RMJM progettava in uno stile moderno e funzionale, con Matthews e Johnson-Marshall come forti sostenitori nel Regno Unito.

Johnson-Marshall
Johnson MarshallPercy Edwin Alan Johnson-Marshall CMG (20 gennaio 1915 – 14 luglio 1993) è stato un urbanista britannico, pianificatore regionale e accademico. Nato in India, studiò presso l’Università di Liverpool, e lavorò inizialmente con le autorità locali nel sud dell’Inghilterra. Nel 1956 fondò insieme ad Robert Matthew la RMJM. Nel 1959 prese un posto come docente presso l’Università di Edimburgo e fu nominato Professore di Progettazione Urbana e Pianificazione Territoriale nel 1964. Nel 1962 fondò la società di consulenza di pianificazione Percy Johnson- Marshall & Associates, che fu incaricato di realizzare il masterplan della University of Comprehensive Development Area di Edimburgo.

Robert Matthew
Robert MatthewE’ nato e cresciuto a Edimburgo, e ha frequentato l’Edinburgh College of Art. Robert è stato apprendista presso la ditta di suo padre anch’esso architetto. Poi, nel 1936, entrò a far parte del Dipartimento di Salute (Scozia), dove nel 1945 riuscì a diventare il Chief Architect and Planning Officer. Nel 1946, Matthew si trasferì a Londra, divenendo Chief Architect and Planning Officer del County Council di Londra, dal 1946 al 1953, lavorando sulla ricostruzione post-bellica della Greater London. Nel 1956 fondò insieme a Johnson-Marshall l’RMJM.
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