Set 172020
 

Abbiamo spesso parlato su queste pagine di pneumatici innovativi, sempre più green, in linea con le direttive di sostenibilità e riciclabilità richieste da normative sempre più stringenti.

Oggi invece pur parlando sempre di pneumatici, lo facciamo da un punto di vista diverso grazie a Connesso, la novità intelligente proposta dalla italianissima Pirelli.

In pratica questo pneumatico non si differenzia da quelli della concorrenza per la mescola o le soluzioni innovative del battistrada, bensì perché integra all’interno dello pneumatico una serie di speciali sensori capaci di raccogliere e fornire al guidatore e alla Pirelli, una quantità enorme di informazioni al fine di migliorare l’esperienza di guida e renderla più sicura e confortevole.

Per ora si tratta di una soluzione piuttosto costosa inserita dalla casa in pneumatici di fascia alta come la linea P Zero e Winter Sottozero, ma si spera che presto questa nuova tecnologia possa essere inserita in tutti gli pneumatici. Questi sensori posti nell’incavo della gomma vicino al battistrada, sono in grado di rilevare lo stato interno dello pneumatico, sia da fermo che il movimento, e trasferire una serie di dati al cloud Pirelli e al computer di bordo dell’autovettura. Questa attraverso un app fruibile attraverso lo smartphone, fornisce messaggi, allarmi e altre informazioni utili al guidatore.

L’intelligenza artificiale, racchiusa nei sensori posti nello pneumatico, raccolgono informazioni in merito alla pressione, temperatura, usura della gomma registrando anche il numero di chilometri percorsi e dei carichi verticali statici. L’app analizzati i dati giunti dai sensori, è in grado di avvisare l’automobilista quando questo si avvicina a valori di usura a rischio oppure quando vi è la perdita di pressione da parte di uno di essi. Inoltre suggerirà come risolvere il problema, segnalerà l’officina più vicina e potrà anche prenotare un appuntamento dal gommista.

Attraverso questi dati, potrà fornire una stima dei chilometri ancora percorribili con le gomme, nonché il supporto al gonfiaggio fornendo i giusti valori di pressione per ognuno di essi; inoltre, in seguito, sarà possibile entrare nella community di Connesso dove fornire recensioni sulle officine, sul servizio di assistenza come facciamo oggi con i social.

Ultima chicca sarà quella di poter ordinare gli pneumatici con la colorazione richiesta che richiami quella della propria supercar così da avere anche lo pneumatico in tinta con l’auto.

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Set 162020
 

La conduzione ossea come sistema per la trasmissione del dell’audio, delle informazioni, per comunicare è già stata utilizzata e anche noi su queste pagine ne abbiamo già parlato più e più volte (vedi: ORII: COME TI TELEFONO CON L’ANELLO).

Quello di cui parliamo oggi è un altro dispositivo, sempre per la trasmissione dati e voce, frutto di una start-up tutta italiana chiamata Deed che, ha sviluppato Get, una sorta di bracciale smart che unisce, le funzioni dello smartphone e quello di una fascia fitness.

La società italiana Deed, nasce all’interno del politecnico di Torino e ha ricevuto finanziamenti per 700.000 euro attraverso i quali è riuscita approdare sul mercato di Kickstarter, la più importante piattaforma di crowdfunding mondiale.

Il successo dell’oggetto è stato tale che in pochissimo tempo la società ha raccolto 100.000 dollari di prenotazioni in un mercato, quale quello americano, molto esigente dal punto di vista dei dispositivi wareable.

Le funzioni di Get, consentono, attraverso una connessione Bluetooth con lo smartphone di ricevere le telefonate semplicemente poggiando il dito indice alle tempie utilizzando il principio della conduzione ossea. Una vibrazione lungo il braccio consente all’utente di percepire l’arrivo della chiamata e attraverso questo sistema è possibile anche comunicare, quindi parlare con l’interlocutore, ascoltarlo, interagire con gli assistenti vocali e effettuare pagamenti in NFC compactless in tutta sicurezza, perché l’identità del proprietario viene verificata attraverso la sua impronta digitale. Ma non finisce qui, infatti, Get consente anche di tracciare l’attività fitness dell’utente, sempre interfacciandosi con lo smartphone e di monitorare il sonno di chi lo indossa.

Il costo di partenza di questo accessorio è stato fissato a 190 dollari e già questo sistema ha raccolto grandi prenotazioni e grande successo a livello internazionale tanto da aver portato il Maxxi di Roma alla sperimentazione di Get in sostituzione delle audio guide all’interno del museo, Spotify lo ha adottato al lancio del nuovo album del cantautore italiano Ultimo per l’ascolto del suo nuovo brano ed inoltre ha già ricevuto diversi premi internazionali tra i quali il Myllennium Award nel 2017  e il Seal of Excellence 2019, marchio di qualità riconosciuto dalla Commissione Europea per la ricerca e l’innovazione.

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Set 162020
 

Dal genio creativo di un designer industriale, Lawrence Kemball-Cook, nasce una soluzione Smart, green, geniale per la produzione di energia.

Kemball-Cook, mette in pratica l’idea di gamification of life, ossia rendere le persone consapevoli delle proprie responsabilità per motivarle al cambiamento attraverso benefici e risultati immediati in maniera divertente quasi fosse un gioco. Questo concetto è messo in pratica osservando un evento che è normale all’interno delle città. Migliaia di persone, ogni giorno, ogni istante, percorrono le nostre strade, marciapiedi, entrano nelle metropolitane producendo una quantità di energia enorme che aspetta solo di essere convertita e sfruttata.

Questa idea è subito stata trasformata da Kemball-Cook, in Pevagen, una pavimentazione intelligente composta da una serie di mattonelle che sottoposte a pressione dall’energia cinetica dei passi umani, trasformano questa in elettricità grazie a tre bobine poste sotto la loro superficie, producendo all’incirca 5 watt di elettricità per passo.

Queste mattonelle sono composte da elementi triangolari uniti tra di loro senza formare spazi vuoti tramite un sistema ad incastro a “clic” che ne consente una facile manutenzione e ne abbassa i costi.

Le prime sperimentazioni sono state effettuate a Londra dove è stata pavimentata Bird Street, calpestata continuamente da migliaia di persone e poi nei pressi della casa bianca a Washington e di un centro commerciale alla periferia di Londra. In questi casi la presentazione è stata in grado di generare elettricità per l’illuminazione, per i suoni e per l’invio di dati. Il prossimo passo sarà quello di dotare di tale pavimentazione gli aeroporti, gli ospedali e i centri commerciali dove ovviamente, migliaia di persone ogni giorno  passano frettolosamente.

I cosiddetti beacon, posti nei punti di intersezione dei tasselli triangolari,  trasmettono tramite bluetooth i dati sui movimenti, fornendo dei grafici con i picchi di traffico e le abitudini dei consumatori. Ma secondo l’idea di Kemball-Cook, il prossimo passo sarà  quello di applicare questa pavimentazione smart alle strade, perché le automobili generano molta più energia dei pedoni quando ad esempio si fermano gli stop o ai semafori.

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Set 162020
 

Spesso leggiamo articoli sulle riviste specializzate o su internet in merito alle caratteristiche e alla potenza delle telecamere degli nostri smartphone. I grandi colossi internazionali si sfidano a colpi di innovazione per creare la lente migliore o il sistema di lenti per ottenere fotografie perfette, grandangoli pazzeschi, zoom superiori.

Ma dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, un centro di ricerca tutto italiano, arriva una innovazione che permetterà alle lenti dei nostri smartphone di diventare potenti microscopi in maniera semplice e a costo praticamente zero.

Gli scienziati, in collaborazione con l’Università della California San Diego, hanno creato una piccola lente adesiva costituita da materiale silicico che fatto aderire alla fotocamera dello smartphone è in grado di funzionare da microscopio ingrandendo fino a 100 volte ciò che si sta guardando. Il materiale siliconico che compone questa lente, viene fatto poggiare sotto forma di goccia sul filtro ottico che ha una particolare nanostruttura che ricorda le ali di una farfalla, facendo in modo che questa assuma spontaneamente la forma di una lente evitando così complesse lavorazioni e facendo in modo che il sistema filtro-lente si integri perfettamente in modo da filtrare la luce e ingrandire allo stesso tempo.

La portata di questa minuscola invenzione è enorme, perché sarà sufficiente questa semplice lente applicata a un apparecchio come uno smartphone per ottenere immagini perfettamente ingrandite come al microscopio creando così un sistema a fluorescenza affidabile e a bassissimo costo capace di risolvere i problemi di analisi e studio in realtà poco sviluppate, o economicamente disagiate, come alcuni paesi del terzo mondo.

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Set 162020
 

Sviluppato in Italia, a Faenza, frutto di un lavoro durato cinque anni e diretto dalla ricercatrice e scienziata Anna Tampieri, presso l’Istituto di Scienze e Tecnologia dei Materiali Ceramici del CNR, Green Bone Ortho, si propone di affrontare risolvere un grave problema che ha afflitto fino ad oggi il campo dell’ortopedia.

Infatti, a causa di eventi traumatici, quali tumori ossei, infezioni, complessi interventi di chirurgia o per l’applicazione di protesi articolari, i pazienti sono stati trattati utilizzando innesti di materiale biocompatibile nel tentativo di migliorare la biologia e la migrazione delle cellule verso l’area trattata così da colmare il divario, cioè riempire lo spazio lasciato vuoto dall’evento traumatico.

Green Bone Ortho è un prodotto innovativo derivato dalla pianta del rattan sviluppato dalla GreenBone, una startUp nata nel 2014 attiva nel campo della rigenerazione ossea che ha sviluppato soluzioni innovative ispirate alla natura e finalizzate a curare gravi malattie ossee. Green Bone Ortho, ha ricevuto il marchio CE europeo che certifica la qualità del sistema sia dal punto di vista della progettazione e produzione che, della conformità ai requisiti richiesti nella chirurgia ricostruttiva dei difetti ossei.

Si tratta di un dispositivo bio-mimetico, che riproduce la composizione chimica e la struttura 3D porosa dell’osso naturale. Questo materiale derivato come detto dal rattan, ha importanti caratteristiche di osteointegrazione, necessarie per una efficace guarigione anche di grandi segmenti ossei. Inoltre, il fatto di essere prodotto in laboratorio lo rende modellabile da parte dei chirurghi così da ottenere la forma necessaria al miglior risultato possibile.

A detta del suo amministratore delegato Lorenzo Pradella, il prossimo passo, dopo il successo della certificazione europea, sarà quello di produrre segmenti ossei derivati dal legno capaci di coadiuvare i medici nella chirurgia spinale.

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Set 162020
 
ETTAGONO DATO IL LATO
Dati LATO pari a 7 cm o secondo indicazione del docente
CONSEGNE:
Consegna 1 Esegui la costruzione geometrica come spiegato nel tutorial
Digit Esegui le consegne in digitale utilizzando il CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

Prima di iniziare, pulisci il piano di lavoro e gli strumenti da disegno. Usando un foglio F4 liscio, effettua la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare le consegne.

FIGURA DI RIFERIMENTO:

PROCEDURA OPERATIVA

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

Step #1 – tracciamo al centro, nella parte bassa del foglio, un segmento A-B di lunghezza data pari al lato dell’ettagono da costruire;

con il righello prolunghiamo da un lato il segmento A-B di una lunghezza pari ad A-B determinando così il punto C;

Step #2 – sempre con il righello, tracciamo la perpendicolare al segmento A-B dal punto B utilizzando il metodo per la costruzione di una perpendicolare all’estremo di un segmento;

Step #3 – adesso apriamo il compasso con apertura A-C e tracciamo un arco che intersecherà la perpendicolare in un punto che chiameremo L;

Step #4 – adesso, con apertura del compasso maggiore ad A-B, puntiamolo in L e tracciamo un archetto;

Step #5 – allo stesso modo puntiamo il compasso con la stessa apertura in C e tracciamo un altro archetto che intersechi quello precedente in un punto che chiameremo M;

Step #6 – con il righello o la squadretta uniamo A con M. Questo segmento intersecherà la perpendicolare in un punto che chiameremo N;

Step #7 – con apertura A-N, puntiamo il compasso in A e tracciamo un arco di circonferenza;

Step #8 – allo stesso modo puntiamo il compasso in B e tracciamo l’arco opposto fino ad intersecare il precedente in un punto che chiameremo O che è anche il centro della circonferenza che inscrive il nostro ettagono;

Step #9 – con la stessa apertura, puntiamo il compasso in O e tracciamo la circonferenza passante per A e per B;

Step #10 – adesso con apertura del compasso A-B pari al lato dell’ettagono, riportiamo questa lunghezza sulla circonferenza;

Step #11 – questi archetti intersecheranno la circonferenza nei punti D, E, F, G e H rispettivamente; al termine uniamo il punto A con D, D con E, E con F, F con G, G con H e infine H con B.

Ricordo che le linee colorate di rosso sono quelle che vanno rinforzate nel disegno.

TUTORIAL VIDEO