Mar 162020
 

Oggi, grazie alla tecnologia, la medicina sta facendo sempre più affidamento a strumenti basati sul rilevamento esterno e non invasivo per ottenere informazioni importanti e tempestive sulla salute delle persone. Infatti è proprio la prevenzione, o la registrazione in tempo di determinati segnali che il nostro corpo emette, a permettere al paziente di salvarsi o al medico di comprendere la situazione clinica ed intervenire.

Sempre più spesso sentiamo o leggiamo di gente salvata dai cosiddetti “wareable” ossia indossabili, come orologi o altri dispositivi elettronici connessi che, registrando le attività di un organo durante la normale quotidianità, forniscono un quadro dettagliato di eventuali patologie o anomalie nel loro comportamento. Questi possono essere semplicemente visti come campanelli d’allarme che avvisano il medico e il paziente della necessità di ulteriori accertamenti.

Questi apparati, stanno diventando sempre più sofisticati e precisi e a Bologna è stato presentato, il primo sistema esterno per la registrazione delle aritmie cardiache. Questa, che è l’azione di alcune cellule che danno il via ad una alterazione delle funzionalità del cuore, vengono individuate tramite l’inserimento di un sondino attraverso un’arteria o una vena. Almeno fino ad oggi. Infatti, quello presentato a Bologna in occasione del Congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC), è un giubbotto dotato di 252 sensori che, registrano le variazioni elettriche prodotte dal nostro organo e realizzano una mappa 3D in tempo reale del cuore anche con un singolo battito.

Una volta indossato il giubbotto, questo consente di avere una panoramica continua e simultanea di entrambe le camere cardiache, impossibili da ottenere con i tradizionali metodi diagnostici e inoltre, registra segnali elettrocardiografici dal torace e li combina con i dati di una tomografia assiale computerizzata. Questo consente anche di determinare la zona o la cavità cardiaca dalla quale arriva l’anomalia con estrema precisione. Ma la ricerca non si è fermata qui: infatti i ricercatori continuano a lavorare per ottimizzare questa seconda pelle e renderla capace di misurare non semplicemente le calorie consumate o il battito cardiaco come adesso, ma addirittura di cogliere quei segnali che possono indicare la presenza di un ictus cerebrale e mandare un allarme a chi si occupa del soccorso. Sarà possibile, inoltre, comprendere quale tipo di malattia sta colpendo l’individuo attraverso sensori cromatici utilizzando sistemi come Hiris brevettato dall’Istituto Italiano di Tecnologia che, registra parametri relativi alla geometria e ai movimenti dell’individuo per monitorarne e migliorarne lo stile di vita e l’attività sportiva. Questo sistema è espandibile con altre tecnologie ed altri apparati in modo da creare una vera e propria “stazione“ indossabile capace di monitorare e trasmettere una moltitudine di informazioni sullo stato fisico e di salute dell’individuo.

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Mar 152020
 

Sentiamo sempre più spesso parlare di cellulari con schermi pieghevoli, abbiamo visto la presentazione di televisori arrotolabili (vedi: FAI CLICK E LA TV NON C’È PIÙ), in una ricerca continua che mira a trasformare gli oggetti tecnologici di uso quotidiano in nuovi oggetti o soluzioni capaci di conquistare il mercato utilizzando nuove tecnologie e nuovi materiali appena scoperti dalla scienza.

Ma oggi, dalla Swinburne University of Technology australiana, forse arriva una grande innovazione che coinvolgerà campi diversi da quelli della tecnologia informatica. Di cosa si tratta? I ricercatori Jay Sanjaya e Behzad Nematollahi hanno realizzato, in laboratorio, una nuova miscela per il calcestruzzo, ottenuta in gran parte materiali di scarto come le ceneri volanti della combustione del carbone prodotte nelle centrali termoelettriche, ma questo di per sé non è una novità perché già ampiamente in uso nella formazione di calcestruzzi più compatti, impermeabili e duraturi. Questa soluzione, come spiegato agli stessi ricercatori, richiede il 36% in meno di energia per la produzione con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 76% rispetto ai tradizionali composti cementizi creando così un’impronta ambientale notevolmente inferiore. Ma la caratteristica più importante di questo nuovo composto non è tanto il suo impatto ambientale, bensì la sua elasticità. Infatti, mentre i normali cementi quando sottoposti a compressione si spezzano, questa nuova soluzione è in grado di mantenere la sua integrità anche sotto intensi carichi piegandosi elasticamente come farebbe un materiale plastico.

È stato calcolato che questo nuovo materiale è 400 volte più pieghevole rispetto a un normale cemento mantenendo al tempo stesso la caratteristica resistenza. Tutto ciò è possibile perché le fibre inserite nel calcestruzzo impediscono al materiale di rompersi anche quando si formano delle crepe e, quindi anche quando è sotto a forti carichi. Immaginate l’impatto di questo nuovo materiale nel campo dell’edilizia. Il nuovo cemento elastico sarà in grado di consentire alle costruzioni di resistere i terremoti, agli uragani o addirittura alle esplosioni e ai proiettili, perché si deformerà elasticamente senza mai spezzarsi permettendoci così di realizzare nuovi edifici capaci di resistere a tutto ciò che dall’esterno tenta di danneggiarlo o deformarlo. Inoltre, anche la durata stessa del prodotto sarà più lunga perché più difficilmente attaccabile da fenomeni classici quali umidità, acqua, usura del tempo. 

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Mar 082020
 
2 PARALLELEPIPEDI
Dati PARALLELEPIPEDO GIALLO: lato1 = 7 cm / lato2 = 2 cm / lato3 = 3,5 cm
PARALLELEPIPEDO AZZURRO: altezza = 8 cm / lato 4 = 7 cm
FIGURA DI RIFERIMENTO:
CONSEGNE:
1 PROIEZIONI ORTOGONALI
2 ASSONOMETRIA ISOMETRICA
3 ASSONOMETRIA MONOMETRICA
4 ASSONOMETRIA CAVALIERA
5 PROSPETTIVA
6 C.A.D.
STRUMENTI NECESSARI:
OPERAZIONI INIZIALI:

usando un foglio F4, posizionato in orizzontale, effettuiamo la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA).

Questo esercizio non dispone di tutorial esplicativi perché presuppone la conoscenza delle tecniche di consegna. Si consiglia, quindi, di assegnarlo solo dopo aver fatto svolgere diversi esercizi e solo quando si riterranno i propri alunni capaci di poterlo svolgere autonomamente.

Mar 072020
 

Sono anni oramai che aggiorno costantemente e quotidianamente questo sito per renderlo sempre di più uno strumento didattico utile agli studenti, insegnanti o semplici appassionati di tecnologia. Un lavoro che ha richiesto uno sforzo enorme, costante e certosino che faccio con grande passione oramai dal 2011, anno in cui è nato questo sito.

Provenendo dalla libera professione, ho sempre sentito stretta la didattica svolta in classe nelle nostre scuole, maturando sempre di più una mia idea di didattica moderna, dinamica, capace di sfruttare i moderni mezzi che la tecnologia e la digitalizzazione oggi hanno messo a disposizione, così da avvicinare la scuola ai ragazzi e i ragazzi alla scuola. Ho sempre ritenuto importanti i libri, ma mi sono sempre stati stretti gli ambiti di azione che questi mi proponevano portandomi piano piano a sviluppare una mia idea di didattica capace di rispondere meglio e più velocemente alle mie esigenze di innovazione e cambiamento.

Oggi, a distanza di nove anni, non solo ritrovo questo strumento quotidianamente indispensabile, ma al tempo del coronavirus, questo fenomeno globale che sta coinvolgendo tutti e che ha portato addirittura per la prima volta alla chiusura delle scuole, estremamente attuale e ancor di più indispensabile visto che ci troviamo costretti dall’evidenza dei fatti a proiettarci tutti insieme, in una realtà futuristica che sembrava lontana ma che i fatti, hanno reso contemporanea. È necessario attivarsi, secondo le direttive emanate dal Governo, con procedure e sistemi in grado di mantenere attivi i docenti e formare i discendenti anche a distanza, lontani dall’aula classica, lontani da contatti contaminanti, ma capaci di ricreare quell’ambito scolastico, quella realtà quotidiana di condivisione e apprendimento che tutti sperimentiamo nelle aule ogni giorno.

Riflettendo su quanto fatto, ho potuto constatare come questo grande lavoro, quotidianamente utile, lo risulti ancor di più in questo momento di emergenza nazionale. Sommerso dall’enorme quantità di informazioni, su piattaforme, applicazioni, procedure che consentano la continuità didattica alla nostra scuola, ho realizzato su come queste pagine, ricche di contenuti unici ed originali, siano incredibilmente adatte a questa situazione, capaci di consentire ai docenti di svolgere quella didattica in remoto tanto necessaria in questo momento e agli studenti di continuare ad apprendere in modo divertente e già lungamente sperimentato.

Centinaia di articoli di attualità che spaziano in tutti campi coperti dal programma tecnologico, dalle costruzioni ai trasporti, dall’energia all’innovazione. Tutta la didattica disciplinare, divisa per anno scolastico e per argomento, trattato con tutti i criteri delle moderne teorie didattiche, linguaggio semplificato, parole chiave in evidenza, contenuti digitali, mappe concettuali grafiche, approfondimenti, ricerche, link ipertestuali, suggerimentiesercizi, compiti di realtà.

Da anni è possibile utilizzare queste pagine anche con gli alunni stranieri che non parlano la nostra lingua, perché il traduttore di Google integrato consente di modificare in un istante ogni documento nella lingua originale dell’alunno, consentendogli di tenersi al passo con gli altri e di apprendere nonostante la momentanea difficoltà. Da sempre questo strumento è utilizzato per la didattica a distanza con gli alunni che non avendo potuto partecipare alle lezioni per motivi di salute o altro, hanno comunque seguito e appreso attraverso le pagine restando preparati ed informati sulle lezioni e sugli argomenti trattati in classe.

Per non parlare poi del disegno, vero e proprio fiore all’occhiello di questo sito, dove oltre alla teoria, alla spiegazione puntuale di ogni tecnica di rappresentazione grafica si associano centinaia di esercizi pratici da eseguire manualmente o digitalmente sia in classe che a casa, con tutorial passo passo, spiegazioni dettagliate, video, esercizi a completamento, modelli da seguire e costruire manualmente o graficamente.

E da poco, anche l’uso del CAD nella lezione di disegno, svolta in remoto e digitalmente inviata al docente per la correzione e la valutazione.

Cosa dirvi, se non grazie per essere stati fedeli utilizzatori di questo strumento e chiedervi, se queste pagine vi sono state utili, di condividere questa esperienza con altri docenti e studenti e pubblicizzare ancor di più questo sito attraverso il passaparola e i social media.

Con l’augurio che questa emergenza possa finire presto e che si possa tornare alla normalità, auguro a tutti un buon proseguimento di anno scolastico con EDUCAZIONETECNICA.DANTECT.IT.

Prof. Betto

Mar 012020
 
QUADRATO INSCRITTO
Dati RAGGIO CIRCONFERENZA pari a 8 cm o secondo indicazione del docente
CONSEGNE:
Consegna 1 Esegui la costruzione geometrica come spiegato nel tutorial
Digit Esegui le consegne in digitale utilizzando il CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

Prima di iniziare, pulisci il piano di lavoro e gli strumenti da disegno. Usando un foglio F4 liscio, effettua la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare le consegne.

FIGURA DI RIFERIMENTO:

PROCEDURA OPERATIVA

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

Step #1 – dopo aver costruito gli assi orizzontale r e verticale s che si intersecano in un punto O, puntiamo il compasso in questa intersezione e con apertura pari al raggio della circonferenza data, tracciamo un cerchio che intersecherà l’asse r nei punti 1 e 2 e l’asse s nei punti 3 e 4;

Step #2 – con la stessa apertura, puntiamo il compasso su 1 e tracciamo un archetto all’esterno della circonferenza;

Step #3 – ripetiamo l’operazione puntando il compasso sul punto 4 e tracciamo un archetto che interseca quello disegnato precedentemente;

Step #4 – prima di spostare il compasso, tracciamo un altro archetto fuori dalla circonferenza dal lato opposto;

Step #5 – infine puntiamo il compasso sul punto 2 e tracciamo un altro archetto che interseca quello tracciato precedentemente;

Step #6 – con il righello uniamo i punti 6 e O e proseguiamo la retta fino al lato opposto della circonferenza;

Step #7 – allo stesso modo, tracciamo la retta passante per i punti 7 e O;

Step #8 – queste rette intersecano la circonferenza nei punti che chiameremo A, B, C e D; con il righello uniamo i punti A e B;

Step #9 – analogamente uniamo i punti D e C;

Step #10 – #11 – allo stesso modo uniamo i punti B e C e poi A con D, completando così la costruzione del quadrato inscritto in una circonferenza data.

Ricordo che le linee colorate di rosso sono quelle che vanno rinforzate nel disegno.

TUTORIAL VIDEO