Apr 042013
 
Martin Cooper

Martin Cooper

Non si direbbe, ma i telefoni cellulari hanno compiuto il 3 aprile ben 40 anni. Infatti, proprio il 3 aprile del 1973 in una strada di New York, l’ingegnere americano della multinazionale Motorola, Martin Cooper, attorniato da giornalisti e passanti incuriositi, effettuò la prima telefonata cellulare con un prototipo di quello che poi sarebbe diventato l’attuale smartphone, chiamato DynaTac, acronimo che voleva dire Dynamic Adaptive Total Area Coverage. Ovviamente non era uno degli eleganti e ultraleggeri smartphone che oggi tutti esibiamo o bramiamo acquistare, ma un grosso apparecchio dal peso di 1,5 kg, dotato di una autonomia di solo 30 minuti.

DynaTAC 8000x

DynaTAC 8000x

La comunicazione è rimasta celebre, perché Martin, chiamò dal cellulare il suo avversario più accanito, nonché capo della ricerca dei Bell Labs, Joel S. Engel, il quale aveva già concettualizzato le comunicazioni cellulari fin dal 1947. Ragion per cui di quella telefonata; ironicamente Martin disse testualmente: “Joel, this is Marty. I’m calling you from a cell phone, a real handheld portable cell phone“. La telefonata, partita dal cellulare di Martin, utilizzava una cella radio posta a poca distanza, connessa con la rete terrestre del gigante delle comunicazioni americane AT&T.

Per il decimo anniversario da quella conversazione, Motorola fece uscire sul mercato il primo vero telefono cellulare chiamato Motorola DynaTAC 8000x soprannominato The Brick (il mattone) a causa delle sue dimensioni e del suo peso. Ma il DynaTAC apriva anche un’era; con il suo costo (4.000$) e quello che consentiva di fare, divenne simbolo di ricchezza, manifestazione di rampantismo e opulenza da parte di grandi manager e protagonisti della vita economica del paese.
MicroTAC

MicroTAC

Il DynaTAC venne sostituito, dopo diverse evoluzioni, dal famosissimo MicroTAC che rappresentava un grosso passo avanti dell’azienda nella riduzione del peso e del dimensioni ai, fino ad allora, pesanti e ingombranti avi dei cellulari.

Buon compleanno cellulare, da educazionetecnica.com

Ma prima di chiudere qualche piccola curiosità; vi dieta chiesti dal giorno della loro nascita, quali sono stati i modelli di cellulari più venduti nel mondo?

Nokia 1110

Nokia 1110

Molti di noi direbbero subito l’iPhone, o il Galaxy S3! Invece no; una classifica l’ha stilata il Daily Telegraph che vede ben 9 modelli su 10 nella top ten occupati da Nokia, il gigante finlandese che prima del l’avvento dell’iPhone dominava incontrastata il mercato mondiale. Il modello top é il Nokia 1110 seguito dal Nokia 3210 e da altri. In grande ascesa l’iPhone di Apple al 12o posto e 17o e 18o dai Samsung Galaxy S2 e S3. L’unica posizione, della classifica, non occupata da Nokia è la sesta detenuta da Motorola con il famosissimo RAZR V3.

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Set 082012
 

Forse ci siamo. Dopo lunga attesa l’iPhone 5 diverrà realtà. Dopo infinite illazioni, rumours sulla rete, indiscrezioni, la nuova creatura di Apple, dovrebbe essere presentata al mondo giorno 12 settembre. Apple ha infatti iniziato la distribuzione degli inviti alle testate giornalistiche degli Stati Uniti per l’evento speciale previsto per quel giorno. Come consuetudine non si fa cenno al tema della presentazione, ma Apple rilascia sempre qualche ingegnosissimo elemento per far intuire di cosa si parlerà. L’invito si presenta infatti, come uno scarno spazio bianco su cui campeggia a caratteri cubitali un numero, il 12, quello dell’evento, sovrastato dalla scritta inglese “it’s almost here” (è qusi arrivato). Potrebbe essere un evento qualunque, ma basta osservare l’ombra che proietta il numero 12 per capire subito che non si tratterà di un evento qualunque ma dell’EVENTO atteso da tutti, media, mondo della tecnologia, ma soprattutto dagli utenti. È già stato definito dagli analisti come il più grande evento mediatico di tutti i tempi, quello che finalmente svelerà al mondo l’oggetto tecnologico più atteso. Noi di educazionetecnica.com seguiremo l’evento e racconteremo di ciò che verrà presentato.

Apr 242012
 

A quanto pare il prossimo iPhone, la quinta incarnazione del cellulare di cupertino, avrà un nuovo schermo con spessore ridotto rispetto all’attuale. Tale previsione, peraltro molto probabile, è stata effettuata dall’analista Ming-Chi Kuo, il quale informa che Apple potrebbe utilizzare la nuova tecnologia in-cell per la realizzazione dello schermo, riducendo sensibilmente lo spessore di quello utilizzato negli Iphone 4 e 4S. Infatti, grazie a questa soluzione lo spessore si ridurrebbe da 2,98mm a soli 2,54mm. Grazie a questa tecnologia i sensori touch dello schermo non sono più sovrapposti bensì integrati nei filtri colori del pannello LCD o AMOLED impiegato dal costruttore. In questo modo, si può eliminare uno strato del display riducendone lo spessore e offrendo miglioramenti nella visualizzazione dei colori.

Apple, potrebbe, però, adottare altre soluzioni per ridurre ulteriormente lo spessore del suo smartphone. Innanzitutto utilizzare una batteria più sottile ma contestualmente più larga, questo senza adottare nuove tecnologie, e sostituendo il pannello posteriore in vetro dell’attuale iPhone, con uno in metallo. Apple, ha infatti acquisito qualche tempo fa una tecnologia brevettata dalla società Liquidmetal, una lega di nichel, titanio, rame e zirconio, particolarmente leggera, resistente ai graffi e alla corrosione e con un processo di realizzazione molto più semplice e meno costoso. Attualmente Apple ha già in uso il Liquidmetal, ma come sperimentazione in un accessorio, l’estrattore della SIM card.

L’uso di una o dell’altra tecnologia o di entrambe sembra molto probabile, proprio per fare in modo di poter competere a livello di spessore con altri smartphone venduti dalla concorrenza, soprattutto Android.

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Feb 122012
 

Anche SONY sta pensando di creare un proprio ecosistema come Android e Apple, per supportare i propri dispositivi e non restare dipendente da Android sui propri cellulari. Sony ha da poco acquisito la quota di Ericsson con la quale condivideva la sezione cellulari e sta vagliando l’opportunità di fare il porting, verso tablet e cellulari, del sistema operativo VitaOS che gira sull’ultima versione della propria console Playstation Vita. In questo contesto in futuro potremmo vedere cellulari e tablet Sony caratterizzati dal sistema operativo VitaOS, integrati all’interno dell’ecosistema Playstation dell’azienda giapponese.

Ogni produttore nel settore degli smartphone sta tentando di costruire il proprio ecosistema appoggiandosi su quello che è il prodotto di punta, in questo caso la piattaforma Playstation. Sony, inoltre, sta cercando di sganciarsi dal partner Google che, dopo l’acquisizione di Motorola ha di fatto modificato gli assetti del mercato. In un’intervista il nuovo amministratore delegato di Sony, Kazuo Hirai, ha confermato la possibile espansione dell’OS proprio in virtù del fatto che è stato progettato tenendo conto di questa possibilità e che Sony si porrà come obiettivo, quello di sviluppare al meglio la Playstation Suite, in modo da consentire con facilità e rapidità il porting dei giochi della PS su piattaforme Windows e Android.

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Nov 152011
 

Una nuova tecnologia sviluppata presso la facoltà di ingegneria della Northwestern University, pare possa rivoluzionare il mondo degli smartphone come noi li conosciamo. Infatti, gli ingegneri hanno trovato il modo per rendere molto più efficienti le attuali batterie agli ioni di litio utilizzate per far funzionare i nostri attuali telefonini. Questi, hanno lavorato su uno degli elettrodi della batteria, l’anodo (elettrodo sul quale avviene una reazione di ossidazione), riuscendo a garantire una durata superiore di circa dieci volte rispetto alle attuali batterie e ad abbattere i tempi di ricarica della stessa quantità. Questo ha consentito loro di aumentare la longevità delle batterie fino a 5 volte. In pratica una ricarica basterà per una settimana di lavoro e in pochi minuti la batteria sarà ricaricata e nuovamente pronta all’uso.

Una batteria agli ioni di litio viene caricata dagli elettroni che si muovono all’interno dell’elettrolito verso l’anodo. Più ioni di litio è possibile stoccare in ogni anodo, maggiore sarà la densità energetica della batteria, ossia la sua durata. Ad esempio, oggi le attuali batterie utilizzano un anodo composto da grafene che permette di immagazzinare un atomo di litio per sei atomi di carbonio. Utilizzando silicio al posto del carbonio si è aumentata questa densità, stoccando 4 atomi di litio per ogni atomo di silicio. Purtroppo, però, durante questo processo di ricarica la struttura del silicio si frattura per cui si ha una perdita progressiva di carica.

Il capo di questo promettente progetto è il professor Harold H. Kung, e i suoi studi hanno dato risultati entusiasmanti. In pratica, si è operato creando fori di dimensioni comprese tra 10 e 20 manometri, nei fogli di grafene, per velocizzare il processo di carica fino a 10 volte. Ottimizzato questo elemento, si lavorerà sul catodo e sull’elettrolito in modo da evitare che questo possa esplodere in caso di surriscaldamento.

C’è ancora molto da fare, ma i risultati dicono che siamo sulla buona strada. Non ci resta che stare a guardare e aspettare i risultati di questo lavoro.