Nov 072020
 

Uno dei problemi che affliggono il nostro pianeta, è l’inquinamento atmosferico dovuto all’emissione di gas serra, anidride carbonica, particolati e altre sostanze nocive. Immediatamente ci vengono in mente le grandi industrie pesanti, il traffico urbano o le emissioni domestiche. Esiste, però, un altra grande fonte di inquinamento, meno evidente ma purtroppo sempre importante, le grandi navi oceaniche. Dotate di potenti motori diesel, sono tra i maggiori mezzi inquinanti in circolazione sul pianeta.
Ma una soluzione pare essere alle porte; infatti, un nuovo combustibile che apre nuovi scenari e soprattutto strizza l’occhio all’ambiente e si propone come una soluzione molto più sostenibile rispetto a quelle in uso oggi. Si tratta dell’LNG.
Ma che cos’è l’LNG? Si tratta di un acronimo delle parole inglesi liquefied natural gas ossia gas naturale liquefatto e si ottiene dopo la depurazione del gas naturale estratto dai pozzi. Infatti, al momento in cui viene prelevato dalla natura, il gas è una miscela di idrocarburi composta da metano, etano, propano, acqua, anidride carbonica e azoto per cui deve essere sottoposto ad una operazione di purificazione dagli inquinanti ed essere trasportato ai luoghi di impiego. Di norma, il trasporto avviene attraverso delle condutture chiamata gasdotti, ma quando la distanza è eccessiva, questo avviene attraverso l’impiego di speciali navi chiamate metaniere.

Per consentire un trasporto agevole, il gas viene sottoposto a un’operazione di liquefazione a temperature molto basse circa 160° sotto lo zero. In questo modo il suo volume si riduce di circa 600 essendo così trasportabile in grandi quantità.

Oltre che per l’uso domestico o per la produzione di energia, la scienza sta studiando di impiegare questo tipo di idrocarburo in motori di nuova concezione da implementare sulle grandi navi in via di costruzione in modo da sostituire gli inquinanti motori diesel di quelle attuali.

Questo gas consente di rispettare tutti i rigidi parametri antinquinamento previsti dalle normative, e inoltre, grazie al raffreddamento, la riduzione del suo volume di circa 600 volte lo rende facilmente trasportabile e stoccabile. Pensate che questa miscela gassosa trasformata in sostanza liquida, presenta dei vantaggi ambientali enormi, infatti non emette anidride solforosa, riduce del 25% l’anidride carbonica, taglia dell’85% le emissioni di ossidi di azoto e addirittura del 95% quelle di particolato. I serbatoi di queste nuove grandi navi da crociera potranno essere molto più piccoli e consentire la navigazione senza rifornimento per addirittura 14 giorni consecutivi.

Ad oggi sono state ordinate 118 navi alimentate a LNG, raddoppiando il numero delle navi con questo tipo di alimentazione dal 2014 ad oggi. Alla convention Seatrade Global 2016 di Fort Lauderdale, un dirigente di Wartsila, principale costruttore di motori per navi da crociera, ha dichiarato che, entro il 2025, l’80% delle navi da crociera saranno alimentate a LNG.

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Set 012020
 

Parliamo sempre di risparmio energetico, di inquinamento, di sostenibilità, ma è importante comprendere che questo concetto non è legato solo ad alcuni aspetti della nostra vita, ma li coinvolge tutti.

Proprio  con lo scopo di migliorare questi aspetti, nel campo della produzione agricola, si stanno sviluppando nuove soluzioni pensate esclusivamente per risparmiare sulle emissioni di anidride carbonica e utili anche a creare economie di scala durante la produzione. Vediamo come ciò possa accadere.

L’azienda statunitense New Holland, che opera nel settore della produzione di macchinari agricoli, ha affrontato questo tema realizzando un prototipo di un nuovo trattore il cui sistema di propulsione è a metano, totalmente eco compatibile ed è primo tassello per la creazione di un’azienda agricola basata sull’efficienza energetica e sulla riduzione delle emissioni nocive.

Non dobbiamo infatti dimenticare che ogni produzione agricola, come qualunque altro genere di produzione, richiede attrezzature, energia, macchinari, che inquinano generando gli effetti indesiderati che tutti conosciamo.

Questo nuovo trattore e dotato di un motore FPT Industrial appositamente sviluppato per le applicazioni agricole, capace di una potenza di 180 cv ed ha un’autonomia di un’intera giornata.

La propulsione a metano di questo nuovo mezzo è studiata apposta per creare un sistema di lavoro a ciclo chiuso, infatti l’alimentazione avviene attraverso l’energia prodotta dagli scarti agricoli che essi stessi contribuiscono a produrre durante la lavorazione. Il bio metano con il quale sono alimentati, viene appunto prodotto degli scarti agricoli, sia vegetali che animali, così da ottenere una riduzione complessiva pari all’80% delle emissioni inquinanti. La lavorazione, inoltre, è velocizzata dal fatto che l’alimentazione per i macchinari è prodotta in azienda, quindi la materia prima è già sul luogo risparmiando sul trasporto e sugli ulteriori costi legati a questo processo. In questo modo l’azienda produce essa stessa il bio metano per ricaricare i trattori che lavorando produrranno altro bio metano sempre per lo stesso trattore o per altre attrezzature e macchinari dell’azienda contribuendo così ad un enorme abbassamento dei fattori inquinanti tipici di una produzione agricola.

Il design di questo nuovo mezzo da lavoro e sicuramente futuristico a partire dalla forma del cofano avvolgente, della cabina ad alta visibilità, dal set completo di luci a Led per offrire una visibilità perfetta anche durante le lavorazioni notturne. I sedili sono anatomici ed è dotato di telecamere a 360 gradi che eliminano la necessità degli specchietti e tutto viene visualizzato sullo schermo montato sullo sterzo e su un grande display suddiviso in tre distinte sezioni. I braccioli comprendono i comandi integrati tra cui il joystick ergonomico per comandare il mezzo.

Per consentire al guidatore di mantenere sempre le mani sul volante tutte le principali funzioni rispondono a comandi vocali e attraverso uno specifico software, lo smartphone diventa un collegamento con l’azienda per trasmettere dati di lavorazione e utilizzare quelli meteo, di percorso, di lavorazione trasmessegli da quest’ultima.

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Ago 222017
 

In un’epoca in cui si parla sempre più spesso di energie alternative ai combustibili fossili, sia in termini di costo, che ambientali, che di durata, l’anchorman Jamie Hyneman, autore e conduttore della nota serie televisiva MythBusters miti da sfatare, ha realizzato un impianto pilota  di quello che è noto come progetto SOLETAIR.

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Di cosa si tratta? Del primo sistema in grado di produrre combustibili fossili liquidi a partire da energie pulite. Il progetto SOLETAIR, ideato dalla INERATEC è stato in grado di produrre circa 200 litri di carburante sintetico utilizzando solo energia solare, anidride carbonica estratta dall’aria e idrogeno ottenuto dalla dissociazione dell’acqua ottenuta, anche questa, con l’energia solare.

SOLETAIR03La maggior parte di noi sanno che, i combustibili fossili sono composti da idro-carburi, ossia molecole formate da idrogeno e carbonio. Ad esempio il metano che si presenta in natura allo stato gassoso è composto da una molecola molto semplice che ha formula CH4. Il carbonio è presente nell’anidride carbonica e l’idrogeno nell’acqua.

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Il sistema SOLETAIR, è costituito da un semplice container facilmente trasportabile e installabile ovunque, in grado di produrre i più comuni idrocarburi come benzina, gasolio o metano, ma anche molecole diverse come quelle necessarie per la produzione di materie plastiche.

L’impianto è in grado di produrre, da queste semplici materie prime, circa 80 litri di benzina al giorno. Inoltre, è modulare, ossia consente il collegamento di più container per ottenere un impianto la cui produzione soddisfi le esigenze del contesto e il processo di sintesi è ottimizzato per sviluppare il minor calore possibile e per realizzare i carburanti con le migliori proprietà.

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Dal sito: http://www.neocarbonenergy.fi/soletair/

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